mercoledì 30 aprile 2014

Mercoledì 30

Il mio peccato è continuamente di fronte a me (Sal. 51:3)



Un poeta ha scritto: "Di tutte le parole scritte o pronunciate queste sono le più tristi: 'Avrebbe potuto essere!'" Il poeta era l'americano John Greenleaf Whittier e si stava riferendo a cose delle quali ci rammarichiamo e che, col senno di poi, faremmo diversamente. Rammaricarsi significa rimpiangere, provare un senso di dispiacere, dolersi per ciò che si è fatto o che forse si è mancato di fare. Tutti abbiamo fatto qualcosa che, se solo potessimo tornare indietro, faremmo diversamente. Voi quali rimpianti avete? Alcuni hanno commesso grandi errori nella vita, forse anche peccati gravi. Altri non hanno fatto cose particolarmente riprovevoli, ma si chiedono se alcune delle loro scelte siano state davvero le migliori. Alcuni sono riusciti a non pensare più al passato e ad andare avanti. Altri, invece, continuano a pensarci e a tormentarsi, dicendosi: "Se solo non lo avessi fatto!" Che dire di voi? Vi piacerebbe servire Dio senza rimpianti, almeno da oggi in poi? w13 15/1 4:1, 2

Martedì 29

Il regno di Dio stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso sussisterà a tempi indefiniti (Dan. 2:44)



Riusciamo a immaginare cosa significherà per ognuno di noi l'adempimento di questa profezia? I confini nazionali stabiliti dall'uomo, che al momento fanno di ogni essere umano uno straniero, non esisteranno più. Già ora per i testimoni di Geova la nazionalità dei loro fratelli è un dettaglio trascurabile. Recentemente, per fare un esempio, diverse delle loro filiali più piccole sono state accorpate con l'obiettivo di semplificare il coordinamento della loro attività di predicazione della buona notizia del Regno e rendere tale attività più efficace (Matt. 24:14). Nel realizzare questi accorpamenti non si è tenuto conto dei confini nazionali a meno che non ci fossero delle leggi che lo rendessero necessario. Questa è un'ulteriore evidente prova che Gesù Cristo, in qualità di Re legittimamente intronizzato da Geova, sta abbattendo le barriere imposte dall'uomo e presto 'completerà la sua vittoria' (Riv. 6:2). w12 15/12 4:16-18

lunedì 28 aprile 2014

Lunedì 28

"Mettiamo le cose a posto fra noi", dice Geova (Isa. 1:18)



Dobbiamo assolutamente riconoscere la nostra condizione peccaminosa, pentirci dei nostri errori e supplicare Geova di perdonarci e di 'creare in noi un cuore puro' (Sal. 51:10). Se abbiamo commesso un peccato grave dobbiamo inoltre ricorrere all'aiuto spirituale offerto dagli anziani (Giac. 5:14, 15). In qualunque situazione ci troviamo, ci conforta sapere che Geova non è cambiato; è ancora come si descrisse a Mosè: l'"Iddio misericordioso e clemente, lento all'ira e abbondante in amorevole benignità e verità, che conserva l'amorevole benignità a migliaia, che perdona l'errore e la trasgressione e il peccato" (Eso. 34:6, 7). Con una vivida immagine Geova promise agli israeliti pentiti che i loro peccati, del colore dello "scarlatto", sarebbero diventati "bianchi proprio come la neve", cioè sarebbero stati completamente cancellati. Cosa significa dunque per noi il perdono di Geova? Significa che i nostri peccati possono essere perdonati completamente, a patto che ci dimostriamo grati di tale perdono e siamo pentiti. w12 15/11 4:17, 18

domenica 27 aprile 2014

Domenica 27

Abbondante pace appartiene a quelli che amano la legge di Dio, e per loro non c'è pietra d'inciampo (Sal. 119:165)



Se siamo tentati di iniziare una relazione sentimentale illecita, riflettiamo sulle conseguenze dannose della fornicazione e dell'adulterio (Prov. 7:22, 23; Gal. 6:7). Chi commette immoralità arreca dispiacere a Geova e danneggia sia il coniuge che se stesso (Mal. 2:13, 14). D'altra parte, pensiamo ai benefìci di cui godono coloro che mantengono una condotta casta. Non solo hanno la speranza di vivere per sempre, ma sin d'ora vivono la migliore vita possibile e hanno la coscienza pulita (Prov. 3:1, 2). Pertanto, amiamo la verità e 'guardiamo accortamente che il modo in cui camminiamo non sia da insensati ma da saggi' in questi tempi malvagi (Efes. 5:15, 16). Noi siamo equipaggiati per difenderci dalle trappole che Satana tende: Geova ci ha dato tutto ciò che ci serve per "star fermi" e "spegnere tutti i dardi infuocati del malvagio"! (Efes. 6:11, 16). w12 15/8 4:18, 19

sabato 26 aprile 2014

Sabato 26

Non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nella norma mentale di Geova (Efes. 6:4)



