martedì 30 settembre 2014

Martedì 30

Chi è umile di spirito afferrerà la gloria (Prov. 29:23)



Cosa ci fa venire in mente la parola "gloria"? Il mirabile splendore della creazione? (Sal. 19:1). I riconoscimenti e l'onore accordati a persone di successo o di eccezionale ricchezza, cultura e simili? Nelle Scritture il termine ebraico tradotto "gloria" fondamentalmente significa "pesantezza". Nell'antichità, quando le monete erano fatte di metalli preziosi, maggiore era il loro peso maggiore risultava il valore. Ecco perché il termine reso "gloria" può riferirsi a qualcosa che ha grande valore o che è veramente importante e prezioso. Anche se forse potremmo rimanere colpiti dal potere, dalla posizione o dal prestigio di una persona, dovremmo chiederci cosa guarda Dio negli uomini. La Bibbia parla di un tipo di gloria che Dio concede agli esseri umani. Per esempio, Proverbi 22:4 afferma: "Il risultato dell'umiltà e del timore di Geova è ricchezze e gloria e vita". E il discepolo Giacomo scrisse: "Umiliatevi agli occhi di Geova, ed egli vi esalterà" (Giac. 4:10). w13 15/2 4:1, 2

lunedì 29 settembre 2014

Lunedì 29

Mantenete una buona coscienza, affinché in ciò di cui si parla contro di voi siano svergognati quelli che parlano sprezzantemente della vostra buona condotta (1 Piet. 3:16)



A volte potrebbe essere possibile aiutare chi ci ha fatto un torto ad apprezzare i princìpi cristiani. L'apostolo Paolo scrisse: "'Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli qualcosa da bere; poiché facendo questo accumulerai carboni ardenti sulla sua testa'. Non farti vincere dal male, ma continua a vincere il male col bene" (Rom. 12:20, 21). Rispondendo alle provocazioni con gentilezza, possiamo ammorbidire anche le persone più ostili e far emergere ciò che di buono c'è in loro. Mostrando comprensione, empatia, e magari anche compassione a chi ci ha offeso potremmo aiutarlo a conoscere le verità bibliche. Una risposta mite gli darebbe la possibilità di riflettere sulla nostra condotta eccellente (1 Piet. 2:12). w12 15/11 5:13

domenica 28 settembre 2014

Domenica 28

Dio vi renderà fermi, vi renderà forti (1 Piet. 5:10)



Che serviamo Geova da pochi mesi o da parecchi decenni, è nostro desiderio continuare a farlo per sempre. La pazienza ci aiuterà a perseverare fino a quando otterremo la salvezza, indipendentemente da quanto tempo dobbiamo ancora trascorrere in questo sistema. In questo momento Geova ci sta dando la possibilità di dimostrare che abbiamo completa fiducia nelle sue decisioni e che, se necessario, siamo disposti a soffrire il male per amore del suo nome (1 Piet. 4:13, 14). Dio ci sta anche dando un addestramento che può aiutarci ad avere la pazienza necessaria per essere salvati. Gesù ha ogni autorità in cielo e sulla terra, e niente può sottrarci alla sua premurosa cura, a parte noi stessi (Giov. 10:28, 29). Non abbiamo motivo di temere né il futuro né la morte. Chi persevererà pazientemente sino alla fine sarà salvato. Perciò dobbiamo fare in modo che il mondo non ci seduca, inducendoci a smettere di fare affidamento su Geova. Al contrario, finché Geova esercita pazienza, prefiggiamoci di crescere nella fede e impiegare saggiamente il tempo (Matt. 24:13; 2 Piet. 3:17, 18). w12 15/9 3:17, 18

sabato 27 settembre 2014

Sabato 27

Dio è colui che, per amore del suo beneplacito, agisce in voi per produrre in voi il volere e l'agire (Filip. 2:13)



Qualcuno potrebbe non sentirsi così incline o così adatto a svolgere il servizio di pioniere, anche se magari ha le circostanze per farlo (Eso. 4:10; Ger. 1:6). Questo potrebbe essere un ottimo argomento da considerare in preghiera. Se non ci sentiamo spinti a impegnarci maggiormente nel ministero, dobbiamo chiedere a Geova di darcene sia il desiderio che la capacità (2 Piet. 3:9, 11). Noè, Mosè, Geremia, Paolo e Gesù erano tutti uomini devoti che impiegarono il loro tempo e le loro energie per proclamare un messaggio di avvertimento da parte di Geova. Non si fecero distrarre. La fine dell'attuale sistema di cose è imminente; perciò tutti noi che ci siamo dedicati a Dio dobbiamo assicurarci di continuare a fare del nostro meglio per imitare il loro eccellente esempio riportato nelle Scritture (Matt. 24:42; 2 Tim. 2:15). In questo modo rallegreremo Geova e riceveremo le sue ricche benedizioni (Mal. 3:10). w12 15/6 3:18, 19

venerdì 26 settembre 2014

Venerdì 26

Chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di fornicazione, e ne sposa un'altra commette adulterio (Matt. 19:9)



