giovedì 31 luglio 2014

Giovedì 31

Quando quello sarà arrivato, lo spirito della verità, vi guiderà in tutta la verità (Giov. 16:13)



Gesù era desideroso di far conoscere ad altri ciò che sapeva del Padre, rivelandolo pienamente (Matt. 11:27). In più, Gesù diede ai discepoli "la capacità intellettuale di acquistare conoscenza del Vero", Geova Dio (1 Giov. 5:20). Cosa significa questo? Gesù aprì la mente dei discepoli affinché comprendessero i suoi insegnamenti circa il Padre. Non avvolse il Padre in un alone di mistero insegnando che era parte di un'incomprensibile Trinità. Gesù rivelò tutto quello che sapeva sul Padre? No, saggiamente evitò di dire alcune cose (Giov. 16:12). Come mai? Perché in quel momento i discepoli 'non erano in grado di sostenere' tale conoscenza. Gesù aspettò che i discepoli diventassero abbastanza maturi da comprendere determinati aspetti riguardo al Padre. Tenne benignamente conto dei loro limiti. w12 15/4 1:14, 15

mercoledì 30 luglio 2014

Mercoledì 30

Dal cuore vengono malvagi ragionamenti (Matt. 15:19)



I "malvagi ragionamenti" di cui parlò Gesù sono punti di vista o atteggiamenti che potrebbero avere ripercussioni negative in vari campi della vita. Per esempio, si potrebbe avere un distorto senso di lealtà verso i propri familiari. Naturalmente è giusto che i cristiani mostrino "affezione naturale" ai loro cari e non siano come molti che in questi "ultimi giorni" ne sono privi (2 Tim. 3:1, 3). Tuttavia sotto questo aspetto si può andare anche agli estremi. "Il sangue non è acqua", si dice; forti di questa idea, alcuni si sentono offesi in prima persona se un loro familiare viene offeso, e ritengono di doverlo difendere a tutti i costi. Pensate cosa arrivarono a fare i fratelli di Dina in preda a sentimenti di questo tipo (Gen. 34:13, 25-30). E immaginate quali sentimenti dovevano albergare nel cuore di Absalom se arrivò a uccidere il suo fratellastro Amnon (2 Sam. 13:1-30). Non c'è dubbio, i "malvagi ragionamenti" possono essere molto pericolosi. w13 15/3 2:13, 15

martedì 29 luglio 2014

Martedì 29

La morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato (Rom. 5:12)



Siamo grati a Dio per averci rivelato la verità riguardo al provvedimento da lui preso per liberarci dal peccato e dalla morte ereditati da Adamo. Sappiamo infatti che Gesù "non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti" (Mar. 10:45). Siamo felici di conoscere la verità sulla "liberazione mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù" (Rom. 3:22-24). Gli ebrei e i gentili del I secolo dovevano pentirsi dei loro peccati ed esercitare fede nel sacrificio di riscatto di Gesù. In caso contrario non avrebbero potuto ottenere il perdono. Lo stesso vale oggi (Giov. 3:16, 36). Chi rimane legato a false dottrine come la Trinità e l'immortalità dell'anima non può avvalersi del riscatto. Noi invece possiamo, perché conosciamo la verità riguardo al Figlio di Dio, "mediante il quale abbiamo la nostra liberazione per riscatto, il perdono dei nostri peccati" (Col. 1:13, 14). w13 15/2 2:15, 16

lunedì 28 luglio 2014

Lunedì 28

Guardate accortamente che il modo in cui camminate non sia da insensati ma da saggi (Efes. 5:15)



I dispositivi elettronici sono ormai diffusissimi in tutto il mondo. Usati in modo corretto, questi strumenti si rivelano utili; in caso contrario possono allontanarci dal nostro Padre celeste. Prendiamo ad esempio il computer. Un computer può essere un efficace strumento per fare ricerche, per comunicare e, a volte, anche per divertirsi in modo sano. Ma potremmo anche diventare computer-dipendenti. La pubblicità è abilmente concepita per convincere il pubblico che non si può fare a meno dell'ultima novità. Un ragazzo desiderava così tanto un certo modello di tablet che è arrivato a vendersi segretamente un rene. Che decisione miope! Sarebbe ancora più tragico lasciare che un uso sbagliato o eccessivo della tecnologia rovinasse la nostra relazione con Geova. Per liberarsi dalla cattiva abitudine di rimanere online fino a notte fonda, un cristiano ha impostato il suo computer in modo che si spenga da solo quando è ora di andare a dormire. w13 15/1 3:3, 4

domenica 27 luglio 2014

Domenica 27

Pentitevi, perciò, e convertitevi (Atti 3:19)