È bene che i genitori ricordino che hanno ricevuto il loro incarico da Geova. Purtroppo nel mondo attuale molte persone sono "senza affezione naturale" (2 Tim. 3:1, 3). Tantissimi padri si sottraggono alle loro responsabilità, con tristi conseguenze per i figli. È nella famiglia che i figli iniziano a sviluppare il proprio concetto di amore e autorità. I genitori che riescono a inculcare loro questi valori agiscono in armonia con l'amministrazione di Geova. Facendo sì che in casa regni l'amore e siano bandite collera, ira e parola ingiuriosa, si insegnano ai figli lezioni fondamentali su come mostrare amore e rispettare l'autorità. Questo li preparerà a vivere nel nuovo mondo di Dio. Dobbiamo però tenere presente che il Diavolo, colui che in principio turbò la pace universale, si opporrà in tutti i modi ai nostri sforzi di fare la volontà di Dio. w12 15/7 4:16, 17

venerdì 25 aprile 2014

Venerdì 25

La tua parola è una lampada al mio piede, e una luce al mio cammino (Sal. 119:105)



La Bibbia è un regalo meraviglioso che Geova ha provveduto tramite il suo spirito santo. Impariamo a provare piacere nel leggerla tutti i giorni e il nostro amore per essa e per il suo Autore crescerà (Sal. 1:1, 2). Prima di iniziare a studiarla preghiamo sempre Dio di aiutarci mediante il suo spirito a capire quello che leggiamo (Luca 11:13). La Bibbia contiene i pensieri di Dio; meditando su ciò che dice, perciò, possiamo fare nostro il suo modo di pensare. Mentre continuiamo a crescere nell'accurata conoscenza della verità, mettiamo in pratica quello che impariamo. Leggere la Bibbia è un po' come guardarsi allo specchio. Se notiamo cose che possiamo migliorare, facciamo i cambiamenti necessari (Giac. 1:23-25). Usiamo la Parola di Dio come una spada per difendere la nostra fede e per rimuovere i falsi insegnamenti dal cuore dei mansueti (Efes. 6:17). Nel farlo possiamo essere grati che i profeti e gli altri uomini che furono impiegati per mettere per iscritto il messaggio della Bibbia fossero "sospinti dallo spirito santo" (2 Piet. 1:21). w12 15/6 4:17, 18

giovedì 24 aprile 2014

Giovedì 24

Non è bene che l'uomo sia solo. Gli farò un aiuto, adatto a lui (Gen. 2:18, Parola del Signore)



Geova sa tutto quello che c'è da sapere sull'uomo e sul matrimonio. Ha dotato gli esseri umani del desiderio sessuale così che potessero 'essere fecondi e moltiplicarsi' (Gen. 1:28). Dio comprende chi si sente solo; quando si apprestava a creare la prima donna, infatti, pronunciò le parole della scrittura di oggi. Geova è altrettanto consapevole della gioia che il matrimonio può dare (Prov. 5:15-18). A causa del peccato e dell'imperfezione, ora nessun matrimonio è perfetto. Nondimeno, i servitori di Geova possono trovare vera felicità nel matrimonio se si fanno guidare dalla sua Parola. Pensiamo, per esempio, ai chiari consigli che Paolo dà ai coniugi sui rapporti intimi (1 Cor. 7:1-5). Le Scritture non richiedono che marito e moglie limitino i rapporti sessuali alla procreazione: queste intimità coniugali possono giustamente soddisfare determinati bisogni fisici ed emotivi. Tuttavia, le pratiche pervertite non fanno sicuramente piacere a Dio. w12 15/5 1:9, 10

mercoledì 23 aprile 2014

Mercoledì 23

L'addestramento corporale è utile per un poco (1 Tim. 4:8)



La Bibbia non è contro il divertimento, né dipinge lo svago come una perdita di tempo. Dice che c'è "un tempo per ridere" e "un tempo per saltare", e incoraggia a concedersi il dovuto riposo (Eccl. 3:4; 4:6). Se non facciamo attenzione, però, svago e divertimenti potrebbero allontanarci da Geova. Come? Fondamentalmente il pericolo sta nel tipo di svago che si sceglie e nella quantità di tempo che gli si dedica. Oggi gran parte dei divertimenti che vanno per la maggiore esaltano cose che Dio odia, come violenza, spiritismo e sesso illecito. Perciò dobbiamo valutare attentamente gli svaghi e i divertimenti che scegliamo e l'effetto che hanno su di noi. È bene riflettere anche sul fattore tempo. Chiediamoci: "Lo svago mi assorbe così tanto da lasciarmi poco spazio per le attività spirituali?" (Filip. 1:10, 11). w13 15/1 2:11-13

martedì 22 aprile 2014

Martedì 22

Torniamo in noi dal laccio del Diavolo (2 Tim. 2:26)



Il Diavolo non dà tregua ai servitori di Geova. Non è necessariamente intenzionato a ucciderli come chi pratica la caccia grossa fa con le sue prede. Il suo obiettivo principale è quello di prendere le sue prede vive e di servirsene per i suoi scopi (2 Tim. 2:24-26). Per catturare vive le sue prede un cacciatore può usare trappole di diverso tipo. Può cercare di far uscire l'animale allo scoperto in modo da catturarlo con un laccio, oppure può nascondere una trappola dotata di un meccanismo che la fa scattare, cogliendo l'animale di sorpresa. Anche il Diavolo ricorre a trappole simili per prendere vivi i servitori di Dio. Se non vogliamo farci catturare dobbiamo stare attenti a cogliere i segnali di pericolo che rivelano la presenza di uno dei lacci, o trappole, di Satana. Tre trappole che il Diavolo utilizza con un certo successo sono: (1) i discorsi sconsiderati, (2) il timore e le pressioni e (3) i sensi di colpa eccessivi. w12 15/8 3:1, 2

lunedì 21 aprile 2014

Lunedì 21

Mosè fu istruito in tutta la sapienza degli egiziani (Atti 7:22)