Coloro il cui matrimonio è fonte di sofferenza forse si chiedono: "Vale la pena tentare di salvare il mio matrimonio? Sono così infelice! Se solo potessi tornare indietro e ricominciare con un'altra persona! E se divorziassi? Anche se non posso ottenere un divorzio scritturale, perlomeno mi riapproprierei della mia vita". Invece di pensare in questi termini o di rimuginare su come sarebbero potute andare le cose, i cristiani dovrebbero trarre il meglio dalla loro situazione attuale cercando la guida di Dio e seguendola. Anche quando un cristiano ottiene il divorzio, non è detto che sia scritturalmente libero di risposarsi. Se si pensa al divorzio quando nessuno dei due ha commesso immoralità sessuale, è assolutamente necessario cercare la guida di Dio in preghiera. w12 15/5 2:5, 6

giovedì 25 settembre 2014

Giovedì 25

Guardate accortamente che il modo in cui camminate non sia da insensati ma da saggi, riscattando per voi stessi il tempo opportuno (Efes. 5:15, 16)



Se dedichiamo troppo tempo allo svago rischiamo di sottrarne allo studio. Un fratello osserva: "È davvero facile trascurare lo studio personale. Oggi ci sono molti più svaghi e divertimenti che in passato, e sono anche diventati economicamente molto più accessibili. Siamo circondati dai divertimenti: basta accendere la TV, il computer o il cellulare". Se non stiamo attenti, il tempo che riserviamo a un approfondito studio personale può diminuire gradualmente fino a scomparire del tutto. Ognuno di noi dovrebbe chiedersi: "Con che frequenza mi dedico a uno studio più profondo della Parola di Dio? Solo quando devo preparare un discorso o una parte per l'adunanza?" Se le cose stanno così, allora magari potremmo sfruttare meglio la sera riservata all'adorazione in famiglia o allo studio personale per accrescere il nostro bagaglio di sapienza spirituale che Geova ci provvede per custodirci per la salvezza (Prov. 2:1-5). w12 15/4 5:13

mercoledì 24 settembre 2014

Mercoledì 24

Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere (1 Cor. 10:12)



Un aereo tra i più diffusi al mondo prevede una lista di controllo di oltre 30 voci che i piloti devono verificare prima di ogni volo. Se questi controlli non vengono effettuati, il rischio di incidenti aumenta, con conseguenze potenzialmente tragiche. Paradossalmente, i piloti che più di altri sono esortati a eseguire questi controlli sono quelli con tantissime ore di volo alle spalle. I piloti esperti, infatti, possono diventare troppo sicuri di sé e non effettuare le dovute verifiche con la scrupolosità necessaria. Come un pilota attento alla sicurezza, anche noi possiamo servirci di una lista di controllo per evitare che la nostra fede venga meno proprio nel momento in cui ne avremmo maggiormente bisogno. Sia che siamo battezzati da poco, sia che serviamo Dio da molti anni, è essenziale che verifichiamo regolarmente la profondità della nostra fede e della nostra devozione. Se non lo facciamo con costanza e scrupolo, rischiamo il disastro in senso spirituale. w13 15/3 3:1, 2

martedì 23 settembre 2014

Martedì 23

Geova farà guerra contro quelle nazioni (Zacc. 14:3)



Era il 30 ottobre 1938. Milioni di persone negli Stati Uniti stavano seguendo alla radio una popolare trasmissione che proponeva sceneggiati radiofonici. Quella sera era in programma la trasposizione di un romanzo di fantascienza intitolato La guerra dei mondi. Gli attori, a mo' di giornalisti del notiziario, annunciarono che i marziani avevano invaso la Terra per distruggerla. Anche se il programma era stato introdotto come uno sceneggiato, molti ascoltatori pensarono che l'attacco fosse reale e furono presi dal panico. Alcuni addirittura cercarono di proteggersi come meglio potevano da quella immaginaria invasione aliena. Oggi si profila all'orizzonte la minaccia di una guerra reale, anche se la maggior parte degli esseri umani non si sta preparando di conseguenza. A parlarcene non è un romanzo di fantascienza ma l'ispirata Parola di Dio, la Bibbia. Si tratta di Armaghedon, la guerra di Dio contro l'attuale malvagio sistema di cose (Riv. 16:14-16). w13 15/2 3:1, 2

lunedì 22 settembre 2014

Lunedì 22

I morti stessi non lodano Iah (Sal. 115:17)



