venerdì 31 ottobre 2014

Venerdì 31

Il giusto può cadere, e certamente si leverà (Prov. 24:16)



Alcuni commettono, anche ripetutamente, peccati non gravi a causa di qualche debolezza. Ma Geova non smette di considerarli giusti se ogni volta si rialzano, cioè si pentono sinceramente e riprendono a servirlo con lealtà. Lo dimostrano i suoi rapporti con l'antico Israele (Isa. 41:9, 10). Proverbi 24:16 si sofferma soprattutto sul fatto che, con l'aiuto del nostro misericordioso Dio, possiamo 'levarci' (Isa. 55:7). Dimostrando di avere fiducia in noi, Geova Dio e Gesù Cristo ci incoraggiano benignamente a rialzarci (Sal. 86:5; Giov. 5:19). Anche se inciampa o cade, un maratoneta ha il tempo di riprendersi e completare la gara, purché lo faccia subito. Non sappiamo 'il giorno e l'ora' in cui avrà fine la nostra corsa per la vita eterna (Matt. 24:36). In ogni caso, meno inciampiamo più sarà facile tenere un passo regolare, rimanere in gara e tagliare il traguardo. w13 15/3 1:7, 8

giovedì 30 ottobre 2014

Giovedì 30

Siate vigilanti (Matt. 25:13)



Immaginiamo che un alto funzionario ci chieda di portarlo a un importante appuntamento. Pochi minuti prima di andare a prenderlo, però, ci accorgiamo che il serbatoio dell'automobile è quasi vuoto e corriamo immediatamente al primo distributore. Nel frattempo il funzionario arriva, si guarda attorno senza trovarci e, non potendo aspettare, chiede a qualcun altro di accompagnarlo. Quando arriviamo ci rendiamo conto che se n'è già andato. Come ci rimaniamo? Nella sua parabola delle vergini Gesù descrisse una situazione simile per spiegare perché, nel tempo della fine, alcuni cristiani unti si sarebbero dimostrati fedeli e discreti, mentre altri no (Matt. 25:1-12). Gesù mise chiaramente in luce il punto con queste parole: "Siate vigilanti dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora", cioè il tempo in cui egli avrebbe effettivamente eseguito il giudizio di Dio sul mondo di Satana. w12 15/9 4:1, 3

Mercoledì 29

Questi uomini trascurano la signoria e parlano ingiuriosamente dei gloriosi (Giuda 8)



Ovviamente nella congregazione cristiana non c'è posto per uno spirito del genere. Gli anziani di congregazione non sono perfetti, proprio come non erano perfetti gli anziani del tempo degli apostoli. È possibile che commettano errori che si ripercuotono su di noi personalmente. Se questo dovesse verificarsi, sarebbe del tutto fuori luogo reagire secondo lo spirito del mondo, chiedendo a gran voce che sia fatta "giustizia" o affermando che il responsabile non può farla franca. Geova può decidere di passare sopra a certe mancanze meno gravi. Non possiamo fare la stessa cosa? Alcuni componenti della congregazione che hanno commesso un peccato grave si sono rifiutati di comparire davanti a un comitato di anziani, formato per aiutarli, a motivo di qualche presunto difetto degli anziani stessi. Ma è come se un paziente rinunciasse ai benefìci di una terapia solo perché, per qualche motivo, il medico non gli sta simpatico. w12 15/10 2:6, 7

martedì 28 ottobre 2014

Martedì 28

Saliamo al monte di Geova, alla casa dell'Iddio di Giacobbe; ed egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi certamente cammineremo nei suoi sentieri (Isa. 2:3)



Chi desidera diventare cittadino di un paese potrebbe doversi fare un'idea della storia di quel paese. In modo simile, quelli che vogliono essere cittadini del Regno di Dio fanno bene a imparare il più possibile su di esso. Le nazioni esigono inoltre che i loro cittadini imparino le leggi locali e le rispettino. Pertanto, è del tutto ragionevole che Geova si aspetti che impariamo e rispettiamo le leggi e i princìpi stabiliti per tutti i cittadini del Regno (Giov. 15:10; 1 Giov. 5:3). Le leggi umane sono imperfette e possono essere inique. Per contro, "la legge di Geova è perfetta" (Sal. 19:7). Proviamo "diletto" nella legge di Dio? Leggiamo la sua Parola tutti i giorni? (Sal. 1:1, 2). L'unico modo in cui possiamo imparare la legge di Dio è quello di studiarla personalmente. Nessun altro può farlo al posto nostro. w12 15/8 2:5, 6

lunedì 27 ottobre 2014

Lunedì 27

Come mai vi rivolgete di nuovo alle deboli e meschine cose elementari? (Gal. 4:9)



