venerdì 28 febbraio 2014

Venerdì 28

I suoi giorni dovranno ammontare a centoventi anni (Gen. 6:3)



Geova non aspettò che l'arca fosse costruita per decidere quando dare inizio al Diluvio, come se avesse messo in conto una certa flessibilità nel caso che i lavori di costruzione avessero richiesto più tempo del previsto. Al contrario, molto prima di incaricare Noè di costruire l'arca, Dio aveva stabilito il tempo in cui sarebbe venuto il Diluvio. Come lo sappiamo? Lo comprendiamo dalle parole di Geova contenute nella scrittura di oggi. Quella non era un'affermazione sulla durata media della vita umana. Si trattava di un decreto col quale Geova stabiliva quando avrebbe agito per purificare la terra dall'empietà. Dato che il Diluvio iniziò nel 2370 a.E.V., deduciamo che Dio fece questa dichiarazione nell'anno 2490. All'epoca Noè aveva 480 anni (Gen. 7:6). Circa 20 anni dopo, nel 2470, Noè diventò padre (Gen. 5:32). Mancavano più o meno cento anni prima dell'inizio del Diluvio. w12 15/4 4:4, 5

giovedì 27 febbraio 2014

Giovedì 27

La vera conoscenza diverrà abbondante (Dan. 12:4)



Dopo la morte degli apostoli, la predetta apostasia dal vero cristianesimo si sviluppò e si propagò come un incendio (Atti 20:28-30; 2 Tess. 2:1-3). Nei secoli successivi "la vera conoscenza" fu tutt'altro che abbondante. Tuttavia, negli anni settanta del XIX secolo, in Pennsylvania un piccolo gruppo di cristiani sinceri cominciò a riunirsi per studiare scrupolosamente la Bibbia e cercare "la vera conoscenza". Questi cristiani presero il nome di Studenti Biblici. Non si trattava di quei "saggi" e "intellettuali" ai quali, come aveva detto Gesù, la conoscenza sarebbe stata nascosta (Matt. 11:25). Erano persone umili che desideravano sinceramente fare la volontà di Dio. Con impegno e devozione leggevano le Scritture, ne parlavano e meditavano su di esse. Inoltre mettevano a confronto brani diversi della Bibbia ed esaminavano gli scritti di altri studiosi che avevano fatto indagini simili. Un po' alla volta questi Studenti Biblici arrivarono a discernere verità che erano rimaste celate per secoli. w12 15/8 1:3, 4

mercoledì 26 febbraio 2014

Mercoledì 26

Guardate attentamente nella legge perfetta che appartiene alla libertà (Giac. 1:25)



La "legge perfetta che appartiene alla libertà" non è la Legge mosaica, in quanto quel codice rendeva manifeste le trasgressioni ed ebbe il suo adempimento in Cristo (Matt. 5:17; Gal. 3:19). A quale legge faceva quindi riferimento Giacomo? Alla "legge del Cristo", chiamata anche "legge della fede" o "legge di un popolo libero" (Gal. 6:2; Rom. 3:27; Giac. 2:12). La "legge perfetta", dunque, include tutto quello che Geova richiede da noi. Sia i cristiani unti che le "altre pecore" ne traggono beneficio (Giov. 10:16). A differenza dei codici di leggi vigenti in molti paesi, la "legge perfetta" non è né complicata né gravosa. Consiste, infatti, di comandi semplici e princìpi fondamentali (1 Giov. 5:3). "Il mio giogo è piacevole e il mio carico è leggero", disse Gesù (Matt. 11:29, 30). Inoltre la "legge perfetta" non ha bisogno di un lungo elenco di pene o sanzioni perché si fonda sull'amore, ed è scritta nelle menti e nei cuori (Ebr. 8:6, 10). w12 15/7 1:4, 5

martedì 25 febbraio 2014

Martedì 25

Io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei (Gen. 3:15)