"Come stai?": una domanda che sentiamo praticamente tutti i giorni e che tradisce una triste realtà. Dato che i nostri primogenitori permisero a Satana di allontanarli da Geova, tutti noi siamo soggetti alle malattie. Satana è ben felice quando ci ammaliamo perché in quel momento ci è più difficile servire Geova. E se moriamo non possiamo servirlo affatto. È ovvio quindi che facciamo il possibile per stare bene. Allo stesso modo ci preoccupiamo della salute e del benessere dei nostri fratelli. Non è appropriato però promuovere medicinali, terapie, o prodotti e trattamenti di bellezza prima o dopo le adunanze nella Sala del Regno e alle assemblee. Offrire in queste occasioni consigli o rimedi per la salute, che ci siano stati richiesti o meno, può far passare in secondo piano il nostro obiettivo spirituale e incidere negativamente sulla gioia dei fratelli (Rom. 14:17). Come prendersi cura della propria salute è una questione personale. Per di più, nessuno ha la soluzione per tutte le malattie. w13 15/1 3:7-9

domenica 21 settembre 2014

Domenica 21

Chi è realmente l'economo fedele? (Luca 12:42)



Anticamente l'economo era di solito uno schiavo fidato la cui mansione era dirigere la casa o gestire gli affari del suo signore. Di norma gli economi godevano di notevole autorità: alla loro cura erano affidati i beni della casa, il denaro e gli altri servitori. Un caso del genere era quello di Eliezer, incaricato di occuparsi dei numerosi beni di Abraamo. Probabilmente fu proprio lui a essere mandato in Mesopotamia a scegliere una moglie per Isacco: decisamente un incarico importante e delicato! (Gen. 13:2; 15:2; 24:2-4). Giuseppe, pronipote di Abraamo, fu preposto all'amministrazione della casa di Potifar (Gen. 39:1, 2). In seguito anche lui ebbe un economo, del quale le Scritture dicono che "era sulla casa di Giuseppe". Fu questo economo ad accogliere i dieci fratelli di Giuseppe e a provvedere alle loro necessità; fu sempre lui, dietro istruzioni del suo signore, a organizzare la messinscena del calice rubato. È evidente che quella degli economi era una posizione di grande responsabilità (Gen. 43:19-25; 44:1-12). w12 15/12 2:3-5

sabato 20 settembre 2014

Sabato 20

Se io, benché Signore e Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Poiché vi ho dato il modello, affinché come vi ho fatto io, così facciate anche voi (Giov. 13:14, 15)



Quella in cui lavò i piedi agli apostoli non era la prima volta che Gesù sottolineava l'importanza dell'umiltà. Già in precedenza, quando alcuni apostoli avevano rivelato uno spirito competitivo, Gesù aveva messo un bambino accanto a sé e aveva detto loro: "Chiunque riceve questo bambino in base al mio nome riceve anche me, e chiunque riceve me riceve anche colui che mi ha mandato. Poiché chi si comporta fra tutti voi come il minore, egli è grande" (Luca 9:46-48). In un'occasione successiva, conoscendo il desiderio di preminenza dei farisei, aveva affermato: "Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato" (Luca 14:11). È chiaro che Gesù vuole che i suoi seguaci siano umili, cioè modesti e scevri da orgoglio e arroganza. w12 15/11 2:2, 3

venerdì 19 settembre 2014

Venerdì 19

Noi ricevemmo non lo spirito del mondo, ma lo spirito che è da Dio (1 Cor. 2:12)



Che cos'è "lo spirito del mondo"? È lo stesso spirito di cui si parla in Efesini 2:2, che dice: "Un tempo camminaste secondo il sistema di cose di questo mondo, secondo il governante dell'autorità dell'aria, lo spirito che ora opera nei figli di disubbidienza". Tale "aria", o spirito, è l'atteggiamento mentale del mondo, e ci circonda proprio come l'aria letterale. È dappertutto. Si palesa in frasi molto comuni del tipo "non accetto che mi si dica cosa fare" o "fai valere i tuoi diritti". Le persone che ragionano così sono i "figli di disubbidienza" del mondo di Satana. Atteggiamenti del genere non sono niente di nuovo. Ai giorni di Mosè, Cora, Datan e Abiram sfidarono l'autorità costituita nella congregazione di Israele (Num. 16:3, 12-14). Chiaramente Geova non fu contento di tale spirito: infatti mise a morte tutti i ribelli (Num. 16:28-35). w12 15/10 2:4, 5

giovedì 18 settembre 2014

Giovedì 18

In tre occasioni l'anno ogni tuo maschio si presenterà dinanzi alla faccia del vero Signore, Geova (Eso. 23:17)