I cristiani della Galazia furono esortati ad assicurarsi della profondità della loro fede e apprezzare la libertà spirituale di cui godevano. Con il suo sacrificio Gesù aveva dato a coloro che esercitavano fede in lui la possibilità di conoscere Dio in un modo assolutamente straordinario: diventando suoi figli. Per non perdere tale relazione privilegiata, i galati dovevano respingere gli insegnamenti dei giudaizzanti, i quali insistevano sull'osservanza della Legge mosaica. Ma i cristiani gentili incirconcisi non erano mai stati soggetti alla Legge. Ebrei e gentili dovevano tutti progredire spiritualmente, e per far questo dovevano riconoscere che non potevano stabilire la loro condizione giusta sulla base della Legge mosaica. I consigli di Paolo ai galati furono inclusi nelle Scritture per uno scopo ben preciso: impedire ai cristiani di ogni epoca di voltare le spalle alle ricchezze della verità biblica e tornare alle cose lasciate dietro. w13 15/3 3:3, 4

domenica 26 ottobre 2014

Domenica 26

Ascolta, o Israele: Geova nostro Dio è un solo Geova (Deut. 6:4)



Visto che Gesù stesso citò questo passo, come potrebbe un vero cristiano credere in qualcosa di diverso? (Mar. 12:29). La dottrina della Trinità è in aperto contrasto con le parole pronunciate da Gesù quando affidò ai suoi seguaci l'incarico di "[fare] discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo" (Matt. 28:19). Chi vuole battezzarsi quale vero cristiano e testimone di Geova deve riconoscere la supremazia del Padre, Geova stesso, come pure la posizione e l'autorità del Figlio, Gesù. Deve inoltre credere che lo spirito santo è la forza attiva di Dio, e non il terzo elemento di una trinità (Gen. 1:2). Se una persona continuasse a credere nella Trinità non potrebbe battezzarsi in simbolo di una valida dedicazione a Geova Dio. Reputiamo davvero prezioso il patrimonio spirituale che ci ha protetto da simili dottrine che disonorano Dio! w13 15/2 2:6, 7

sabato 25 ottobre 2014

Sabato 25

Il regno in parte risulterà forte e in parte risulterà fragile (Dan. 2:42)



Daniele 2:41, che descrive i piedi dell'immagine vista dal re Nabucodonosor, parla dell'insieme di ferro e argilla come di un unico "regno", non come di tanti regni. Pertanto l'argilla rappresenta elementi all'interno della sfera di influenza della potenza mondiale anglo-americana, elementi che la rendono più debole del ferro puro che caratterizzava l'impero romano. Daniele parla dell'argilla come della "progenie del genere umano", o gente comune (Dan. 2:43). All'interno della potenza mondiale anglo-americana le masse hanno fatto sentire la loro voce con campagne per i diritti civili, sindacati e movimenti indipendentisti. Hanno limitato la capacità della potenza mondiale anglo-americana di agire con la forza del ferro. Inoltre contrapposizioni ideologiche e vittorie elettorali di stretta misura, che non determinano una maggioranza netta, hanno indebolito persino leader che sembravano godere di una certa popolarità, i quali si sono ritrovati senza un chiaro mandato per attuare i propri programmi (2 Tim. 3:1-3). w12 15/6 2:9

venerdì 24 ottobre 2014

Venerdì 24

Absalom continuò a rubare il cuore degli uomini d'Israele (2 Sam. 15:6)



Oggi Satana, nel tentativo di rubare il cuore dei servitori di Geova, continua a servirsi di moderni Absalom. Costoro magari affermano che le norme di Geova sono troppo restrittive e che chi non lo serve, invece, può divertirsi quanto vuole. Riusciamo a riconoscere queste spregevoli menzogne e a rimanere leali a Dio? Comprendiamo che solo la "legge perfetta" di Geova, la legge del Cristo, può guidarci alla vera libertà? (Giac. 1:25). In tal caso, facciamo tesoro di questa legge e non cediamo alla tentazione di abusare della nostra libertà cristiana (1 Piet. 2:16). È davvero triste che molti giovani cristiani, ma anche un gran numero di meno giovani, abbiano dovuto imparare sulla propria pelle che i piaceri illeciti spesso si pagano a caro prezzo! (Gal. 6:7, 8). Quindi chiediamoci: "Riconosco le strategie di Satana per quello che sono veramente, cioè dei crudeli inganni? Considero Geova il mio Amico più caro, che mi dice sempre la verità e vuole il meglio per me?" (Isa. 48:17, 18). w12 15/7 2:6, 7, 9

giovedì 23 ottobre 2014

Giovedì 23

Non vacillò per mancanza di fede (Rom. 4:20)