Vi è capitato di fare cose per le quali ora avete dei rimpianti? Pensate di aver sprecato tempo ed energie preziose per raggiungere gli obiettivi sbagliati? Avete in qualche modo danneggiato altri? Molti si tormentano in continuazione per cose simili, e questo causa loro grande ansietà. Ma affliggersi non è certo la soluzione. Immaginate di essere seduti su una sedia a dondolo e di provare ad avanzare continuando a dondolarvi per ore: che spreco di energie, e poi non andreste molto lontano! Invece di preoccuparvi del passato, agite in modo costruttivo. Per esempio, potete chiedere scusa alla persona a cui avete fatto un torto, cercando di ristabilire buoni rapporti. Riflettete su cosa vi ha portato a commettere errori in passato per cercare di non ripeterli in futuro. A volte, però, non si può far altro che accettare le conseguenze dei propri errori. In ogni caso rimuginare non vi sarà di alcun aiuto; anzi, vi impedirà di servire Dio al meglio delle vostre possibilità. w13 15/1 4:9-11

sabato 26 luglio 2014

Sabato 26

Dicono: "Ecco, un uomo che è un ghiottone e un bevitore di vino, amico di esattori di tasse e peccatori" (Matt. 11:19)



Gesù, l'unico uomo che sia mai vissuto mantenendo perfetta fedeltà a Dio, fu accusato falsamente. Tuttavia, la sua condotta saggia nel servire Dio confutò le accuse che gli erano state rivolte. "Che la sapienza sia giusta è provato dalle sue opere", disse Gesù. Lo stesso vale anche oggi. A titolo di esempio, alcuni vicini considerano strani i fratelli e le sorelle che prestano servizio alla Betel di Selters, in Germania. Ma il sindaco della cittadina si è espresso in loro favore dicendo: "I Testimoni che vi lavorano hanno il loro stile di vita, ma non disturbano minimamente la comunità". Una conclusione simile è stata recentemente raggiunta sul conto dei testimoni di Geova di Mosca, ai quali erano state rivolte molte false accuse. Ma nel giugno del 2010 la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo li ha assolti. w12 15/12 3:13, 14

venerdì 25 luglio 2014

Venerdì 25

Chi si comporta come il minore, egli è grande (Luca 9:48)



Chi si comporta come il minore è "grande", cioè è più prezioso per l'organizzazione di Geova, perché la sua umiltà ne fa un valido servitore di Dio. Gesù dovette raccomandare ai suoi discepoli di comportarsi come il minore perché alcuni di loro si erano fatti influenzare dalla mentalità allora comune. "Sorse [...] fra loro un ragionamento su chi di essi fosse il più grande", si legge in Luca 9:46. È possibile che anche noi cominciamo a pensare di essere in qualche modo migliori dei nostri compagni di fede o della gente in generale? Nel mondo che ci circonda la maggioranza delle persone è animata da orgoglio ed egoismo. Prendiamo le distanze da chi è orgoglioso comportandoci con umiltà. Quando lo facciamo e diamo la priorità alla volontà di Geova diventiamo una presenza ristoratrice. L'esortazione di Gesù a comportarsi come il minore è davvero un potente incentivo, e dovremmo seguirla in ogni aspetto della vita. w12 15/11 3:11, 12

giovedì 24 luglio 2014

Giovedì 24

Veramente giuro per me stesso (Gen. 22:16)