Con tutta probabilità tale educazione mirava a preparare Mosè per una carriera nella corte del faraone. Mosè avrebbe magari ottenuto un ruolo di primo piano all'interno del governo della nazione più potente dell'epoca, con tutti i privilegi, gli agi e i piaceri che tale posizione gli avrebbe garantito. Ma il suo scopo nella vita era quello di assicurarsi queste cose? Grazie all'educazione che aveva ricevuto in tenera età dai suoi veri genitori, Mosè verosimilmente conosceva le promesse che Geova aveva fatto ai suoi antenati Abraamo, Isacco e Giacobbe, ed esercitò fede in tali promesse. Con ogni probabilità rifletté a lungo sul proprio futuro e sulla lealtà che doveva a Geova. Perciò, quando fu il momento di decidere se vivere da principe egiziano o da schiavo israelita Mosè scelse "di essere maltrattato col popolo di Dio piuttosto che avere il temporaneo godimento del peccato" (Ebr. 11:24-26). Successivamente seguì le istruzioni di Geova in merito a come doveva usare la propria vita (Eso. 3:2, 6-10). w12 15/6 3:5, 6

domenica 20 aprile 2014

Domenica 20

Geova è la mia luce e la mia salvezza (Sal. 27:1)



La metafora "Geova è la mia luce" si riferisce al fatto che egli ci libera dall'ignoranza e dalle tenebre spirituali. La luce letterale può farci vedere se lungo il nostro percorso c'è un pericolo o un ostacolo, ma non può eliminarlo. Siamo noi a dover agire con accortezza in base a ciò che vediamo. Analogamente, Geova ci rivela il significato più profondo degli avvenimenti mondiali; ci avverte dei pericoli insiti in questo sistema di cose; ci fornisce princìpi biblici infallibili. Siamo noi, però, a dover seguire tali princìpi. Quando lo facciamo, siamo in grado di agire con più saggezza dei nostri "nemici" o dei nostri "insegnanti" (Sal. 119:98, 99, 130). Le parole di Salmo 27:1 mostrano che Davide non aveva dimenticato come in precedenza era stato liberato, o salvato, da Geova (1 Sam. 17:37, 49, 50; 18:11, 12; 19:10). Come nel caso di Davide, Geova sarà ancora una volta la salvezza dei suoi servitori. Come? Proteggendoli durante la futura "grande tribolazione" (Riv. 7:14; 2 Piet. 2:9). 12 15/7 3:3, 4

sabato 19 aprile 2014

Sabato 19

L'intendimento di Geova è imperscrutabile (Isa. 40:28)



Un modo in cui possiamo coltivare l'umiltà è quello di riflettere sulla grandezza di Geova in paragone con noi. A proposito di alcuni aspetti della magnificenza di Geova, l'apostolo Paolo scrisse: "O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Come sono imperscrutabili i suoi giudizi e impenetrabili le sue vie!" (Rom. 11:33). Sebbene la conoscenza umana in molti campi sia aumentata enormemente da quando Paolo scrisse queste parole, esse sono vere ancora oggi. Riconoscere che, a prescindere da quanto sappiamo, non c'è limite a quello che possiamo imparare su Geova, sulle sue opere e sui suoi pensieri dovrebbe renderci umili. È degno di nota che Geova stesso manifesta umiltà. Riflettiamo su questo: "Siamo collaboratori di Dio" (1 Cor. 3:9). È meraviglioso che l'Iddio la cui grandezza non ha uguali ci conceda questo onore dandoci la possibilità di svolgere il nostro ministero usando la sua Parola, la Bibbia. w12 15/11 3:4, 6

venerdì 18 aprile 2014

Venerdì 18

Sii coraggioso e forte. Tu introdurrai i figli d'Israele nel paese (Deut. 31:23)



Gli israeliti stavano per prendere possesso di Canaan. Per avere successo quale loro condottiero, Giosuè aveva bisogno della sapienza che viene da Dio. Doveva anche esercitare fede in lui e dimostrarsi coraggioso e forte. Il popolo dovette essere rafforzato dalla sapienza, dal coraggio e dalla fede mostrati da Giosuè durante la lunga conquista di Canaan. Tuttavia, gli israeliti non dovevano solo dimostrarsi valorosi in battaglia; avevano bisogno di coraggio anche per seguire l'esortazione data loro da Giosuè quando, al termine della sua vita, nel discorso di addio disse: "Dovete essere molto coraggiosi nell'osservare e nel mettere in pratica tutto ciò che è scritto nel libro della legge di Mosè non deviando mai da esso" (Gios. 23:6). Anche noi abbiamo bisogno di coraggio per ubbidire a Geova in ogni circostanza, per esempio quando dei semplici uomini pretendono che agiamo in contrasto con la sua volontà (Atti 4:18-20; 5:29). Se ci affidiamo a Geova in preghiera, egli ci aiuterà a essere coraggiosi. w13 15/1 1:5, 6

giovedì 17 aprile 2014

Giovedì 17

Giudica e guerreggia con giustizia (Riv. 19:11)