Geova richiedeva che gli israeliti si radunassero a Gerusalemme tre volte all'anno in occasione delle feste stagionali: la festa dei pani non fermentati, la festa delle settimane (in seguito chiamata Pentecoste) e la festa delle capanne. Consci del grande valore spirituale di questi eventi, molti israeliti vi portavano l'intera famiglia (1 Sam. 1:1-7; Luca 2:41, 42). Riflettiamo su cosa significava per una famiglia israelita fare un viaggio del genere. Per esempio, Giuseppe e Maria percorrevano un centinaio di chilometri per recarsi da Nazaret a Gerusalemme. Condividere il cammino, preparare i pasti insieme e riuscire a sistemare tutti quanti per la notte in posti che non si conoscevano bene non era cosa di tutti i giorni. Comunque sia, sappiamo che doveva trattarsi di un viaggio abbastanza sicuro, perché Giuseppe e Maria lasciarono a Gesù una certa libertà di movimento nonostante fosse così giovane (Luca 2:44-46). w12 15/9 5:11, 12

mercoledì 17 settembre 2014

Mercoledì 17

Il cuore è più ingannevole di qualunque altra cosa ed è difficile da correggere. Chi lo può conoscere? (Ger. 17:9)



Per verificare lo stato di salute del cuore, che in 70-80 anni batte qualcosa come tre miliardi di volte, la medicina moderna può contare su un'avanzata tecnologia. Geova, però, può fare molto di più, come dimostrò ai giorni di Geremia. Le sue stesse parole, infatti, rivelano la sua straordinaria capacità: "Io, Geova, scruto il cuore [...] per dare a ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni" (Ger. 17:10). Per 'scrutare il cuore' non occorre effettuare nessun esame medico: Geova stava parlando del cuore simbolico. Quest'ultimo si riferisce alla persona interiore nella sua totalità, il che comprende i desideri, i pensieri, la disposizione d'animo, gli atteggiamenti e gli obiettivi. Geova è in grado di esaminare questo cuore e, fino a un certo punto, possiamo farlo anche noi. w13 15/3 2:6

martedì 16 settembre 2014

Martedì 16

Riedificherò la capanna di Davide (Atti 15:16)



Con la deportazione babilonese del popolo ebraico fu chiaro che "la capanna di Davide" era caduta. Babilonia era una roccaforte della falsa religione. Come poté dunque il popolo di Dio sopravvivere spiritualmente durante i 70 anni di esilio che andarono dal 607 al 537 a.E.V.? Nello stesso modo in cui oggi il popolo di Geova sopravvive in questo mondo sotto il controllo di Satana (1 Giov. 5:19). La ricca eredità spirituale di cui godiamo contribuisce alla nostra sopravvivenza. Gli ebrei esiliati non avevano le Sacre Scritture per intero, ma avevano la Legge mosaica, compresi i Dieci Comandamenti, conoscevano i "canti di Sion", ricordavano molti proverbi ispirati e avevano memoria delle imprese dei servitori di Geova di epoche passate. In quegli anni di esilio piansero spesso ripensando a Sion, e non dimenticarono Geova (Sal. 137:1-6). Questo li tenne spiritualmente in vita persino lì in Babilonia, con tutte le sue false dottrine e pratiche religiose. w13 15/2 2:1, 3, 4

Lunedì 15

Gesù viaggiava di città in città, predicando e dichiarando la buona notizia del regno di Dio (Luca 8:1)



Abbiamo il privilegio di partecipare alla più grande opera che Dio abbia mai affidato ai suoi servitori umani: dichiarare il messaggio del Regno e fare discepoli (Matt. 24:14; 28:19, 20). Siamo davvero grati dell'esempio senza pari dato da Gesù! Come lui, anche noi abbiamo bisogno di fede e coraggio per predicare il messaggio del Regno. Con l'aiuto di Dio, possiamo essere come Noè, coraggioso e intrepido "predicatore di giustizia" in "un mondo di empi" su cui incombeva il Diluvio (2 Piet. 2:4, 5). La preghiera ci aiuta a compiere l'opera di predicazione. Quando alcuni seguaci di Cristo di fronte alla persecuzione pregarono di poter 'annunciare la parola di Dio con intrepidezza', tale supplica fu esaudita (Atti 4:29-31). Se l'idea di predicare di casa in casa vi mette a disagio, chiedete a Geova più fede e coraggio ed egli esaudirà le vostre preghiere (Sal. 66:19, 20). w13 15/1 1:18, 19