Questo non è il tempo di 'vacillare per mancanza di fede'; è il tempo di diventare 'potenti mediante la fede'. I nemici di Dio - cioè Satana e quelli sotto la sua influenza - tentano di fermare l'opera che Gesù ha affidato ai suoi seguaci, noi inclusi (Matt. 28:19, 20). Noi però sappiamo che Geova è "un Dio vivente, che è Salvatore di ogni sorta di uomini, specialmente dei fedeli", e che, nonostante gli attacchi di Satana, "sa liberare le persone di santa devozione dalla prova" (1 Tim. 4:10; 2 Piet. 2:9). Presto Geova distruggerà questo malvagio sistema di cose. Anche se non conosciamo tutti i particolari e il tempo esatto in cui ciò accadrà, sappiamo bene che, esattamente al tempo stabilito, Cristo eliminerà i nemici di Dio. Allora tutti sapranno che Geova ha il diritto di essere il Sovrano dell'universo. Non facciamo mai l'errore di pensare che "tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione" (2 Piet. 3:3, 4; 1 Tess. 5:1). w12 15/5 3:17, 18

mercoledì 22 ottobre 2014

Mercoledì 22

Non ignoriamo i suoi disegni (2 Cor. 2:11)



Come possiamo proteggerci dalle insidie di Satana e continuare ad avere un cuore completo verso Geova? La preghiera ha un ruolo fondamentale. Paolo incoraggiò i compagni di fede a "star fermi contro le macchinazioni del Diavolo", dopo di che li esortò: "Con ogni forma di preghiera e supplicazione [dedicatevi] in ogni occasione alla preghiera in spirito" (Efes. 6:11, 18; 1 Piet. 4:7). Che effetto avrà questo tipo di preghiere su di noi? Paolo affermò: "In ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie; e la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero custodirà i vostri cuori" (Filip. 4:6, 7). Per mantenere un cuore completo verso Geova dobbiamo pregare spesso e con fervore (Luca 6:12). Perciò chiediamoci: "Quanto sono sentite le mie preghiere? Quanto spesso prego?" (Matt. 7:7; Rom. 12:12). La risposta a queste domande la dirà lunga sull'intensità del nostro desiderio di servire Dio. w12 15/4 3:16, 18

martedì 21 ottobre 2014

Martedì 21

Tutta la casa d'Israele è incirconcisa di cuore (Ger. 9:26)



Per capire l'espressione "incirconcisa di cuore", notiamo l'esortazione che Dio rivolse agli ebrei: "Togliete i prepuzi dei vostri cuori, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme; affinché il mio furore non esca [...] a causa della malizia delle vostre azioni". Da dove nascevano le loro azioni errate? "Dal di dentro", dal loro cuore (Mar. 7:20-23). Il loro cuore era ostinato e ribelle; le loro motivazioni e il loro modo di pensare non gli erano graditi (Ger. 5:23, 24; 7:24-26). Dio disse loro: "Circoncidetevi a Geova, e togliete i prepuzi dei vostri cuori" (Ger. 4:4; 18:11, 12). Pertanto, gli ebrei dei giorni di Geremia avevano bisogno di un'operazione simbolica: dovevano 'circoncidere il loro cuore', lo stesso problema che avevano avuto i loro antenati ai giorni di Mosè (Deut. 10:16; 30:6). 'Togliere il prepuzio del loro cuore' significava eliminare dal cuore ciò che lo rendeva insensibile: i pensieri, i desideri o i motivi che erano in conflitto con quelli di Dio (Atti 7:51). w13 15/3 2:7-9

lunedì 20 ottobre 2014

Lunedì 20

Questa è l'eredità dei servi del Signore (Isa. 54:17, Nuova Riveduta [NVR])



Del nostro patrimonio spirituale fanno parte le molte vicende, narrate in anni recenti nelle pubblicazioni, che dimostrano come Geova sia 'al nostro fianco' (Sal. 118:7). Ne deriva una consapevolezza che ci fa sentire al sicuro anche quando siamo perseguitati. Tale eredità spirituale, sempre più ricca, include questa rincuorante promessa: "'Qualsiasi arma formata contro di te non avrà successo, e qualsiasi lingua si levi contro di te in giudizio tu la condannerai. Questo è il possedimento ereditario [o eredità, NVR] dei servitori di Geova, e la loro giustizia viene da me', è l'espressione di Geova" (Isa. 54:17). Nonostante tutte le "armi" che ha a disposizione, Satana non può farci del male in modo irrimediabile. Satana ha cercato di distruggere la Parola di Dio, eliminare il nome divino e annientare la verità. Tuttavia non può competere con Geova, che infatti ha frustrato tutti i suoi sforzi. w13 15/2 1:7, 8

domenica 19 ottobre 2014

Domenica 19

Sceglietevi oggi chi volete servire (Gios. 24:15)