Tutte le nazioni dovranno presto affrontare Cristo e le sue forze celesti nella battaglia finale contro il dominio di Dio: la battaglia "che in ebraico si chiama Har-Maghedon" (Riv. 16:14, 16; 19:12-16). Più di 2.500 anni fa, parlando di governi umani ostili al proposito di Dio, il profeta Daniele predisse sotto ispirazione cosa sarebbe accaduto loro: "Ai giorni di quei re l'Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà ad alcun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso sussisterà a tempi indefiniti" (Dan. 2:44). I confini nazionali stabiliti dall'uomo non esisteranno più. Questa entusiasmante prospettiva dovrebbe motivarci tutti a continuare il più possibile a rendere lode e onore al nostro Creatore, Geova Dio. w12 15/12 4:16, 17
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (16 nisan) Giovanni 20:2-18

Mercoledì 16

Sappiamo che tutta la creazione continua a gemere insieme e ad essere in pena insieme fino ad ora (Rom. 8:22)



Dal 1914 milioni di uomini e donne hanno scelto di divenire sudditi di Cristo Gesù, il Re intronizzato da Dio. Si rifiutano di sostenere il sistema mondiale di Satana. Usano invece la loro vita e le loro risorse per sostenere il Regno di Dio e promuovere i suoi interessi (Rom. 14:7, 8). Presto Cristo distruggerà il malvagio sistema di Satana. Il suo perfetto governo libererà la terra dal peccato e dalla sofferenza. Eliminerà ogni traccia di ribellione contro la legittima sovranità di Geova. I leali servitori di Dio potranno così divenire residenti permanenti della terra trasformata in un paradiso (Riv. 21:1-5). Nel senso più pieno, la creazione sarà stata allora "resa libera dalla schiavitù della corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio" (Rom. 8:21). w12 15/12 3:4, 5, 7
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (15 nisan) Matteo 27:62-66 (fatti avvenuti dopo il tramonto: 16 nisan) Giovanni 20:1

Martedì 15

Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato (Matt. 24:13)



Se vogliamo sopravvivere all'esecuzione del giudizio di Dio sul mondo di Satana dobbiamo rimanere integri sino alla fine. Questo, comunque, non significa che Geova si aspetti che perseveriamo sulla sola base della nostra sapienza o delle nostre forze. La Bibbia ci assicura: "Dio è fedele, e non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare, ma con la tentazione farà anche la via d'uscita perché la possiate sopportare" (1 Cor. 10:13). Cosa implica tale affermazione? Per evitare che siamo tentati oltre ciò che possiamo sopportare, Geova deve sapere tutto di noi: ad esempio le difficoltà che stiamo affrontando, il nostro carattere e il nostro limite di sopportazione. Ma ci conosce davvero così bene? Le Scritture rivelano che Geova conosce ciascuno di noi intimamente. (Sal. 139:1-6). w12 15/4 5:1, 2
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (14 nisan) Giovanni 19:1-42

Lunedì 14

Tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione unitamente a Cristo Gesù saranno anche perseguitati (2 Tim. 3:12)



Dobbiamo tenere presente che tutti incontriamo dei problemi. Atti 14:22 ci ricorda: "Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni". Invece di abbatterci, proviamo a considerare le circostanze avverse come opportunità per mostrare quel coraggio che si fonda sulla fede nella capacità di Dio di aiutarci. Anche quando ci colpisce una tragedia, Geova ci dà vero aiuto tramite l'incoraggiamento che si trova nella sua Parola, il sostegno dei fratelli e la forza che ci fornisce lo spirito santo. Concentrarci su queste cose ci farà stare meglio. Invece di continuare a pensare alle nostre traversie, facciamo il possibile per risolvere ciascun problema e concentriamoci sugli aspetti positivi della nostra vita (Prov. 17:22). w12 15/10 1:10, 11
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (13 nisan) Matteo 26:17-19; Marco 14:12-16; Luca 22:7-13 (fatti avvenuti dopo il tramonto: 14 nisan) Giovanni 13:1-5; 14:1-3

Domenica 13

Nessuno che abbia messo mano all'aratro e guardi alle cose che sono dietro è adatto per il regno di Dio (Luca 9:62)



Il giorno del giudizio di Dio si avvicina rapidamente. Nessuno di noi vuole deludere Geova e Gesù, che in questi ultimi giorni ci hanno affidato preziosi privilegi di servizio. Quanto apprezziamo la fiducia che hanno nei nostri confronti! (1 Tim. 1:12). Che la nostra speranza sia di vivere in cielo o nel Paradiso sulla terra, siamo decisi ad assolvere fedelmente l'incarico di predicare e fare discepoli che Dio ci ha affidato. In fin dei conti non abbiamo bisogno di sapere con esattezza quando arriverà il giorno di Geova. Possiamo continuare a dimostrarci pronti, e lo faremo (Matt. 24:36, 44). Finché avremo piena fiducia in Geova e metteremo il suo Regno al primo posto non rimarremo delusi (Rom. 10:11). w12 15/9 4:17-19
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (12 nisan) Matteo 26:1-5, 14-16; Luca 22:1-6

mercoledì 16 aprile 2014

Mercoledì 16

Sappiamo che tutta la creazione continua a gemere insieme e ad essere in pena insieme fino ad ora (Rom. 8:22)