Domenica 14

Darò in cambio ai popoli una lingua pura (Sof. 3:9)



Tra i requisiti che un paese può stabilire per concedere la cittadinanza vi è la conoscenza della sua lingua principale. Anche dopo aver ottenuto la cittadinanza, molti faticano per anni prima di divenire padroni della nuova lingua. Forse ne imparano velocemente le regole grammaticali, ma per riuscire a parlarla correntemente potrebbe volerci del tempo. Allo stesso modo, il Regno di Dio esige che i suoi cittadini conoscano quella che la Bibbia chiama la "lingua pura". In cosa consiste questa lingua? È la verità riguardo a Dio e ai suoi propositi, così come è esposta nella Bibbia. "Parliamo" la lingua pura quando il nostro comportamento è in armonia con le leggi e i princìpi di Dio. I cittadini del Regno di Dio possono aver appreso in fretta gli insegnamenti fondamentali della Bibbia ed essersi battezzati. Tuttavia, anche dopo il battesimo devono sforzarsi di "parlare" sempre meglio la lingua pura. In che modo? Colmando il divario tra ciò che sanno sui princìpi della Bibbia e ciò che praticano. w12 15/8 2:4

Sabato 13

Vidi una bestia selvaggia con dieci corna e sette teste (Riv. 13:1)



Poco dopo l'inizio del giorno del Signore la settima testa sferrò un attacco al popolo di Dio, ovvero al rimanente dei fratelli di Cristo sulla terra (Matt. 25:40). Gesù aveva indicato che durante la sua presenza un rimanente del seme della donna sarebbe stato attivo qui sulla terra (Matt. 24:45-47; Gal. 3:26-29). La potenza mondiale anglo-americana fece guerra a questi santi (Riv. 13:3, 7). Durante la prima guerra mondiale oppresse il popolo di Dio, ne vietò alcune pubblicazioni e imprigionò alcuni rappresentanti dell'organizzazione di Geova. Per un periodo di tempo la settima testa della bestia selvaggia riuscì quasi a fermare l'opera di predicazione. Geova aveva previsto questi sviluppi e li aveva rivelati a Giovanni, spiegandogli anche che la parte secondaria del seme sarebbe stata ravvivata e avrebbe intrapreso un'accresciuta attività spirituale (Riv. 11:3, 7-11). La storia dei servitori di Geova dei tempi moderni conferma che le cose andarono così. w12 15/6 2:2, 6

Venerdì 12

Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione (Rom. 15:4)



Absalom, figlio di Davide, era un uomo straordinariamente bello. Col tempo, però, come Satana, lasciò che avidità e ambizione si impadronissero del suo cuore e cominciò a desiderare il trono di suo padre, a cui non aveva diritto. In un subdolo tentativo di impadronirsi del potere, Absalom fingeva di interessarsi sinceramente dei suoi connazionali per poi insinuare scaltramente che il re non si curava affatto di loro. Proprio come aveva fatto il Diavolo nel giardino di Eden, Absalom si presentò come un benefattore e allo stesso tempo calunniò senza pietà suo padre (2 Sam. 15:1-5). L'astuto piano di Absalom funzionò? In una certa misura sì, dato che la Bibbia dice che "Absalom continuò a rubare il cuore degli uomini d'Israele" (2 Sam. 15:6). Alla fine, però, la sua arroganza lo portò alla rovina e alla morte sua e delle migliaia di persone che era riuscito ad abbindolare (2 Sam. 18:7, 14-17). w12 15/7 2:4-6

Giovedì 11

Egli cambia i tempi e le stagioni, rimuove i re e stabilisce i re (Dan. 2:21)



In questi ultimi giorni per continuare a svolgere l'opera di predicazione occorre avere fede che Geova adempirà il suo proposito al tempo stabilito. I cambiamenti che si verificano sulla scena mondiale possono richiedere di adattare i metodi che usiamo nell'opera di fare discepoli. L'organizzazione di Geova può di tanto in tanto apportare dei cambiamenti per aiutarci a predicare la buona notizia in modo più efficace. Dimostriamo fede nell'Iddio 'dei tempi e delle stagioni' accettando di buon grado questi cambiamenti mentre serviamo lealmente sotto la guida del Figlio, che è il "capo della congregazione" (Efes. 5:23). Geova desidera che lo preghiamo liberamente avendo piena fiducia di ricevere "aiuto al tempo opportuno" (Ebr. 4:16). Questa è una prova del suo amore e del suo interesse per ciascuno di noi (Matt. 6:8; 10:29-31). Dimostriamo fede in Geova Dio chiedendo regolarmente il suo aiuto e poi agendo in armonia con le nostre preghiere e la sua guida. Inoltre non dobbiamo dimenticare di pregare per i nostri compagni di fede. w12 15/5 3:15, 16