Poter scegliere permette, in una certa misura, di dare un indirizzo alla propria vita. È un po' come un uomo che percorre una strada e all'improvviso si trova davanti a un bivio. Quale direzione sceglierà? La Bibbia parla di molte persone che si trovarono in una situazione simile. Ad esempio, Caino dovette decidere se dare libero sfogo alla propria ira o controllarsi (Gen. 4:6, 7). Giosuè dovette decidere se servire il vero Dio o adorare falsi dèi. La sua meta era di tenersi stretto a Geova, per cui fece una scelta che lo avrebbe portato in quella direzione. Caino, invece, non aveva lo stesso obiettivo e scelse una strada che lo allontanò ulteriormente da Geova. Anche noi certe volte ci troviamo, per così dire, davanti a un bivio. In quei casi dobbiamo ricordare qual è la nostra meta, il nostro obiettivo: dare gloria a Geova in tutto ciò che facciamo ed evitare qualsiasi cosa possa allontanarci da lui (Ebr. 3:12). w13 15/1 2:1-3

sabato 18 ottobre 2014

Sabato 18

Tengano sottoposto ogni animale che si muove sopra la terra (Gen. 1:26)



Gli esseri umani furono l'ultima e la massima espressione dell'opera creativa di Geova sulla terra. Adamo ed Eva, e di conseguenza tutti gli esseri umani, furono incaricati di esercitare il dominio sulla creazione animale, per cui sarebbero stati in pace con loro. Non dovremmo dunque sorprenderci quando la Bibbia dice che ci sarà pace tra uomini e animali (Isa. 11:6-9; 65:25). Dobbiamo ricordare, infatti, che quando Noè e la sua famiglia lasciarono l'arca dopo il Diluvio Geova disse loro: "Timore di voi e terrore di voi continuerà su ogni creatura vivente della terra". Ciò avrebbe permesso agli animali di sopravvivere (Gen. 9:2, 3). Geova comunque non avrebbe difficoltà a eliminare parte di quel timore e di quel terrore per permettere all'uomo di assolvere l'incarico affidatogli in principio (Osea 2:18). Quello sarà un tempo veramente felice per tutti coloro che vivranno sulla terra. w12 15/9 2:7, 9

venerdì 17 ottobre 2014

Venerdì 17

Ti rimproveri Geova (Giuda 9)



Quando, in veste di arcangelo Michele, "ebbe una controversia col Diavolo [...] intorno al corpo di Mosè", Gesù non oltrepassò i limiti imposti dal suo ruolo. Al contrario, il Figlio di Dio fu umile e modesto. Era felicissimo che Geova, il supremo Giudice dell'universo, gestisse le cose nel modo e al tempo da Lui stabiliti. Tra le cose che Gesù apprese durante la sua esistenza preumana vi furono senza dubbio le profezie riguardanti certi particolari della sua vita sulla terra come Messia. Perciò Gesù doveva sapere che avrebbe avuto esperienze tutt'altro che piacevoli. Eppure accettò l'incarico di vivere sulla terra e morire come promesso Messia. Cosa gli permise di farlo? Rimarcando l'umiltà dell'unigenito Figlio di Dio, l'apostolo Paolo scrisse: "Benché esistesse nella forma di Dio, non prese in considerazione una rapina, cioè che dovesse essere uguale a Dio. No, ma vuotò se stesso e prese la forma di uno schiavo, divenendo simile agli uomini" (Filip. 2:6, 7). w12 15/11 2:5, 6

giovedì 16 ottobre 2014

Giovedì 16

Geova è vicino a quelli che hanno il cuore rotto; e salva quelli che sono di spirito affranto (Sal. 34:18)



Nel corso della sua vita Davide affrontò molte circostanze angosciose (1 Sam. 30:3-6). Le sue parole ispirate rivelano che Geova sapeva come si sentiva (Sal. 56:8). Dio conosce anche i nostri sentimenti. Quando abbiamo "il cuore rotto" o siamo "di spirito affranto" si stringe a noi. Questo già di per sé ci consola in una certa misura; fu così anche per Davide, il quale cantò: "Certamente gioirò e mi rallegrerò nella tua amorevole benignità, in quanto hai visto la mia afflizione; hai saputo delle angustie della mia anima" (Sal. 31:7). Ma Geova non si limita a prendere atto delle nostre sofferenze: ci sostiene dandoci conforto e incoraggiamento. Le adunanze cristiane sono uno strumento di cui si serve per farlo. Dover fare i conti con le ingiustizie del mondo di Satana può sfibrarci; riunirci con i fratelli ci dà sollievo e ci aiuta a non perdere la gioia di servire Geova. w12 15/4 5:14, 15

mercoledì 15 ottobre 2014

Mercoledì 15

Il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò dell'espressione del Signore che gli aveva detto: "Prima che il gallo canti oggi mi rinnegherai tre volte" (Luca 22:61)



A volte Pietro, che pure fu leale a Gesù e a Geova, inciampò rovinosamente a causa del timore dell'uomo. Ad esempio rinnegò pubblicamente il suo Signore, e non una, ma tre volte (Luca 22:54-60). In seguito Pietro non si comportò da cristiano quando trattò i credenti gentili come se fossero in qualche modo inferiori ai loro compagni di fede ebrei circoncisi. Paolo, però, aveva le idee chiare sulla questione: nella congregazione non c'era posto per distinzioni di classe. L'atteggiamento di Pietro era sbagliato, e poteva guastare l'atmosfera tra i fratelli; perciò Paolo agì consigliando l'apostolo "faccia a faccia" (Gal. 2:11-14). Pietro si sentì forse così ferito nell'orgoglio da ritirarsi dalla corsa per la vita? Niente affatto. Rifletté seriamente sui consigli di Paolo, li mise in pratica e proseguì nella corsa. w13 15/3 1:12

martedì 14 ottobre 2014

Martedì 14

I veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché, veramente, il Padre cerca tali adoratori (Giov. 4:23)