Dal 1914 milioni di uomini e donne hanno scelto di divenire sudditi di Cristo Gesù, il Re intronizzato da Dio. Si rifiutano di sostenere il sistema mondiale di Satana. Usano invece la loro vita e le loro risorse per sostenere il Regno di Dio e promuovere i suoi interessi (Rom. 14:7, 8). Presto Cristo distruggerà il malvagio sistema di Satana. Il suo perfetto governo libererà la terra dal peccato e dalla sofferenza. Eliminerà ogni traccia di ribellione contro la legittima sovranità di Geova. I leali servitori di Dio potranno così divenire residenti permanenti della terra trasformata in un paradiso (Riv. 21:1-5). Nel senso più pieno, la creazione sarà stata allora "resa libera dalla schiavitù della corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio" (Rom. 8:21). w12 15/12 3:4, 5, 7
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (15 nisan) Matteo 27:62-66 (fatti avvenuti dopo il tramonto: 16 nisan) Giovanni 20:1

Martedì 15

Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato (Matt. 24:13)



Se vogliamo sopravvivere all'esecuzione del giudizio di Dio sul mondo di Satana dobbiamo rimanere integri sino alla fine. Questo, comunque, non significa che Geova si aspetti che perseveriamo sulla sola base della nostra sapienza o delle nostre forze. La Bibbia ci assicura: "Dio è fedele, e non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare, ma con la tentazione farà anche la via d'uscita perché la possiate sopportare" (1 Cor. 10:13). Cosa implica tale affermazione? Per evitare che siamo tentati oltre ciò che possiamo sopportare, Geova deve sapere tutto di noi: ad esempio le difficoltà che stiamo affrontando, il nostro carattere e il nostro limite di sopportazione. Ma ci conosce davvero così bene? Le Scritture rivelano che Geova conosce ciascuno di noi intimamente. (Sal. 139:1-6). w12 15/4 5:1, 2
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (14 nisan) Giovanni 19:1-42

Lunedì 14

Tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione unitamente a Cristo Gesù saranno anche perseguitati (2 Tim. 3:12)



Dobbiamo tenere presente che tutti incontriamo dei problemi. Atti 14:22 ci ricorda: "Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni". Invece di abbatterci, proviamo a considerare le circostanze avverse come opportunità per mostrare quel coraggio che si fonda sulla fede nella capacità di Dio di aiutarci. Anche quando ci colpisce una tragedia, Geova ci dà vero aiuto tramite l'incoraggiamento che si trova nella sua Parola, il sostegno dei fratelli e la forza che ci fornisce lo spirito santo. Concentrarci su queste cose ci farà stare meglio. Invece di continuare a pensare alle nostre traversie, facciamo il possibile per risolvere ciascun problema e concentriamoci sugli aspetti positivi della nostra vita (Prov. 17:22). w12 15/10 1:10, 11
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (13 nisan) Matteo 26:17-19; Marco 14:12-16; Luca 22:7-13 (fatti avvenuti dopo il tramonto: 14 nisan) Giovanni 13:1-5; 14:1-3

Domenica 13

Nessuno che abbia messo mano all'aratro e guardi alle cose che sono dietro è adatto per il regno di Dio (Luca 9:62)



Il giorno del giudizio di Dio si avvicina rapidamente. Nessuno di noi vuole deludere Geova e Gesù, che in questi ultimi giorni ci hanno affidato preziosi privilegi di servizio. Quanto apprezziamo la fiducia che hanno nei nostri confronti! (1 Tim. 1:12). Che la nostra speranza sia di vivere in cielo o nel Paradiso sulla terra, siamo decisi ad assolvere fedelmente l'incarico di predicare e fare discepoli che Dio ci ha affidato. In fin dei conti non abbiamo bisogno di sapere con esattezza quando arriverà il giorno di Geova. Possiamo continuare a dimostrarci pronti, e lo faremo (Matt. 24:36, 44). Finché avremo piena fiducia in Geova e metteremo il suo Regno al primo posto non rimarremo delusi (Rom. 10:11). w12 15/9 4:17-19
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (12 nisan) Matteo 26:1-5, 14-16; Luca 22:1-6

sabato 12 aprile 2014

Sabato 12

Questa buona notizia del regno sarà predicata (Matt. 24:14)