Mercoledì 10

Perseguiamo le cose che contribuiscono alla pace e le cose che sono reciprocamente edificanti (Rom. 14:19)



La persona che si comporta come il minore persegue la pace con tutti, ma soprattutto con il proprio coniuge (Luca 9:48). Prendiamo ad esempio l'uso del tempo libero. Marito e moglie potrebbero non avere gli stessi gusti in questo campo: magari a lui piace starsene tranquillo a casa a leggere un bel libro, mentre lei preferisce andare a cena fuori o passare una serata con gli amici. Non è forse vero che per una moglie è più facile rispettare suo marito se lui, invece di curarsi solo delle proprie preferenze, è umile e ha sinceramente a cuore anche quelle di lei? Analogamente, un marito apprezzerà e amerà sua moglie constatando che lei non cerca sempre di averla vinta ma tiene in considerazione i desideri di lui. Quando entrambi i coniugi si comportano come il minore, il vincolo matrimoniale si rafforza (Filip. 2:1-4). w12 15/11 3:13, 14

Martedì 9

Geova, Iddio misericordioso e clemente, lento all'ira (Eso. 34:6)



La pazienza di Geova con gli israeliti aveva un limite, che essi oltrepassarono quando, come nazione, rigettarono e uccisero suo Figlio (Matt. 23:37, 38). I discendenti carnali di Israele smisero di essere il popolo che portava il suo nome. Nell'insieme divennero spiritualmente morti, come un albero secco (Luca 23:31). Che effetto ebbe questo sul loro modo di considerare il nome divino? La storia ci insegna che col tempo gli ebrei svilupparono un atteggiamento superstizioso nei confronti del nome divino, arrivando a ritenere che fosse così santo da non potersi pronunciare (Eso. 20:7). Fu così che nel giudaismo si smise pian piano di usarlo. Senz'altro, vedere il suo nome trattato in modo tanto irrispettoso addolorò Geova (Sal. 78:40, 41). Ovviamente Dio, "il cui nome è Geloso", non avrebbe lasciato per sempre che a portare il suo nome fosse un popolo che lo aveva rinnegato e che lui aveva rinnegato (Eso. 34:14). Questo dovrebbe farci riflettere su quanto sia importante tributare grande rispetto al nome del Creatore. w13 15/3 5:10, 11

Lunedì 8

Divenite miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo (1 Cor. 11:1)



Siamo davvero grati che Gesù ci abbia voluto rivelare il Padre con i suoi insegnamenti e la sua condotta! Dobbiamo imitare Gesù rivelando il Padre con le nostre parole e le nostre azioni. Non dimentichiamo che molti che incontriamo nel servizio di campo non conoscono Dio. Il loro concetto di Dio potrebbe essere offuscato da falsi insegnamenti. Possiamo parlare loro di ciò che conosciamo riguardo al nome di Dio, al suo proposito e alla sua personalità così come sono rivelati dalla Bibbia. Inoltre possiamo parlare con i compagni di fede di episodi biblici che rivelano la personalità di Dio in modi che prima non avevamo compreso. Questo sarà di beneficio anche per loro. Che dire di rivelare il Padre con la nostra condotta mentre ci sforziamo di imitare Gesù? Vedendo che le nostre azioni rispecchiano l'amore di Cristo altri saranno spinti ad avvicinarsi sia al Padre che a lui (Efes. 5:1, 2). Che meraviglioso privilegio è quello di aiutare le persone a conoscere Geova per mezzo della nostra condotta! w12 15/4 1:17-19

Domenica 7

Il piccolo stesso diverrà mille, e l'esiguo una nazione potente (Isa. 60:22)