Perché Dio giurò ad Abraamo che le Sue promesse si sarebbero avverate? Lo fece per rassicurare coloro che sarebbero diventati coeredi di Cristo, i quali avrebbero costituito la parte secondaria del "seme" promesso, e per rafforzare la loro fede (Gal. 3:29). Come spiegò l'apostolo Paolo, Geova "intervenne con un giuramento, affinché, per mezzo di due cose immutabili [la sua promessa e il suo giuramento] nelle quali è impossibile che Dio menta, noi [...] avessimo un forte incoraggiamento ad afferrare la speranza che ci è posta davanti" (Ebr. 6:13-18). I cristiani unti non sono gli unici a trarre beneficio dal giuramento fatto da Dio ad Abraamo. Geova giurò che, per mezzo del "seme" di Abraamo, persone di "tutte le nazioni della terra certamente si [sarebbero benedette]" (Gen. 22:18). Tra loro ci sono le ubbidienti "altre pecore" di Cristo per le quali è in serbo la speranza della vita eterna su una terra paradisiaca (Giov. 10:16). w12 15/10 3:6-8

mercoledì 23 luglio 2014

Mercoledì 23

Nemmeno una parola di tutte le buone parole che Geova vostro Dio vi ha proferito è venuta meno. Vi si sono avverate tutte (Gios. 23:14)



Giosuè fu testimone dei tremendi atti compiuti da Geova in Egitto e nel deserto. Pertanto, verso il termine della sua vita, con piena convinzione poté dire al resto del popolo le parole della scrittura di oggi. Geova mantiene ancora la sua parola. Per mezzo di suo Figlio aveva predetto che negli ultimi giorni il messaggio del Regno sarebbe stato predicato "in tutta la terra abitata" (Matt. 24:14). Chi altri se non l'Iddio Onnipotente avrebbe potuto predire una tale opera, assicurarsi che fosse compiuta e usare "uomini illetterati e comuni" per realizzarla? (Atti 4:13). Pertanto quando partecipiamo a quest'opera stiamo in effetti partecipando all'adempimento delle profezie bibliche; dimostriamo di onorare il nostro Padre e di essere sinceri quando preghiamo: "Sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra" (Matt. 6:9, 10). w13 15/3 5:7, 8

martedì 22 luglio 2014

Martedì 22

Egli ti schiaccerà la testa (Gen. 3:15)



L'apostolo Giovanni riferisce cosa accadrà a Satana. Gesù Cristo, l'"angelo con la chiave dell'abisso", afferrerà Satana e i suoi demoni e li scaglierà nell'abisso, dove saranno relegati per mille anni (Riv. 20:1-3; Luca 8:30, 31; 1 Giov. 3:8). Quell'azione costituirà la prima fase dello schiacciamento della testa del serpente. Cos'è l'"abisso" in cui saranno scagliati Satana e i demoni? Il termine greco àbyssos usato da Giovanni si riferisce a qualcosa "senza fondo; infinito; immenso" (L. Rocci, Vocabolario greco-italiano). Può anche essere reso "insondabile, sconfinato" e "il vuoto infinito" (H. G. Liddell e R. Scott, A Greek-English Lexicon, Londra, 1968). Quindi l'abisso è un luogo completamente al di fuori della portata di chiunque, a parte Geova e il suo "angelo con la chiave dell'abisso". Lì Satana sarà in uno stato di inattività simile alla morte "affinché non [svii] più le nazioni". Quel "leone ruggente" sarà messo a tacere! (1 Piet. 5:8). w12 15/9 1:15, 16

lunedì 21 luglio 2014

Lunedì 21

Il tremare davanti agli uomini è ciò che tende un laccio (Prov. 29:25)



Il procuratore romano Ponzio Pilato sapeva che Gesù era innocente e a quanto pare non intendeva punirlo; infatti disse che Gesù non aveva fatto 'nulla che meritasse la morte'. Eppure lo condannò alla pena capitale. Perché? Perché cedette alle richieste pressanti della folla (Luca 23:15, 21-25). "Se liberi quest'uomo, non sei amico di Cesare", gridavano gli avversari di Gesù, facendo pressione su Pilato per indurlo ad acconsentire alle loro pretese (Giov. 19:12). È possibile che Pilato temesse di perdere la propria posizione - se non addirittura la vita - se avesse difeso Cristo. Così si fece indurre a fare la volontà del Diavolo. Pilato non sapeva molto di Cristo, ma era sicuro che era innocente e si rendeva conto che si trattava di una persona fuori dal comune. Tuttavia a Pilato mancavano umiltà e amore per il vero Dio. Il Diavolo non ebbe difficoltà a farne una sua preda. w12 15/8 3:8, 9, 12

domenica 20 luglio 2014

Domenica 20

Nel caso che il mio proprio padre e la mia propria madre davvero mi lasciassero, pure Geova stesso mi accoglierebbe (Sal. 27:10)