La nostra eredità spirituale comprende una gran quantità di accurate e preziose informazioni tramandate dal passato. Prendiamo il caso di Abraamo, Isacco e Giacobbe: nelle famiglie di questi patriarchi sicuramente si parlava di cosa fare per essere graditi a Geova. Forte di questo bagaglio, il giusto Giuseppe rifiutò di commettere immoralità sessuale per non "peccare realmente contro Dio" (Gen. 39:7-9). Anche i cristiani si tramandavano tradizioni oralmente o con l'esempio. È questo il caso delle informazioni che Paolo trasmise alle congregazioni circa il Pasto Serale del Signore (1 Cor. 11:2, 23). Ai nostri giorni, ciò che abbiamo bisogno di sapere per adorare Dio "con spirito e verità" si trova nella sua Parola scritta (Giov. 4:24). La Bibbia esiste per illuminare l'intera umanità, ma noi servitori di Geova l'apprezziamo in modo particolare. w13 15/2 1:6

lunedì 13 ottobre 2014

Lunedì 13

Provammo d'essere leali e giusti e non biasimevoli (1 Tess. 2:10)



Cosa ebbero in comune Dalila, Absalom e Giuda Iscariota? Furono tutti sleali: Dalila nei confronti dell'uomo che l'amava, il giudice Sansone; Absalom verso suo padre, il re Davide; Giuda al suo Signore, Cristo Gesù. In tutti e tre i casi le loro azioni deplorevoli ebbero conseguenze terribili su altri. Perché questo argomento dovrebbe interessarci? Il tradimento è considerato tra i vizi oggi più comuni. Non c'è da meravigliarsene. Nel descrivere il segno del "termine del sistema di cose", Gesù disse che molti si sarebbero traditi gli uni gli altri (Matt. 24:3, 10). "Tradire" significa tra l'altro "consegnare a qualcuno con un inganno o un tradimento" (Devoto-Oli 2008). Tale mancanza di lealtà conferma che stiamo vivendo negli ultimi giorni, nei quali, come predisse Paolo, gli uomini sarebbero stati "sleali, [...] traditori" (2 Tim. 3:1, 2, 4). Slealtà e tradimento causano dolore e sofferenza. Questi atti sono davvero un inquietante segno dei tempi! w12 15/4 2:1, 2

domenica 12 ottobre 2014

Domenica 12

Dio per la prima volta rivolse l'attenzione alle nazioni per trarne un popolo per il suo nome (Atti 15:14)



In quanto 'persone chiamate con il nome di Dio', gli appartenenti alla nuova nazione dell'Israele spirituale usavano il nome divino; lo facevano senza dubbio quando citavano brani delle Scritture Ebraiche (Atti 15:17). Perciò alla Pentecoste, quando si rivolse a un uditorio internazionale di ebrei e proseliti, l'apostolo Pietro usò il nome di Dio più volte (Atti 2:14, 20, 21, 25, 34). I primi cristiani onoravano Geova, ed egli a sua volta benediceva i loro sforzi nell'opera di predicazione. In modo simile, anche oggi Geova benedice il nostro ministero quando proclamiamo con orgoglio il suo nome e mostriamo agli interessati dove esso compare nella Bibbia, magari nella loro stessa copia. In questo modo facciamo loro conoscere il vero Dio. Che privilegio, per loro e per noi! Per molte di quelle persone questo segna la nascita di una meravigliosa relazione con Geova, relazione che diventerà sempre più forte e durerà per sempre. w13 15/3 5:12, 13

Sabato 11

Non conoscono la voce degli estranei (Giov. 10:5)



I ricercatori hanno scoperto che è più complesso distinguere molti suoni simultaneamente quando si tratta di voci umane. In altre parole, in presenza di varie voci, riusciamo a concentrarci su una sola. Siamo noi a decidere quale, in funzione di quella che vogliamo ascoltare. Gli ebrei che desideravano compiere i desideri del padre loro, il Diavolo, non diedero ascolto a Gesù. La Bibbia indica che, in un certo senso, sapienza e stupidità cercano di continuo di catturare la nostra attenzione (Prov. 9:1-5, 13-17). È come se ci parlassero, il che ci mette di fronte a una scelta. Quale delle due ascolteremo? La risposta dipenderà da chi desideriamo compiacere. Le pecore di Gesù ascoltano la sua voce e lo seguono (Giov. 10:16, 27). Sono "dalla parte della verità" (Giov. 18:37). Tali persone umili afferrano la gloria (Prov. 3:13, 16; 8:1, 18; 29:23). w13 15/2 4:13, 14