Subito dopo la ribellione in Eden, Geova promise che una "donna" avrebbe prodotto un "seme" che avrebbe infine schiacciato la testa del serpente, cioè di Satana. In seguito Geova rivelò che il seme sarebbe stato un discendente di Abraamo, sarebbe appartenuto alla nazione di Israele e sarebbe stato della tribù di Giuda e discendente del re Davide (Gen. 22:15-18; 49:10; Sal. 89:3, 4; Luca 1:30-33). La parte principale di quel seme è Cristo Gesù (Gal. 3:16). La congregazione dei cristiani unti ne è la parte secondaria (Gal. 3:26-29). Insieme, Gesù e questi unti formano il Regno di Dio, lo strumento con cui Dio stritolerà Satana (Luca 12:32; Rom. 16:20). Quella prima profezia pronunciata in Eden indicava che anche Satana avrebbe prodotto un "seme". Tale seme avrebbe mostrato inimicizia, o odio, nei confronti del seme della donna. w12 15/6 1:4, 5

lunedì 24 febbraio 2014

Lunedì 24

Sono un semplice zafferano della pianura costiera, un giglio dei bassopiani (Cant. 2:1)



A queste parole della Sulamita il pastore rispose: "Come un giglio tra erbacce spinose, così è la mia compagna tra le figlie" (Cant. 2:2). Non c'è dubbio che i due si amavano profondamente. E poiché amavano prima di tutto Geova, una volta sposati la loro unione sarebbe stata solida. Per questo la ragazza disse al suo amato: "Ponimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché l'amore è forte come la morte, l'insistere sull'esclusiva devozione è così inflessibile come lo Sceol. Il suo divampare è come il divampare del fuoco, la fiamma di Iah [perché tale amore ha origine da lui]. Le molte acque stesse non possono estinguere l'amore, né i fiumi stessi possono travolgerlo. Se un uomo desse tutte le cose di valore della sua casa per l'amore, la gente positivamente le disprezzerebbe" (Cant. 8:6, 7). Quando un servitore di Geova pensa di sposarsi, perché dovrebbe accontentarsi di un'unione meno solida e felice della loro? w12 15/5 1:4, 5

domenica 23 febbraio 2014

Domenica 23

Geova metteva il campo degli egiziani in confusione. E toglieva le ruote ai loro carri così che li guidavano con difficoltà (Eso. 14:24, 25)



In confronto all'esercito del faraone, che era dotato di carri da guerra, gli israeliti avanzavano lentamente. Eppure gli egiziani non avevano alcuna possibilità di raggiungerli, dal momento che Geova combatteva per Israele. Dopo che tutti gli israeliti ebbero raggiunto sani e salvi la sponda opposta del Mar Rosso, Geova comandò a Mosè: "Stendi la mano sul mare, perché le acque tornino sugli egiziani, sui loro carri da guerra e sui loro cavalieri". Quando i soldati cercarono di sfuggire alle acque impetuose che si richiudevano su di loro, "Geova scosse gli egiziani in mezzo al mare". Non ci fu scampo. "Non se ne lasciò rimanere fra loro nemmeno uno" (Eso. 14:26-28). Geova dimostrò di avere il potere di liberare il suo popolo da qualunque situazione. w12 15/4 4:11, 12

sabato 22 febbraio 2014

Sabato 22

Il peso dell'oro che venne a Salomone in un anno ammontò a seicentosessantasei talenti d'oro (2 Cron. 9:13)



Considerando solo l'oro, le entrate di Salomone ammontavano a oltre 22 tonnellate all'anno! Eppure da ciò che scrisse in Ecclesiaste è chiaro che non pensava erroneamente che solo i ricchi e i potenti potessero avere successo e felicità. Al contrario affermò: "Ho conosciuto che per loro non c'è nulla di meglio che rallegrarsi e fare il bene durante la vita; e anche che ogni uomo mangi e in realtà beva e veda il bene per tutto il suo duro lavoro. È il dono di Dio" (Eccl. 3:12, 13). Salomone comprese che tali piaceri hanno vero valore per chi ha l'approvazione di Dio, per chi ha una buona relazione con Lui. Giustamente dichiarò: "La conclusione dell'argomento, avendo udito ogni cosa, è: Temi il vero Dio e osserva i suoi comandamenti. Poiché questo è l'intero obbligo dell'uomo" (Eccl. 12:13). w12 15/12 1:4, 5

venerdì 21 febbraio 2014

Venerdì 21

In queste cose in effetti provo diletto (Ger. 9:24)