Se Geova è pronto a sostenere i suoi servitori quando altri li abbandonano, non è logico pensare che starà loro vicino in qualsiasi altra difficoltà? Ad esempio, se temiamo di non riuscire a provvedere alle necessità materiali della nostra famiglia, possiamo star certi che Geova ci aiuterà (Ebr. 13:5, 6). Egli è consapevole delle circostanze e dei bisogni di tutti i suoi leali servitori. Geova ha promesso di aiutare, proteggere e liberare i suoi servitori, come gruppo, sia fisicamente che spiritualmente, e noi abbiamo fiducia in lui (Sal. 37:28; 91:1-3). La folla che sopravvivrà alla "grande tribolazione" dovrà sicuramente essere grande (Riv. 7:9, 14). Pertanto, durante ciò che rimane degli ultimi giorni Geova impedirà che questa folla, nel suo insieme, venga distrutta. Darà ai suoi componenti tutto quello di cui hanno bisogno per sopportare le prove e salvaguardare la loro relazione con lui. w12 15/7 3:9, 10, 14

sabato 19 luglio 2014

Sabato 19

Seguite attentamente le sue orme (1 Piet. 2:21)



Il massimo esempio tra i dedicati servitori di Geova è Gesù. Dopo il battesimo Gesù dedicò il resto della sua vita sulla terra a predicare la buona notizia e a onorare Geova. Pertanto, l'ovvia conclusione a cui dovrebbe giungere qualsiasi cristiano che riconosce Geova come suo Signore è che servirlo dovrebbe avere il primo posto nella vita. È questa la nostra conclusione? (Sal. 71:15; 145:2). Nel corso degli anni l'organizzazione di Geova ha spesso incoraggiato i cristiani a valutare in preghiera la possibilità di prestare servizio come pionieri. Per una serie di ragioni, alcuni fedeli servitori di Geova hanno una situazione che non permette loro di dedicare in media 70 ore al mese alla predicazione. Questi fratelli non hanno motivo di sentirsi in colpa (1 Tim. 5:8). Ma che dire di te? Hai preso seriamente in considerazione la possibilità di unirti alle file dei pionieri regolari? Scegliendo una carriera teocratica perseguirai mete realmente valide e dai benefìci duraturi, senza contare che imiterai il perfetto esempio di Gesù. w12 15/6 3:12, 13, 15

Venerdì 18

Agli sposati do istruzioni, non io ma il Signore (1 Cor. 7:10)



Quando un cristiano si sposa, fa un voto davanti a Dio: una responsabilità che non va presa alla leggera (Eccl. 5:4-6). Dato che è Geova ad aver dato origine alla disposizione matrimoniale, si può dire che 'aggioga insieme' coloro che si sposano (Mar. 10:9). In certe circostanze agli occhi di Dio questo giogo permane anche quando il matrimonio viene sciolto legalmente. I servitori di Geova dovrebbero considerare il matrimonio un'unione vincolante anche se quando si sono sposati non erano ancora suoi adoratori. Quando il matrimonio riesce, è una gioia e reca onore a Geova. In caso contrario, invece, come minimo ne derivano sofferenze. Un cristiano non sposato che sta pensando al matrimonio partirà con il piede giusto se seguirà la guida di Dio. Se invece prendesse una decisione poco saggia nella scelta del coniuge, potrebbe mietere insoddisfazione e dolore. w12 15/5 2:1, 3

giovedì 17 luglio 2014

Giovedì 17

Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia (Matt. 6:33)



Gesù indicò ai suoi ascoltatori cosa dovevano fare per dimostrare il loro desiderio di servire Geova con tutto il cuore. In effetti ciò che mettiamo al primo posto nella vita rivela quali sono i nostri desideri, pensieri e propositi. Perciò esaminare le nostre priorità è un modo concreto di verificare se stiamo servendo Dio con cuore completo (1 Cron. 28:9). Abbiamo saggiamente accettato l'invito di Gesù a essere suoi seguaci, e ora serviamo Geova giorno dopo giorno. In tal modo dimostriamo quali sentimenti proviamo per il nostro Dio. Eppure, per quanto ci diamo da fare nella congregazione, dobbiamo comunque ricordare che c'è sempre un potenziale rischio per il nostro cuore. Gesù spiegò di che si tratta: "Nessuno che abbia messo mano all'aratro e guardi alle cose che sono dietro", disse, "è adatto per il regno di Dio" (Luca 9:62). w12 15/4 3:8, 10

mercoledì 16 luglio 2014

Mercoledì 16

Ho corso la corsa sino alla fine (2 Tim. 4:7)