Venerdì 10

Tu, o Geova, sei buono e pronto a perdonare; e l'amorevole benignità verso tutti quelli che ti invocano è abbondante (Sal. 86:5)



La preghiera è un potente mezzo per ricevere l'aiuto di Dio. In un magnifico salmo Davide espresse la sua convinzione che Geova aveva ascoltato le sue preghiere (Sal. 32:1-5). Davide si era reso conto che cercando di mettere a tacere la sua coscienza non aveva fatto altro che logorarsi. Ne aveva sofferto le conseguenze sul piano fisico ed emotivo, e aveva perso la gioia. Solo dopo aver confessato il suo peccato a Dio aveva potuto ottenere il perdono e provare sollievo. Geova esaudì le preghiere di Davide e lo rafforzò permettendogli di andare avanti e continuare a fare ciò che era giusto. Se lo pregate di cuore, anche voi potete essere certi che Geova presterà attenzione alle vostre suppliche. Se gli errori del passato vi assillano, cercate di correggerli per quanto vi è possibile e non dubitate del perdono di Geova. w13 15/1 4:12

Giovedì 9

Abbiate amore per l'intera associazione dei fratelli, abbiate timore di Dio (1 Piet. 2:17)



I testimoni di Geova hanno un sano timore di dispiacere a Dio, e questo è per loro un ulteriore incentivo a fare la Sua volontà. Sono felici di servire Geova come parte di un'associazione mondiale di fratelli e sorelle che hanno lo stesso desiderio. Pertanto è solo naturale per loro "[avere] amore per l'intera associazione dei fratelli". Tale amore fraterno, così raro nella società egoista di oggi, a volte sorprende chi non è Testimone. Per esempio nel 2009, in occasione di un'assemblea internazionale tenuta in Germania, una guida turistica che lavorava per un'agenzia di viaggi americana è rimasta stupefatta vedendo l'affetto che i Testimoni hanno mostrato ai delegati stranieri e l'aiuto che hanno prestato loro. Ha detto che in tutti gli anni in cui aveva lavorato come guida non aveva mai visto niente di simile. In seguito un Testimone ha osservato: "Quando parlava di noi lo faceva sempre con stupore ed entusiasmo". Ci è mai capitato a un'assemblea di notare una reazione simile da parte di qualche osservatore? w12 15/12 3:18

Mercoledì 8

Umiliati (Prov. 6:3)



La maggioranza delle persone ha difficoltà a chiedere scusa. I servitori di Dio, però, si sforzano di comportarsi come il minore ammettendo i propri errori e scusandosi, e sono pronti a perdonare gli sbagli degli altri. Mentre l'orgoglio alimenta divisioni e litigi, il perdono promuove la pace con i compagni di fede. Può darsi che dobbiamo 'umiliarci' chiedendo sinceramente scusa nel caso in cui, per motivi che non dipendono da noi, non riusciamo a onorare un impegno preso. Anche quando la responsabilità dell'accaduto non è soltanto sua, il cristiano umile si preoccupa dei propri sbagli ed è disposto ad ammetterli (Prov. 6:1-5). Siamo davvero grati dell'incoraggiamento scritturale a comportarci come il minore! (Luca 9:48). w12 15/11 3:17-19

venerdì 10 ottobre 2014

Venerdì 10

Tu, o Geova, sei buono e pronto a perdonare; e l'amorevole benignità verso tutti quelli che ti invocano è abbondante (Sal. 86:5)



La preghiera è un potente mezzo per ricevere l'aiuto di Dio. In un magnifico salmo Davide espresse la sua convinzione che Geova aveva ascoltato le sue preghiere (Sal. 32:1-5). Davide si era reso conto che cercando di mettere a tacere la sua coscienza non aveva fatto altro che logorarsi. Ne aveva sofferto le conseguenze sul piano fisico ed emotivo, e aveva perso la gioia. Solo dopo aver confessato il suo peccato a Dio aveva potuto ottenere il perdono e provare sollievo. Geova esaudì le preghiere di Davide e lo rafforzò permettendogli di andare avanti e continuare a fare ciò che era giusto. Se lo pregate di cuore, anche voi potete essere certi che Geova presterà attenzione alle vostre suppliche. Se gli errori del passato vi assillano, cercate di correggerli per quanto vi è possibile e non dubitate del perdono di Geova. w13 15/1 4:12

giovedì 9 ottobre 2014

Giovedì 9

Abbiate amore per l'intera associazione dei fratelli, abbiate timore di Dio (1 Piet. 2:17)