Siamo orgogliosi del fatto che il nostro Dio sia Geova? Come reagiamo quando vicini di casa, colleghi di lavoro, compagni di scuola o parenti parlano male di lui e si fanno beffe dei suoi Testimoni? Quando il nome divino viene ingiuriato, prendiamo le difese di Geova confidando nel suo sostegno? È vero che c'è "un tempo per tacere", ma non dovremmo vergognarci di essere testimoni di Geova e seguaci di Gesù (Eccl. 3:1, 7; Mar. 8:38). Anche se con chi non è bendisposto dobbiamo usare tatto e cortesia, cerchiamo di non essere come quegli israeliti che "furono atterriti ed ebbero grande timore" nell'udire le parole oltraggiose di Golia (1 Sam. 17:11). Agiamo invece in modo risoluto per santificare il nome divino. È nostro desiderio aiutare le persone a conoscere Geova per quello che è veramente. A tal fine usiamo la sua Parola scritta per sottolineare l'importanza di accostarci a lui (Giac. 4:8). w12 15/11 1:5

giovedì 20 febbraio 2014

Giovedì 20

Il giorno di Geova viene esattamente come un ladro di notte (1 Tess. 5:2)



Qui l'espressione "giorno di Geova" si riferisce al periodo che inizierà con la distruzione della falsa religione e culminerà nella guerra di Armaghedon. Tuttavia, subito prima dell'inizio del giorno di Geova i leader mondiali diranno: "Pace e sicurezza!" (1 Tess. 5:3). Questo potrà riferirsi a un avvenimento o a una serie di avvenimenti. A prescindere da chi parteciperà alla proclamazione di "Pace e sicurezza!", tale sviluppo indicherà che il giorno di Geova sta per iniziare. Paolo poté quindi affermare: "Fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno venga su di voi come su dei ladri, poiché siete tutti figli della luce" (1 Tess. 5:4, 5). A differenza dell'umanità in generale, noi comprendiamo il significato che gli avvenimenti attuali hanno alla luce delle Scritture. Comunque, per sapere come si adempirà nei particolari questa profezia sulla proclamazione di "Pace e sicurezza!" non possiamo che attendere. Pertanto, a tutti i costi, "stiamo svegli e siamo sobri" (1 Tess. 5:6; Sof. 3:8). w12 15/9 1:3, 4

mercoledì 19 febbraio 2014

Mercoledì 19

Non rimuoverò da me la mia integrità! (Giob. 27:5)



Giobbe affrontò sofferenze indicibili. Sembrava che la sua vita stesse andando a rotoli (Giob. 3:3, 11). A peggiorare la situazione c'era il fatto che non capiva chiaramente perché gli stessero capitando tutte quelle disgrazie. Eppure non si arrese; mantenne l'integrità e non perse la fede in Dio. Il suo è davvero un esempio eccellente! Riflettiamo anche sull'esempio di Paolo. L'apostolo si trovò "in pericoli nella città, in pericoli nel deserto, in pericoli nel mare". Fu "nella fame e nella sete, [...] nel freddo e nella nudità". Disse anche di aver trascorso "una notte e un giorno nel profondo", probabilmente a seguito di uno dei naufragi subiti (2 Cor. 11:23-27). Nonostante rischiasse di morire a motivo del servizio che rendeva a Dio, Paolo aveva fede che Dio lo avrebbe liberato (2 Cor. 1:8-10). Non sono in tanti a poter dire di aver vissuto tutte le esperienze negative di Paolo, ma molti di noi possono riconoscersi nei suoi sentimenti e trarre conforto dal suo esempio di coraggio. w12 15/10 1:6, 7

martedì 18 febbraio 2014

Martedì 18

Se ha commesso dei peccati, gli sarà perdonato (Giac. 5:15)