Era proposito di Geova che i discendenti di Adamo ed Eva riempissero la terra. Quando Eva si fece ingannare da Satana e anche Adamo disubbidì, Dio non rinunciò al suo proposito. Mantenne la calma, non prese decisioni affrettate e non reagì in modo eccessivo dando per persa la famiglia umana. Pensò invece a un modo per compiere ciò che si era proposto per gli esseri umani e per la terra (Isa. 55:11). Geova ha esercitato grande autocontrollo e pazienza, tanto che ha atteso migliaia di anni per far sì che alcuni aspetti del suo proposito si realizzassero nel migliore dei modi. Ha atteso pazientemente anche per dare a più persone la possibilità di avere la vita eterna. Attualmente sta facendo i preparativi per salvare "una grande folla" (Riv. 7:9, 14; 14:6). Geova si rivolge alle persone per mezzo della nostra opera di predicazione. Il messaggio del Regno, la "buona notizia", è la migliore notizia che il genere umano possa ricevere. w12 15/9 3:4, 5
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (11 nisan) Luca 21:1-36

Venerdì 11

Amatevi gli uni gli altri (Giov. 13:34)



L'amore ci spinge a fare del bene ad altri (Rom. 13:8-10). Per esempio, l'amore che nutriamo per il nostro coniuge ci impedirà di essergli infedeli. L'amore per gli anziani di congregazione, oltre al rispetto per ciò che fanno, ci aiuterà a essere ubbidienti e sottomessi alla loro guida. I figli che amano i genitori mostreranno loro ubbidienza e rispetto, e non ne parleranno male. Se amiamo i nostri simili, non li considereremo inferiori a noi e non mancheremo loro di rispetto (Giac. 3:9). Gli anziani che nutrono amore per le pecore di Dio le tratteranno con tenerezza (Atti 20:28, 29). Il nostro amore dovrebbe inoltre essere evidente mentre svolgiamo il ministero. Nonostante l'apatia o la mancanza di interesse da parte di alcuni, continueremo a predicare la buona notizia. Se amiamo davvero Dio e il prossimo considereremo l'opera di predicazione un grande onore e la svolgeremo con gioia (Matt. 10:7). w12 15/5 4:14-16
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (10 nisan) Giovanni 12:20-50

Giovedì 10

Nessuno conosce chi è il Padre se non il Figlio, e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare (Luca 10:22)



Gesù rivelò il Padre ai discepoli mediante la sua condotta. Così, quando Filippo gli chiese: "Mostraci il Padre", Gesù poté legittimamente rispondere: "Chi ha visto me ha visto anche il Padre" (Giov. 14:8, 9). Quando un lebbroso lo supplicò di guarirlo, Gesù toccò l'uomo "pieno di lebbra" e gli disse: "Lo voglio. Sii reso puro". Con quella guarigione l'uomo poté certamente vedere la mano di Geova in ciò che Gesù aveva fatto (Luca 5:12, 13). Dopo la morte di Lazzaro i discepoli dovettero percepire la compassione del Padre quando Gesù "gemé nello spirito e si turbò" e "cedette alle lacrime". Pur sapendo che stava per risuscitare Lazzaro, Gesù partecipò al cordoglio dei familiari e degli amici (Giov. 11:32-35, 40-43). w12 15/4 1:10
Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (9 nisan) Giovanni 12:12-19; Marco 11:1-11

Mercoledì 9

Fammi conoscere la via per la quale devo camminare (Sal. 143:8)



Potremmo ritrovarci in una situazione difficile in cui le persone che abbiamo attorno insistono per convincerci a seguire i loro ragionamenti umani, anziché incoraggiarci a fare la volontà di Geova. Qualcuno potrebbe addirittura cercare di indurci ad agire senza tenere conto della volontà di Dio sulla questione (1 Sam. 26:8-11). Per rimanere saldi dobbiamo avere chiaro in mente il modo in cui Geova vede la cosa ed essere determinati a seguire le sue vie. Davide pregò Geova Dio: "Insegnami a fare la tua volontà" (Sal. 143:5, 10). Anziché confidare nelle sue idee o cedere alle pressioni altrui, Davide desiderava farsi guidare da Dio. 'Meditò su tutta l'attività di Geova e volontariamente si occupò dell'opera delle Sue proprie mani'. Anche noi possiamo discernere la volontà di Dio scavando nelle Scritture e meditando sui molti episodi biblici che documentano il modo in cui Geova tratta con gli esseri umani. w12 15/11 1:10, 11

Martedì 8

Dio benediceva il settimo giorno e lo rendeva sacro, perché in esso si è andato riposando da tutta la sua opera che Dio ha creato allo scopo di fare (Gen. 2:3)



Dopo l'inizio del giorno di riposo di Dio accadde qualcosa di terribile. Satana, un suo figlio angelico, si erse a dio rivale. Pronunciò la prima menzogna e ingannò Eva, inducendola a disubbidire a Geova (1 Tim. 2:14). A sua volta, Eva convinse il marito a unirsi a lei nella ribellione (Gen. 3:1-6). Eppure, anche in quel drammatico frangente della storia universale in cui veniva messa in discussione la sua veracità, Geova non ritenne necessario confermare con un giuramento che il suo proposito si sarebbe comunque adempiuto. Invece, con parole che sarebbero state comprese al tempo da lui stabilito, dichiarò semplicemente come avrebbe posto fine alla ribellione: "Io porrò inimicizia fra te [Satana] e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli [il Seme promesso] ti schiaccerà la testa e tu gli schiaccerai il calcagno" (Gen. 3:15; Riv. 12:9). w12 15/10 3:2, 3

Lunedì 7

Di sicuro salirai contro il mio popolo (Ezec. 38:16)