I testimoni di Geova hanno un sano timore di dispiacere a Dio, e questo è per loro un ulteriore incentivo a fare la Sua volontà. Sono felici di servire Geova come parte di un'associazione mondiale di fratelli e sorelle che hanno lo stesso desiderio. Pertanto è solo naturale per loro "[avere] amore per l'intera associazione dei fratelli". Tale amore fraterno, così raro nella società egoista di oggi, a volte sorprende chi non è Testimone. Per esempio nel 2009, in occasione di un'assemblea internazionale tenuta in Germania, una guida turistica che lavorava per un'agenzia di viaggi americana è rimasta stupefatta vedendo l'affetto che i Testimoni hanno mostrato ai delegati stranieri e l'aiuto che hanno prestato loro. Ha detto che in tutti gli anni in cui aveva lavorato come guida non aveva mai visto niente di simile. In seguito un Testimone ha osservato: "Quando parlava di noi lo faceva sempre con stupore ed entusiasmo". Ci è mai capitato a un'assemblea di notare una reazione simile da parte di qualche osservatore? w12 15/12 3:18

Mercoledì 8

Umiliati (Prov. 6:3)



La maggioranza delle persone ha difficoltà a chiedere scusa. I servitori di Dio, però, si sforzano di comportarsi come il minore ammettendo i propri errori e scusandosi, e sono pronti a perdonare gli sbagli degli altri. Mentre l'orgoglio alimenta divisioni e litigi, il perdono promuove la pace con i compagni di fede. Può darsi che dobbiamo 'umiliarci' chiedendo sinceramente scusa nel caso in cui, per motivi che non dipendono da noi, non riusciamo a onorare un impegno preso. Anche quando la responsabilità dell'accaduto non è soltanto sua, il cristiano umile si preoccupa dei propri sbagli ed è disposto ad ammetterli (Prov. 6:1-5). Siamo davvero grati dell'incoraggiamento scritturale a comportarci come il minore! (Luca 9:48). w12 15/11 3:17-19

martedì 7 ottobre 2014

Martedì 7

Tu sei sacerdote a tempo indefinito alla maniera di Melchisedec! (Sal. 110:4)



Durante il regno di Davide, Geova fece due giuramenti a beneficio di tutti coloro che gli ubbidiscono. In primo luogo giurò a Davide che il suo trono sarebbe durato per sempre (Sal. 89:35, 36; 132:11, 12). In secondo luogo, ispirò Davide a predire che un Re senza uguali avrebbe anche servito l'umanità come Sommo Sacerdote. In Israele il potere regale e il sacerdozio erano completamente separati. I sacerdoti provenivano dalla tribù di Levi, mentre i re da quella di Giuda. Tuttavia, riguardo al suo illustre erede, Davide predisse che sarebbe stato sia re che sacerdote. In adempimento di tale profezia Gesù Cristo, il Seme promesso, ora regna dal cielo; inoltre ricopre il ruolo di Sommo Sacerdote dell'umanità aiutando chi si pente a stringere una buona relazione con Dio (Ebr. 7:21, 25, 26). w12 15/10 3:13, 14

Lunedì 6

Abraamo aspettava la città che ha reali fondamenta, il cui edificatore e costruttore è Dio (Ebr. 11:10)



Siamo decisi a distinguerci da questo mondo malvagio? È vero che non è sempre facile, ma con l'aiuto di Dio e il sostegno dei compagni di fede possiamo riuscirci. Ricordiamoci che non siamo soli: tutti coloro che vogliono servire Geova sono impegnati in un combattimento (Efes. 6:12). Comunque possiamo vincere questa battaglia se confidiamo in lui e ne facciamo il nostro luogo di dimora. Dobbiamo inoltre imitare Abraamo tenendo lo sguardo rivolto al premio (2 Cor. 4:18). La "città" che Abraamo aspettava rappresenta il Regno messianico. Per noi in un certo senso l'attesa è finita, dato che il Regno sta già governando in cielo. Per di più, ci sono prove sempre più evidenti che presto assumerà il pieno controllo della terra. Il nostro modo di vivere dimostra che per noi il Regno è reale? Lo mettiamo al primo posto, e ci manteniamo separati dal mondo? (2 Piet. 3:11, 12). w13 15/3 4:13, 14

Domenica 5

Realmente sederanno, ciascuno sotto la sua vite e sotto il suo fico, e non ci sarà nessuno che li faccia tremare (Mic. 4:4)



Nel mondo attuale non a tutti è garantito un alloggio adeguato. Si vive ammassati in città sovraffollate. Molti devono accontentarsi di abitazioni di fortuna in quartieri degradati e baraccopoli. Per queste persone, avere una casa propria resta soltanto un sogno. Sotto il dominio del Regno, tutti vedranno realizzarsi il desiderio di avere una casa propria; Isaia infatti profetizzò: "Certamente edificheranno case e le occuperanno; e certamente pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto" (Isa. 65:21). Ma questa non sarà l'unica benedizione. Dopo tutto, anche adesso sono in molti a possedere una casa, e non mancano neppure ville e grandi tenute. Si vive però nella costante preoccupazione di perdere la propria dimora per un rovescio finanziario, o di subire furti o aggressioni in casa propria. Le cose saranno completamente diverse sotto il dominio del Regno! w12 15/9 2:4, 5