Non dimentichiamo mai che Dio è davvero misericordioso e che ci ha voluti nella congregazione perché ha visto il nostro potenziale (Sal. 103:8, 9). Quindi, fintanto che il nostro cuore sarà completo verso Geova, egli non rinuncerà mai a noi (1 Cron. 28:9). L'ultima sera che trascorse con i suoi undici apostoli fedeli, Gesù disse in preghiera queste parole memorabili: "[Vigila] su di loro a causa del malvagio" (Giov. 17:15). Gesù non aveva in mente solo i suoi apostoli, ma tutti i suoi seguaci. Pertanto, possiamo essere sicuri che Geova esaudirà la sua preghiera di vigilare su di noi in questi tempi difficili. "Per quelli che camminano nell'integrità [Geova] è uno scudo, [...] custodirà la medesima via dei suoi leali" (Prov. 2:7, 8). Non c'è alcun dubbio, la via dell'integrità non è priva di sfide, ma è l'unica che conduce alla vita eterna e alla vera libertà (Rom. 8:21). Non permettiamo a nulla e nessuno di indurci ad abbandonarla! w12 15/7 2:17, 18

lunedì 17 febbraio 2014

Lunedì 17

Tutte le cose sono nude e apertamente esposte agli occhi di Dio (Ebr. 4:13)



Chi ignora gli avvertimenti dello schiavo fedele finisce inevitabilmente per danneggiare se stesso e i suoi cari. Alcuni sono diventati schiavi della pornografia o hanno commesso immoralità, illudendosi poi che Geova non vedesse il loro comportamento. È veramente sciocco pensare di poter nascondere la propria condotta a Geova! (Prov. 15:3). Dio vuole aiutare quelli che hanno peccato, e invita i suoi rappresentanti sulla terra ad assisterli (Gal. 6:1). Tuttavia, proprio come uno stato può revocare la cittadinanza di chi commette certi reati, Geova revocherà la cittadinanza di coloro che infrangono impenitentemente le sue norme (1 Cor. 5:11-13). Comunque Geova è misericordioso. Chi si pente e cambia condotta può riottenere una buona reputazione ai suoi occhi e rimanere un cittadino del Regno (2 Cor. 2:5-8). È un vero onore servire un Re così amorevole! w12 15/8 2:12

domenica 16 febbraio 2014

Domenica 16

L'ora del giudizio di Dio è arrivata (Riv. 14:7)



Dopo che la falsa religione sarà stata distrutta, la bestia selvaggia, ovvero il sistema politico di Satana, sarà indotta ad attaccare il Regno di Dio. Poiché non possono raggiungere i cieli, i re della terra sfogheranno la loro ira su coloro che qui sulla terra sostengono tale Regno. L'esito sarà inevitabile (Riv. 16:13-16; 17:12-14). Daniele descrisse un aspetto di questa battaglia finale (Dan. 2:44). La bestia selvaggia di Rivelazione 13:1, la sua immagine e la bestia selvaggia con due corna saranno distrutte. La potenza mondiale anglo-americana sarà la forza politica dominante quando la falsa religione verrà annientata. Finora le profezie di Daniele e Giovanni si sono adempiute nei minimi particolari. Possiamo essere certi che la distruzione della falsa religione e la battaglia di Armaghedon sono imminenti. Dio ha rivelato questi particolari in anticipo. Presteremo attenzione agli avvertimenti profetici? (2 Piet. 1:19). Ora è il tempo di schierarci dalla parte di Geova e sostenere il suo Regno (Riv. 14:6, 7). w12 15/6 2:18, 19

sabato 15 febbraio 2014

Sabato 15

Siate costanti nella preghiera (Rom. 12:12)