Sapere in anticipo che il popolo di Dio subirà questo attacco non ci causa eccessiva ansietà. Quello che ci sta più a cuore non è la nostra salvezza, ma la santificazione del nome di Geova e la rivendicazione della sua sovranità. In effetti Geova ha dichiarato più di 60 volte: "Dovrete conoscere che io sono Geova" (Ezec. 6:7; vedi la nota in calce). Guardiamo pertanto con grande interesse all'adempimento di questo eccezionale aspetto della profezia di Ezechiele, certi che "Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova" (2 Piet. 2:9). Nel frattempo vogliamo cogliere ogni opportunità per rafforzare la nostra fede, in modo da riuscire a mantenere la nostra integrità di fronte a qualsiasi prova. Che cosa dobbiamo fare? Dobbiamo pregare, studiare la Parola di Dio, meditare su di essa e parlare ad altri del messaggio del Regno. In questo modo manteniamo salda "come un'àncora" la nostra speranza della vita eterna (Ebr. 6:19; Sal. 25:21). w12 15/9 1:8, 9

Domenica 6

Felici gli occhi che vedono le cose che voi vedete (Luca 10:23)



Nell'aprile del 1881 La Torre di Guardia lanciò un appello per trovare 1.000 predicatori. Questo appello dimostrava che gli Studenti Biblici erano consapevoli che la predicazione della buona notizia è un'opera fondamentale per i veri cristiani. Certo, l'obiettivo di 1.000 predicatori era ottimistico, dal momento che all'epoca le adunanze degli Studenti Biblici contavano solamente qualche centinaio di presenti. Nondimeno molti, dopo aver letto un trattato o una rivista, riconoscevano di aver trovato la verità e rispondevano prontamente all'appello. Ad esempio, nel 1882, dopo aver letto un numero della Torre di Guardia e un opuscolo pubblicato dagli Studenti Biblici, un lettore scrisse da Londra: "Vi prego di istruirmi su come e cosa predicare per compiere la benedetta opera che Dio desidera sia fatta". Nel 1885 circa 300 Studenti Biblici svolgevano il servizio di colportore. Quei ministri a tempo pieno avevano il nostro stesso obiettivo: fare discepoli di Gesù Cristo. w12 15/8 1:8-11

Sabato 5

Chi guarda attentamente nella legge perfetta che appartiene alla libertà e persiste in essa sarà felice nel suo operare (Giac. 1:25)



Il verbo greco tradotto "guarda attentamente" significa "chinarsi per guardare", il che comporta uno sforzo mirato. Se vogliamo che la legge della libertà ci modelli la mente e il cuore dobbiamo fare la nostra parte studiando la Bibbia con impegno e meditando devotamente su di essa (1 Tim. 4:15). Allo stesso tempo dobbiamo 'persistere', o perseverare, nell'applicare la Parola di Dio per fare della verità il nostro modo di vivere. Gesù espresse un pensiero simile quando disse ad alcuni che avevano creduto in lui: "Se rimanete nella mia parola, siete realmente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi" (Giov. 8:31, 32). 'Conosciamo' nel senso pieno del termine la verità quando essa diventa il nostro modo di vivere. Si può dunque affermare che 'la parola di Dio opera in noi' modellando la nostra personalità in modo da renderla più simile a quella del nostro Padre celeste (1 Tess. 2:13). w12 15/7 1:10, 11

Venerdì 4

Il re di Babilonia venne a Gerusalemme e le poneva l'assedio (Dan. 1:1)



Geova permise ai babilonesi di rovesciare Gerusalemme e portare gli israeliti in esilio (2 Re 20:16-18). Predisse che la stirpe dei re che sedevano "sul trono di Geova" a Gerusalemme sarebbe stata destituita (1 Cron. 29:23). Ma al tempo stesso promise anche la venuta di un discendente del re Davide che avrebbe avuto "il diritto legale" e avrebbe riottenuto il regno (Ezec. 21:25-27). Un'altra profezia indicava che all'arrivo del promesso Messia, o Unto, gli israeliti avrebbero ancora adorato nel tempio a Gerusalemme (Dan. 9:24-27). Una profezia precedente, scritta prima ancora che Israele fosse portato in esilio in Babilonia, spiegava che il Messia doveva nascere a Betleem (Mic. 5:2). Affinché queste profezie si adempissero gli ebrei avrebbero dovuto essere liberati dalla schiavitù, fare ritorno in patria e ricostruire il tempio. w12 15/6 1:9-11

Giovedì 3

Chi ha creato queste cose? (Isa. 40:26)



Nel mondo fisico molti fenomeni, sia a livello microscopico che a livello macroscopico, si ripetono nel tempo con sorprendente regolarità. Gli atomi vibrano a frequenze costanti, al punto che gli orologi atomici che sfruttano queste vibrazioni hanno uno scarto massimo di un secondo ogni 80 milioni di anni. Anche i movimenti dei pianeti e delle stelle sono estremamente precisi e prevedibili, tanto che l'uomo se ne è servito per stabilire le stagioni e per orientarsi nella navigazione. Geova, l'ideatore di questi affidabili "cronometri", è davvero "vigoroso in potenza" e merita di essere glorificato. I cicli biologici di molte specie animali e vegetali sono regolati da un orologio interno. Diverse specie di uccelli sanno per istinto quando è tempo di migrare (Ger. 8:7). Anche l'uomo ha un orologio interno, generalmente regolato dall'alternarsi del giorno e della notte (Sal. 104:24). Geova, il grande Padrone del tempo, è onnisapiente e onnipotente. w12 15/5 3:3, 4