Sabato 4

Piego le ginocchia al Padre, al quale ogni famiglia in cielo e sulla terra deve il proprio nome (Efes. 3:14, 15)



Famiglia: cosa ci fa venire in mente questa parola? Calore? Felicità? Lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune? Un ambiente sicuro in cui crescere, fare esperienze e scambiarsi idee? Probabilmente è a questo che pensiamo se facciamo parte di una famiglia che ci vuole bene. È stato Geova in persona a istituire la famiglia. Il suo proposito era che tutte le sue creature in cielo e sulla terra provassero un senso di sicurezza, fiducia reciproca e autentica unità. Dopo aver peccato gli esseri umani smisero di far parte della famiglia universale di Geova Dio, ma questo non compromise la realizzazione del suo proposito. Egli farà in modo che la terra, trasformata in un Paradiso, sia popolata dai discendenti di Adamo ed Eva (Gen. 1:28; Isa. 45:18). Ha adottato tutte le misure necessarie al compimento del suo proposito. Diverse di queste disposizioni sono spiegate nella lettera agli Efesini. Comprendendole possiamo collaborare alla realizzazione del proposito di Geova di unire la sua creazione. w12 15/7 4:1, 2

Venerdì 3

Il giusto può cadere, e certamente si leverà (Prov. 24:16)



Alcuni continuano a sentirsi in colpa per peccati che in realtà sono stati perdonati. Se questo è il nostro caso, non dimentichiamo che Geova ha perdonato Pietro e gli altri apostoli, che avevano abbandonato il Suo diletto Figlio nel momento di maggior bisogno. Geova ha anche perdonato l'uomo che era stato espulso dalla congregazione di Corinto per scioccante immoralità ma che poi si era pentito (1 Cor. 5:1-5; 2 Cor. 2:6-8). La Parola di Dio narra di persone che commisero peccati gravissimi ma si pentirono e furono perdonate da Dio (2 Cron. 33:2, 10-13; 1 Cor. 6:9-11). Se siamo davvero pentiti e accettiamo la sua misericordia, Geova perdonerà e dimenticherà i nostri errori passati. Il riscatto può coprire i peccati di tutti coloro che sono pentiti. La fede nel riscatto può liberarci dal fardello dei sensi di colpa eccessivi e darci la forza di servire Dio con tutto il cuore, l'anima e la mente (Matt. 22:37). w12 15/8 3:16, 17

giovedì 2 ottobre 2014

Giovedì 2

Abbiamo un combattimento contro le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti (Efes. 6:12)



L'amore per Geova ci ha spinto a dedicarci a lui. Da allora per molti di noi sono passati anni, durante i quali abbiamo dimostrato la nostra determinazione a continuare ad avere un cuore completo nei suoi confronti. Tuttavia Satana non si è arreso: mira ancora al nostro cuore. Ovviamente sa che non abbandoneremo Geova da un giorno all'altro. Perciò si serve con astuzia di "questo sistema di cose" nel tentativo di indebolire un po' alla volta il nostro genuino zelo verso Dio (Mar. 4:18, 19). Perché questo metodo è efficace? Perché, dal momento che indebolisce il nostro zelo gradualmente, noi non ce ne rendiamo conto. L'influenza del mondo di Satana può in effetti far affievolire un po' alla volta il nostro zelo. Quando ciò accade, è chiaro che Satana è riuscito a ridurre l'intensità del nostro zelo. Se non stiamo attenti potremmo anche non accorgerci di un cambiamento così graduale (Matt. 24:42; 1 Piet. 5:8). w12 15/4 3:14, 15

Mercoledì 1

Non smettiamo di fare ciò che è eccellente (Gal. 6:9)



La perseveranza è importante per i cristiani odierni. Incontreremo prove, ma Geova ci aiuterà. Continuiamo a chiedergli spirito santo e proveremo sollievo, dal momento che egli farà in modo che il dolore ceda il posto alla gioia e l'angoscia alla serenità (Matt. 7:7-11). Qualsiasi difficoltà ci troviamo ad affrontare, quindi, non arrendiamoci e non torniamo indietro. Essere conosciuti da Geova è una fonte inesauribile di benedizioni. Pertanto, se abbiamo conosciuto Dio e ci siamo battezzati da poco, sforziamoci di conoscerlo sempre meglio e di crescere verso la maturità spirituale. Se invece siamo battezzati da molti anni, non smettiamo comunque di ampliare e approfondire la nostra conoscenza di Geova. Non adagiamoci, ritenendoci soddisfatti della relazione che abbiamo con lui. Di tanto in tanto, piuttosto, esaminiamoci, decisi a stringerci sempre di più al nostro amorevole Padre, Amico e Dio, Geova (2 Cor. 13:5, 6). w13 15/3 3:17, 18