È essenziale studiare accuratamente le Scritture e meditare su di esse per rafforzare la nostra determinazione a evitare peccati seri e piacere a Geova (Sal. 119:11, 47, 48). È anche importante essere "costanti nella preghiera". Dobbiamo pregare Geova perché ci aiuti a servirlo in un modo che gli sia gradito. A tal fine possiamo chiedergli spirito santo, più fede, la forza di resistere alle tentazioni e la capacità di 'maneggiare rettamente la parola della verità' (2 Tim. 2:15; Matt. 6:13; Luca 11:13; 17:5). Come un bambino si affida al padre, noi dobbiamo fare affidamento sul nostro Padre celeste, Geova. Se gli chiediamo di aiutarci a servirlo meglio, possiamo essere certi che ci esaudirà. Sbaglieremmo a pensare che le nostre preghiere lo infastidiscano. Preghiamolo per lodarlo, ringraziarlo e ricercare la sua guida, in particolare quando ci troviamo in difficoltà; e chiediamogli aiuto per servirlo in modo da glorificare il suo santo nome (Sal. 86:12; Giac. 1:5-7). w12 15/5 4:9, 10

venerdì 14 febbraio 2014

Venerdì 14

Geova stesso ha recato testimonianza fra te e la moglie della tua giovinezza, verso la quale tu stesso hai agito slealmente (Mal. 2:14)



In piena armonia con il Padre, Gesù insegnò che non ci si può liberare del coniuge innocente e poi fare come se non fosse successo nulla (Matt. 19:3-6, 9). Come può chi è sposato rimanere fedele al coniuge? La Parola di Dio dice: "Rallegrati con la moglie [o il marito] della tua giovinezza", e ancora: "Vedi la vita con la moglie [o il marito] che ami" (Prov. 5:18; Eccl. 9:9). Man mano che invecchiano, entrambi i coniugi devono essere presenti nel loro matrimonio sia fisicamente che emotivamente. Questo significa essere premurosi l'uno verso l'altro, trascorrere del tempo l'uno con l'altro e stare vicini l'uno all'altro. Entrambi devono sforzarsi di salvaguardare il loro matrimonio e la loro relazione con Geova. A tal fine le coppie devono studiare la Bibbia insieme, partecipare al ministero insieme e pregare insieme per avere la benedizione di Geova. w12 15/4 2:13-15

giovedì 13 febbraio 2014

Giovedì 13

Io sono d'indole mite e modesto di cuore (Matt. 11:29)



Le persone comuni beneficiavano dell'umiltà di Gesù in quanto egli le aiutava, le incoraggiava e le istruiva. In effetti l'intera umanità redimibile trarrà benefìci duraturi dal sacrificio di riscatto di Gesù. Gesù stesso trasse beneficio dalla propria umiltà. Ai discepoli aveva detto: "Chi si umilia sarà esaltato" (Matt. 23:12). Queste parole si dimostrarono vere anche nel suo caso. Infatti, a proposito di Gesù, Paolo spiegò: "Dio lo ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono in cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto il suolo, e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è Signore alla gloria di Dio Padre". In virtù dell'umiltà e della fedeltà manifestate da Gesù quando visse come uomo, Geova Dio lo esaltò, dandogli autorità sulle creature in cielo e sulla terra (Filip. 2:9-11). w12 15/11 2:12, 14, 15

mercoledì 12 febbraio 2014

Mercoledì 12

Ciascuno provi qual è la propria opera, e allora avrà motivo d'esultanza solo riguardo a se stesso, e non in paragone con l'altra persona (Gal. 6:4)



Anziché mettere a confronto quello che facciamo con quello che fanno gli altri, concentriamoci su ciò che siamo in grado di fare. Questo ci impedirà sia di inorgoglirci che di scoraggiarci. Nel valutare il nostro operato, poi, dovremmo sempre ricordare che le circostanze cambiano; forse a causa della salute cagionevole, dell'età o delle responsabilità che abbiamo, non riusciamo a fare quello che facevamo in passato. È bene riflettere, inoltre, sulle responsabilità che abbiamo o che vorremmo avere. Per ragioni che potremmo non capire sul momento, alcuni privilegi potrebbero esserci dati molto più tardi di quanto avremmo pensato. Anziché essere gelosi degli incarichi che ricevono gli altri, concentriamoci sulle responsabilità che abbiamo. Nel nuovo mondo Geova farà in modo di soddisfare ogni giusto desiderio dei suoi servitori. w12 15/12 2:18-20

martedì 11 febbraio 2014

Martedì 11

Non mi rendo conto di nulla contro me stesso. Ma non per questo sono provato giusto, bensì chi mi esamina è Geova (1 Cor. 4:4)