Mercoledì 2

Figlio mio, conosci l'Iddio di tuo padre e servilo con cuore completo (1 Cron. 28:9)



Nella Parola di Dio si fa spesso riferimento, in senso figurato, a parti del corpo umano. Ad esempio il patriarca Giobbe dichiarò: "Non [c'è] violenza sulle palme delle mie mani". Il re Salomone osservò: "La notizia che è buona fa ingrassare le ossa". Geova assicurò a Ezechiele: "Ho reso la tua fronte simile al diamante, più dura della selce". All'apostolo Paolo, infine, fu detto: "Tu rechi alcune cose strane ai nostri orecchi" (Giob. 16:17; Prov. 15:30; Ezec. 3:9; Atti 17:20). C'è comunque una parte del corpo umano a cui la Bibbia fa riferimento in senso simbolico molto più spesso che alle altre. È quella che la fedele Anna menzionò in una preghiera: "Il mio cuore esulta in Geova" (1 Sam. 2:1). Gli scrittori biblici citano il cuore quasi mille volte, perlopiù in senso figurato. È della massima importanza che capiamo esattamente cosa rappresenta il cuore, perché la Bibbia ci dice di salvaguardarlo (Prov. 4:23). w12 15/4 3:1, 2

Martedì 1

Facevo nel giudaismo più progresso di molti della mia stessa età (Gal. 1:14)



Saulo parlava correntemente sia l'ebraico che il greco e aveva la cittadinanza romana, il che gli garantiva privilegi e diritti ambìti. Se avesse deciso di continuare a inseguire il successo mondano è probabile che avrebbe ottenuto fama e benessere economico. La sua fu invece una scelta di vita che agli occhi degli altri, forse anche di alcuni suoi familiari, sembrava pura follia. Perché fece tale scelta? Paolo amava Geova e desiderava la sua approvazione più delle ricchezze e della preminenza. Acquistando accurata conoscenza della verità, aveva imparato ad apprezzare il riscatto, il ministero cristiano, la speranza della vita in cielo: tutte cose che il mondo perlopiù ignora. A prescindere dalle prove che gli si presentavano, Paolo era determinato a essere fedele a Dio e a perseverare nella vera adorazione: di certo queste non sono priorità per chi, nel mondo, punta al successo. Abbiamo la stessa determinazione di Paolo? w12 15/12 1:10-12

Lunedì 31

Siamo compagni d'opera per la vostra gioia (2 Cor. 1:24)



Con questa espressione Paolo si riferiva a se stesso e ai suoi più stretti collaboratori. Come lo sappiamo? Nella stessa lettera Paolo menzionò due di loro quando scrisse: "Gesù [...] fu predicato fra voi per mezzo di noi, cioè per mezzo di me e Silvano e Timoteo" (2 Cor. 1:19). Inoltre, ogni volta che questa espressione ricorre nelle lettere di Paolo si riferisce a qualche suo stretto collaboratore, come ad esempio Aquila, Prisca, Timoteo e Tito (Rom. 16:3, 21; 2 Cor. 8:23). Perciò, dicendo "siamo compagni d'opera per la vostra gioia", Paolo assicurò ai corinti che lui e i suoi collaboratori volevano fare tutto il possibile per accrescere la gioia dell'intera congregazione. Oggi gli anziani sono mossi dallo stesso desiderio: vogliono fare tutto ciò che possono per aiutare i fratelli a 'servire Geova con allegrezza' (Sal. 100:2; Filip. 1:25). w13 15/1 5:4

Domenica 30

Dio vide tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono (Gen. 1:31)



Dopo aver passato in rassegna le sue opere creative, Geova Dio fece riferimento all'inizio di un settimo giorno: non si trattava di un giorno di 24 ore, ma di un lungo periodo di tempo durante il quale si sarebbe riposato astenendosi dal compiere altre opere creative riguardanti la terra (Gen. 2:2). Il giorno di riposo di Dio non si è ancora concluso (Ebr. 4:9, 10). La Bibbia non dice esattamente quando è iniziato, ma fu qualche tempo dopo la creazione di Eva, moglie di Adamo, circa 6.000 anni fa. Ora siamo molto vicini al Regno millenario di Gesù Cristo, che garantirà l'adempimento del proposito di Dio per la terra secondo cui essa sarebbe dovuta essere in eterno un paradiso abitato da un'umanità perfetta (Gen. 1:27, 28; Riv. 20:6). Possiamo senz'altro essere sicuri di avere un futuro così felice, perché "Dio benediceva il settimo giorno e lo rendeva sacro". Questa era una garanzia che, a prescindere dalla natura dei problemi che sarebbero potuti sorgere, il proposito di Dio si sarebbe immancabilmente avverato entro la fine del Suo giorno di riposo (Gen. 2:3). w12 15/10 3:1, 2