Siamo decisi a "[correre] la corsa sino alla fine"? In tal caso, non possiamo fare a meno dello studio personale. Serviamoci della Bibbia e delle nostre pubblicazioni teocratiche per fare ricerche, meditare e riconoscere potenziali pietre d'inciampo. Supplichiamo che lo spirito santo ci dia la forza di cui abbiamo bisogno. Non dimentichiamolo: nessuno è destinato a perdere la corsa per la vita solo perché gli capita di inciampare o cadere; ci si può rialzare e ricominciare a correre. Si possono anche trasformare questi imprevisti che mettono alla prova la fede in opportunità per imparare lezioni preziose. La Bibbia indica che chi partecipa alla corsa lo fa in modo attivo, non passivo. Non si tratta di salire su un autobus che ci porterà direttamente al traguardo. Dobbiamo correre la corsa per la vita, con le nostre gambe. Possiamo star certi che Geova continuerà a benedirci e che riverserà benedizioni a non finire su tutti quelli che porteranno a termine la corsa (Giac. 1:12). w13 15/3 1:20, 21

martedì 15 luglio 2014

Martedì 15

Proprio come Nimrod potente cacciatore in opposizione a Geova (Gen. 10:9)



I domini di Nimrod includevano Babele e altre città tra i fiumi Tigri ed Eufrate (Gen. 10:10). Fu forse per suo ordine che intorno al 2269 a.E.V. cominciò la costruzione di Babele e della sua torre. In contrasto con la volontà di Geova che l'umanità popolasse l'intera terra, i costruttori dissero: "Suvvia! Edifichiamoci una città e anche una torre con la sua cima nei cieli, e facciamoci un nome celebre, affinché non siamo dispersi su tutta la superficie della terra". Tuttavia, dovettero abbandonare il loro piano quando Dio "[confuse] la lingua di tutta la terra" e li disperse (Gen. 11:1-4, 8, 9). Se questo era stato un tentativo di Satana per dare inizio a un'unica religione in cui tutti avrebbero adorato lui, la sua macchinazione fallì su tutta la linea. Nel corso della storia umana l'adorazione di Geova non è mai stata sopraffatta, e ora si diffonde sempre di più. w13 15/2 1:19, 20

lunedì 14 luglio 2014

Lunedì 14

Seppellirono Ieoiada nella Città di Davide insieme ai re, perché aveva fatto del bene in Israele e verso il vero Dio e la Sua casa (2 Cron. 24:16)



Il nostro coraggio e la nostra fede vengono rafforzati quando vediamo che Dio è con coloro che mettono la sua volontà e il bene dei compagni di fede al di sopra dei propri interessi. Prendiamo il caso del sommo sacerdote Ieoiada e di sua moglie Ieoseba. Dopo la morte del re Acazia, sua madre Atalia fece uccidere tutti gli altri eredi al trono e si impadronì del potere. Sfuggì solo Ioas, figlio di Acazia, grazie a Ieoiada e Ieoseba che, a rischio della vita, lo tennero nascosto per sei anni. Nel settimo anno, Ieoiada fece proclamare re Ioas e mettere a morte Atalia (2 Re 11:1-16). In seguito Ieoiada sostenne Ioas nei lavori di riparazione del tempio. Quando morì all'età di 130 anni, Ieoiada fu seppellito insieme ai re. Inoltre, gli atti coraggiosi di Ieoiada e di sua moglie preservarono la discendenza reale che da Davide portò al Messia. w13 15/1 1:11

domenica 13 luglio 2014

Domenica 13

Ciò che si richiede dagli economi è che uno sia trovato fedele (1 Cor. 4:2)



Essere o meno persone di successo non dipende dai risultati o dalla posizione che raggiungiamo agli occhi del mondo. Il vero successo non si misura nemmeno in base alle responsabilità che abbiamo nella congregazione. Queste ultime, comunque, possono essere messe in relazione con ciò che costituisce veramente la base per il successo, cioè la nostra ubbidienza e fedeltà a Dio. E la nostra fedeltà deve durare nel tempo. Gesù disse: "Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato" (Matt. 10:22). La salvezza è un'innegabile prova di successo. Sforziamoci di essere fedeli indipendentemente dalle nostre circostanze. Ne vale la pena. Possiamo stare certi che Geova ci benedirà enormemente sia ora che per tutta l'eternità. Non dimentichiamo mai le parole che Gesù rivolse ai cristiani unti: "Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita" (Riv. 2:10). Questo è il vero successo! w12 15/12 1:17, 19