Tutti nella congregazione dovrebbero voler contribuire al sano spirito della congregazione. Può darsi che, dopo averne fatto oggetto di preghiera, ci rendiamo conto di poter fare di più per mostrare uno spirito edificante. In tal caso, non esitiamo a farci esaminare dalla Parola di Dio (Ebr. 4:12). La scrittura di oggi mostra che Paolo desiderava essere un buon esempio. Se ci sforzeremo di agire secondo la sapienza dall'alto, senza prendere troppo sul serio noi stessi o la nostra posizione, contribuiremo a un sano spirito all'interno della congregazione. Essendo pronti a perdonare e avendo un'opinione positiva dei nostri compagni di fede, saremo in pace con loro (Filip. 4:8). In questo modo potremo star certi che Geova e Gesù si compiaceranno dello spirito che mostriamo (Filem. 25). w12 15/10 2:16, 17

lunedì 10 febbraio 2014

Lunedì 10

La prostituta è una fossa profonda (Prov. 23:27)



Un legame sentimentale illecito potrebbe nascere sul posto di lavoro. Secondo una ricerca, più della metà delle donne e quasi tre quarti degli uomini che avevano commesso adulterio lo avevano fatto con un collega o una collega. Il nostro lavoro richiede che stiamo insieme a persone dell'altro sesso? Se sì, in che rapporti siamo con loro? Abbiamo messo dei paletti in modo da mantenere il rapporto su un piano professionale e impedirgli di trasformarsi in qualcos'altro? Ad esempio, una sorella potrebbe fare di un collega il suo confidente, finendo col parlargli dei propri problemi coniugali. O forse un fratello stringe amicizia con una collega e pensa: "Lei sì che dà peso alle mie opinioni e mi ascolta veramente. Mi fa sentire apprezzato. Magari mi trattasse così mia moglie!" Ci rendiamo conto che un cristiano in una situazione del genere rischia di commettere adulterio? w12 15/8 4:11, 12

domenica 9 febbraio 2014

Domenica 9

Appena saranno finiti i mille anni, Satana sarà sciolto dalla sua prigione (Riv. 20:7)



Alla fine del Regno millenario di Cristo i sudditi terreni del Regno saranno stati portati alla perfezione. Seguendo l'esempio di Gesù, riconosceranno umilmente e spontaneamente la sovranità di Geova. Avranno la possibilità di dimostrare che questo è il loro desiderio superando la prova finale (Riv. 20:8-10). Dopodiché tutte le creature ribelli, umane e spirituali, saranno eliminate per sempre. Quello sarà davvero un tempo di felicità ed esultanza! L'intera famiglia universale loderà gioiosamente Geova, il quale sarà "ogni cosa a tutti" (1 Cor. 15:28; Sal. 99:1-3). Le gloriose realtà del Regno, ormai prossime, ci spingeranno a concentrare la nostra attenzione e i nostri sforzi sul fare la volontà di Dio? Possiamo evitare di farci ingannare dalle vane speranze e dalle false comodità che offre il mondo di Satana? Saremo ancor più risoluti a difendere e sostenere la sovranità di Geova? w12 15/9 2:19, 20

sabato 8 febbraio 2014

Sabato 8

Amiamo, perché egli per primo amò noi (1 Giov. 4:19)



Mentre la maggioranza dei testi religiosi dicono molto poco su Dio, ammesso che dicano qualcosa, la Bibbia ci fa conoscere Geova Dio e le sue attività. Ci mostra i molti aspetti della sua personalità. Ci rivela non solo che Dio è onnipotente, saggio e giusto, ma anche che ci ama (Giov. 3:16). Inoltre, la Bibbia dice: "Dio non è parziale, ma in ogni nazione l'uomo che lo teme e opera giustizia gli è accetto" (Atti 10:34, 35). In un certo senso, la grande diffusione della Bibbia testimonia questa verità. Il 90 per cento della popolazione mondiale comunica utilizzando appena un centinaio delle circa 6.700 lingue esistenti. Ciò nonostante la Bibbia è stata tradotta, per intero o in parte, in più di 2.400 lingue. Quasi tutti nel mondo hanno accesso almeno a parte d'essa. w12 15/6 4:9

venerdì 7 febbraio 2014

Venerdì 7

Non contristate lo spirito santo di Dio (Efes. 4:30)