Le assemblee in cui Geova ha congregato i suoi fedeli Testimoni dopo periodi di restrizioni o persecuzione sono state particolarmente toccanti. Hitler aveva giurato di sterminare i testimoni di Geova in Germania, eppure nel 1955 a Norimberga, nel luogo che aveva accolto le sue parate militari, si riunirono in assemblea 107.000 Testimoni. Molti dei presenti non poterono fare a meno di piangere di gioia. Dei 166.518 partecipanti alle tre assemblee "Santa devozione" tenute in Polonia nel 1989, molti provenivano da quelle che allora erano l'Unione Sovietica e la Cecoslovacchia, e da altre nazioni dell'Europa orientale. Alcuni assistevano per la prima volta a un raduno con più di 15 o 20 servitori di Dio. E che gioia devono aver provato i presenti all'assemblea internazionale "Insegnamento divino" che ebbe luogo nel 1993 a Kiev, in Ucraina! In quella occasione si battezzarono 7.402 persone: il più grande battesimo fra i testimoni di Geova di cui si abbia notizia (Agg. 2:7). w12 15/9 5:9

Sabato 6

Geova mi mostrò, ed ecco, due ceste di fichi (Ger. 24:1)



Nel 617 a.E.V. la nazione di Giuda versava in una deplorevole condizione spirituale. Dio diede una visione su ciò che riservava il futuro ricorrendo all'immagine di due tipi di fichi: alcuni "molto buoni", altri "molto cattivi" (Ger. 24:1-3). I fichi cattivi rappresentavano il re Sedechia e altri alla sua stregua che subirono un severo castigo per mano del re Nabucodonosor e delle sue truppe. Che dire invece di Ezechiele, Daniele e i suoi tre compagni, già in Babilonia, e di altri ebrei che presto vi sarebbero stati deportati? Questi erano come fichi buoni. Un rimanente sarebbe tornato in patria per riedificare Gerusalemme, e fu proprio ciò che accadde (Ger. 24:8-10; 25:11, 12; 29:10). Di quelli rappresentati dai fichi buoni, Geova disse: "Di sicuro darò loro un cuore per conoscermi, che io sono Geova; e devono divenire il mio popolo" (Ger. 24:7). Com'è incoraggiante sapere che Dio è disposto a darci 'un cuore per conoscerlo'! Qui il cuore ha a che fare con la disposizione d'animo o atteggiamento. Senza dubbio è nostro desiderio avere 'un cuore per conoscerlo' ed essere parte del suo popolo. w13 15/3 2:3, 4

Venerdì 5

Dio rivolse l'attenzione alle nazioni per trarne un popolo per il suo nome (Atti 15:14)



Nel corso di una storica adunanza tenuta dal corpo direttivo a Gerusalemme nel 49 E.V., il discepolo Giacomo disse: "È scritto: 'Dopo queste cose tornerò e riedificherò la capanna di Davide [...] affinché quelli che rimangono degli uomini cerchino premurosamente Geova, insieme a persone di tutte le nazioni, persone che sono chiamate con il mio nome, dice Geova'" (Atti 15:13-18). "La capanna [o casa reale] di Davide" era caduta con la detronizzazione del re Sedechia (Amos 9:11). Ma sarebbe stata riedificata grazie a Gesù (discendente di Davide) che avrebbe regnato a tempo indefinito (Ezec. 21:27; Atti 2:29-36). Come fece notare Giacomo in quell'adunanza epocale, la profezia di Amos si stava adempiendo col radunamento di eredi del Regno sia ebrei che gentili. Oggi un rimanente di cristiani unti e milioni di "altre pecore" di Gesù dichiarano insieme la verità della Bibbia quali servitori di Geova (Giov. 10:16). w13 15/2 2:1, 2

Giovedì 4

Accostatevi a Dio, ed egli si accosterà a voi (Giac. 4:8)



Genitori, non ci si aspetta che sorvegliate ogni movimento dei vostri figli, ma dovete assolutamente tenere sotto controllo l'uso che fanno del computer. Non lasciateli da soli alle prese con l'immoralità, lo spiritismo, i giochi violenti o le compagnie sbagliate che si trovano online solo per levarveli di torno. Se lo faceste potrebbero concludere che, dal momento che non dite nulla, evidentemente non stanno facendo niente di male. È responsabilità dei genitori proteggere i figli, anche quando sono adolescenti, da qualsiasi cosa li possa allontanare da Geova. Anche gli animali proteggono i loro piccoli. Provate a immaginare cosa farebbe un'orsa se qualcuno minacciasse i suoi cuccioli! (Confronta Osea 13:8.) Aiutate i vostri figli a trovare buoni amici tra cristiani esemplari di ogni età. E ricordate, hanno bisogno che voi passiate del tempo insieme a loro. Perciò create occasioni per ridere, giocare, lavorare e avvicinarvi a Dio insieme. w13 15/1 3:5, 6

Mercoledì 3

Per amore del Signore sottoponetevi a ogni creazione umana: sia al re come superiore sia ai governatori (1 Piet. 2:13, 14)