Lo spirito santo è una forza unificatrice. Se vogliamo avere pace e unità, inoltre, dobbiamo accogliere anche le successive esortazioni di Paolo: "Ogni acrimoniosa amarezza e collera e ira e clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi con ogni malizia. Ma divenite benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberalmente gli uni gli altri, come anche Dio vi ha liberalmente perdonati mediante Cristo" (Efes. 4:31, 32). L'espressione "divenite benigni" suggerisce la possibilità che, almeno in una certa misura, non siamo stati benigni e che perciò dobbiamo migliorare. È giusto che impariamo a considerare i sentimenti degli altri più importanti dei nostri (Filip. 2:4). Magari ci viene da dire qualcosa per strappare una risata o fare bella figura, ma sarebbe un'osservazione benigna? Riflettere sulla cosa prima di parlare ci aiuterà a 'divenire benigni'. w12 15/7 4:13, 14

giovedì 6 febbraio 2014

Giovedì 6

Nessun uomo ha mai visto Dio; l'unigenito dio che è nella posizione del seno presso il Padre è colui che l'ha spiegato (Giov. 1: 18)



Gesù era particolarmente qualificato per rivelare il Padre. Infatti, la creatura spirituale che in seguito divenne l'uomo Gesù esisteva già in cielo in qualità di "unigenito Figlio di Dio" prima che fossero create tutte le altre forme di vita (Giov. 1:14; 3:18). Che posizione straordinaria! Quando non esisteva ancora nessun'altra creatura, il Figlio godette della calorosa attenzione di suo Padre e conobbe Lui e le Sue qualità. Nel corso di epoche incalcolabili il Padre e il Figlio dovettero comunicare intensamente e sviluppare profondo affetto reciproco (Giov. 5:20; 14:31). Il Figlio sicuramente acquisì un'immensa conoscenza della personalità del Padre! (Col. 1:15-17). Il Padre designò il Figlio quale suo portavoce, "La Parola di Dio" (Riv. 19:13). Perciò Gesù era la persona più qualificata per rivelare il Padre ad altri. w12 15/4 1:4, 5

mercoledì 5 febbraio 2014

Mercoledì 5

Non sono più due, ma una sola carne (Matt. 19:6)



Una cristiana, lieta di aver confidato in Dio e di avercela messa tutta per salvare il suo matrimonio, ha detto: "Ero tentata di separarmi perché mio marito non provvedeva al mio sostentamento e la mia spiritualità era in pericolo. [...] A un certo punto capii che parte della responsabilità era anche mia. Ricominciammo a parlare e riprendemmo a studiare come famiglia e a frequentare regolarmente le adunanze. Il nostro matrimonio è rifiorito e col tempo mio marito ha riavuto dei privilegi di congregazione. È stata una dura lezione ma è finita bene". Sia che siamo sposati o no, cerchiamo di agire sempre con coraggio e di riporre le nostre speranze in Geova. Se abbiamo problemi coniugali, dovremmo mettercela tutta per risolverli, ricordando che marito e moglie "non sono più due, ma una sola carne". E teniamo presente che, se perseveriamo in una famiglia divisa malgrado le difficoltà, potremmo avere la gioia di vedere il nostro coniuge abbracciare la vera adorazione. w12 15/5 2:19, 20

martedì 4 febbraio 2014

Martedì 4

Dio non è parziale (Atti 10:34)



In un mondo in cui dominano egoismo e nazionalismo è un sollievo trovare persone per cui i confini nazionali non sono un ostacolo. Il fondatore della rete televisiva CNN, Ted Turner, parlando della sua esperienza lavorativa al fianco di gente di talento proveniente da vari paesi, ha scritto: "Arrivai a considerare gli individui provenienti da altri paesi non come 'stranieri', ma come concittadini di questo pianeta". I testimoni di Geova sono gli unici in tutto il mondo ad aver adottato il modo di pensare di Dio come gruppo. Imparando a vedere le cose alla maniera di Geova, sono riusciti a infrangere le barriere nazionali nella mente e nel cuore. Invece di trattare le persone di nazionalità diversa dalla propria con diffidenza, sospetto o addirittura vero e proprio odio, essi hanno imparato ad apprezzarne le caratteristiche peculiari, che nell'insieme creano una gradevole varietà. Ci siamo mai fermati a riflettere su questo risultato e su quanto ci è stato personalmente utile nei nostri rapporti con gli altri? w12 15/12 4:2, 14, 15

lunedì 3 febbraio 2014

Lunedì 3

La vostra parola Sì significhi Sì, il vostro No, No (Matt. 5:37)



Quanto è importante che il nostro sì significhi sì? La Bibbia afferma senza mezzi termini che coloro che sono "falsi negli accordi [...] meritano la morte" (Rom. 1:31, 32). Il faraone d'Egitto, Sedechia re di Giuda, Anania e Saffira sono alcuni dei personaggi menzionati nella Bibbia il cui sì non significò sì. Tutti subirono le conseguenze del loro comportamento, e le loro vicende ci servono da monito (Eso. 9:27, 28, 34, 35; Ezec. 17:13-15, 19, 20; Atti 5:1-10). Vivendo "negli ultimi giorni", siamo circondati da persone "sleali", individui che hanno "una forma di santa devozione" ma si dimostrano "falsi alla sua potenza" (2 Tim. 3:1-5). Dobbiamo evitare il più possibile queste cattive compagnie. Piuttosto, riuniamoci regolarmente con chi cerca sempre di fare in modo che il suo sì significhi sì (Ebr. 10:24, 25). w12 15/10 4:11, 12

domenica 2 febbraio 2014

Domenica 2

Essi non prestarono orecchio (Nee. 9:30)



Non sarebbe corretto concludere che Geova perdoni automaticamente i peccati di tutti. Mettiamo a confronto l'atteggiamento di Davide e Manasse con l'ostinazione di Israele e Giuda. Dio mandò Natan da Davide per dare a quest'ultimo l'opportunità di pentirsi, e Davide, grato, la colse. Quando si trovò in una situazione disperata, Manasse si pentì sinceramente. Spesse volte invece gli abitanti di Israele e Giuda non si pentirono, per cui Geova non li perdonò; anzi, tramite i suoi profeti spiegò ripetutamente come considerava la loro condotta disubbidiente. Anche dopo che il popolo fu tornato alla propria patria dall'esilio babilonese, Geova continuò a suscitare fedeli messaggeri, come Esdra il sacerdote e il profeta Malachia. Quando agiva in armonia con la volontà di Geova, il popolo provava grande gioia (Nee. 12:43-47). w12 15/11 4:15

sabato 1 febbraio 2014

Sabato 1

Ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi dinanzi al trono e dinanzi all'Agnello (Riv. 7:9)



La Torre di Guardia inglese del 1 febbraio 1916 fece queste significative osservazioni: "Fratelli, quelli di noi che sono giustamente disposti nei confronti di Dio non sono delusi da alcuno dei Suoi provvedimenti. Non desideravamo che fosse fatta la nostra volontà; perciò, quando abbiamo scoperto che aspettavamo la cosa sbagliata nell'ottobre del 1914, siamo stati felici che il Signore non abbia cambiato il Suo Piano per accontentare noi. Non desideravamo che facesse questo. Desideriamo solo essere in grado di comprendere i Suoi piani e i Suoi propositi". Lo stesso atteggiamento umile e devoto contraddistingue gli unti del Signore anche oggi. Essi si tengono stretti al canale stabilito da Dio per provvedere cibo spirituale. E ora una "grande folla" di "altre pecore" imita il loro spirito vigile e zelante (Giov. 10:16). w12 15/9 4:13, 14