I testimoni di Geova di tutto il mondo soddisfano questo requisito per i cristiani indicato da Pietro. Pur non essendo parte del mondo malvagio, i veri cristiani si sottomettono di buon grado alle autorità "nelle loro rispettive posizioni", come indicato da Paolo (Rom. 13:1, 5-7). I testimoni di Geova si comportano come "residenti temporanei" nel presente sistema, ma la loro non è una protesta civile silenziosa. Non si oppongono ad altri che hanno le proprie idee in campo politico o sociale, né interferiscono con le loro scelte (1 Piet. 2:11). A differenza di alcuni gruppi religiosi, i testimoni di Geova non si immischiano nella politica né cercano di dettare alcuna linea. L'idea stessa che possano turbare l'ordine pubblico o rappresentare un pericolo per le istituzioni è assolutamente priva di fondamento. w12 15/12 3:15, 16

Martedì 2

Voi stessi mi diverrete un regno di sacerdoti e una nazione santa (Eso. 19:6)



Geova iniziò ad adempiere agli obblighi che si era assunto con il patto della Legge facendo erigere una tenda per l'adorazione e istituendo un sacerdozio in modo che gli esseri umani peccatori potessero avvicinarsi a lui. Gli israeliti invece si dimenticarono in fretta della loro dedicazione a Dio e "addolorarono anche il Santo d'Israele" (Sal. 78:41). Ad esempio, mentre Mosè si trovava sul monte Sinai, dove Geova gli stava dando ulteriori istruzioni, divennero impazienti e cominciarono a perdere la fede in Dio, pensando che Mosè li avesse abbandonati. Pertanto fecero una statua d'oro raffigurante un vitello e dissero: "Questo è il tuo Dio, o Israele, che ti ha fatto salire dal paese d'Egitto" (Eso. 32:1, 4). Poi tennero quella che chiamarono "una festa a Geova", inchinandosi e offrendo sacrifici a quell'idolo di fattura umana. Vedendo ciò Geova disse a Mosè: "Si sono allontanati in fretta dalla via che ho loro comandato di seguire" (Eso. 32:5, 6, 8). w12 15/10 3:10, 12

lunedì 1 settembre 2014

Lunedì 1

Collera e ira e clamore e parola ingiuriosa siano tolti via da voi (Efes. 4:31)



Ci fa piacere quando le persone reagiscono positivamente alla nostra predicazione, perché così possono trarre beneficio dal messaggio che portiamo. Talvolta, però, la reazione è tutt'altro che pacifica. Cosa dovremmo fare in casi del genere? Gesù disse che la pace che abbiamo augurato alla casa dovrebbe rimanere con noi (Luca 10:1, 5, 6). Comunque ci trattino le persone, dovremmo sempre essere in grado di andarcene con la pace nel cuore. Se dovessimo arrabbiarci davanti a una provocazione, perderemmo tale pace. Dobbiamo cercare di mantenere la nostra pace interiore in ogni situazione, e non soltanto nel ministero. È chiaro che essere disposti a perdonare non significa dover approvare comportamenti sbagliati o ignorare le conseguenze negative che ne derivano. È anche vero, però, che perdonare significa non lasciare spazio al risentimento per tali comportamenti e non perdere la propria pace. Perciò, dimostriamoci disposti a perdonare! (Efes. 4:32). w12 15/11 5:11, 12

Domenica 31

L'iddio di questo sistema di cose ha accecato le menti degli increduli (2 Cor. 4:4)



Triste a dirsi, alcuni componenti della congregazione dimostrano di trovarsi a loro agio, almeno in una certa misura, nel mondo di Satana. Se anche solo vagamente ci riconosciamo in questa descrizione, preghiamo al riguardo. Ricordiamo che il mondo appartiene a Satana e ne rispecchia lo spirito gelido ed egoista (Efes. 2:1, 2). Per opporci alle macchinazioni di Satana dobbiamo avvalerci di tutto ciò che Geova ha provveduto in senso spirituale ai suoi servitori, quelli che fanno di lui il loro luogo di dimora: ad esempio le adunanze cristiane, l'adorazione in famiglia e i "doni negli uomini", cioè i pastori da lui nominati per confortarci e sostenerci mentre affrontiamo le difficoltà della vita (Efes. 4:8-12). Il fratello George Gangas, che era membro del Corpo Direttivo, scrisse dei fratelli: "Quando sono fra loro mi sento a casa con la mia famiglia, in un paradiso spirituale". È così che ci sentiamo? w13 15/3 4:11, 12