Sabato 12

Il dragone si adirò contro la donna, e se ne andò a far guerra contro i rimanenti del seme di lei, che osservano i comandamenti di Dio (Riv. 12:17)



Immaginiamo di aver dovuto deporre in un processo contro una vasta e potente organizzazione criminale guidata da un uomo astuto e bugiardo, oltre che spietato assassino. Difficilmente, uscendo dal tribunale, ci sentiremmo tranquilli e sereni. In effetti avremmo ogni ragione per richiedere di essere inseriti in un programma di protezione. Questa è proprio la situazione in cui si trovano i servitori di Geova, che gli rendono intrepidamente testimonianza e smascherano senza timore il suo malvagio arcinemico, Satana. Satana è forse riuscito a mettere a tacere il popolo di Dio? No, tant'è vero che continuiamo a prosperare spiritualmente, il che può avere solo una spiegazione: Geova è ancora il nostro rifugio, "una vera dimora", specialmente in questi ultimi giorni (Sal. 90:1; Isa. 54:14, 17). Detto questo, però, Geova non può essere un sicuro rifugio se ci facciamo indurre da Satana a lasciarlo. w13 15/3 4:10

venerdì 11 luglio 2014

Venerdì 11

Fate morire perciò le membra del vostro corpo che sono sulla terra rispetto a fornicazione, impurità, appetito sessuale, desideri dannosi e concupiscenza, che è idolatria (Col. 3:5)



Anche se fu esemplare sotto molti aspetti, nel corso della sua vita Davide commise diversi peccati gravi (2 Sam. 11:2-4, 14, 15, 22-27; 1 Cron. 21:1, 7). Tuttavia, quando peccò mostrò sincero pentimento. Camminò dinanzi a Dio "con integrità di cuore" (1 Re 9:4). Perché possiamo dirlo? Perché si sforzò di agire in armonia con la volontà di Geova. Malgrado l'imperfezione possiamo rimanere nel favore di Geova. Con questo obiettivo in mente, sforziamoci di studiare con diligenza la sua Parola, meditiamo profondamente su ciò che ci insegna e, una volta assimilati questi princìpi, agiamo senza indugio in armonia con essi. Se faremo così, sarà come rivolgere a Geova la stessa umile richiesta del salmista che disse: "Insegnami a fare la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio" (Sal. 143:10). w12 15/11 1:17-19

giovedì 10 luglio 2014

Giovedì 10

La pace di Dio che sorpassa ogni pensiero custodirà i vostri cuori e le vostre facoltà mentali mediante Cristo Gesù (Filip. 4:7)



Il coraggio dei cristiani non si basa sulla fiducia in se stessi. Si acquista piuttosto man mano che si conosce Dio e si impara a confidare in lui, e questo risultato si ottiene studiando la sua Parola scritta, la Bibbia. Inoltre la preghiera può aiutarci nelle situazioni più varie. Ci avvaliamo appieno di questo strumento per trovare forza nelle difficoltà? Altre fonti di incoraggiamento sono la compagnia dei fratelli alle adunanze e mantenersi attivi nell'opera di predicazione del Regno (1 Tim. 4:16). Molti hanno riscontrato che aiutando altri ad acquistare fede in Geova rafforzano la loro stessa fede. Impegnandosi nel ministero evitano di pensare ai loro problemi e rimangono concentrati sulle cose più importanti (Filip. 1:10, 11). Geova ci offre generosamente l'aiuto di cui abbiamo bisogno per affrontare le difficoltà con coraggio. Se ci avvaliamo di tutto quello che ci mette a disposizione, possiamo star certi che riusciremo a far fronte ai problemi (2 Cor. 4:17, 18). w12 15/10 1:16-21

mercoledì 9 luglio 2014

Mercoledì 9

Noi dichiariamo felici quelli che hanno perseverato (Giac. 5:11)



Quali passi concreti possiamo fare per rafforzare la nostra fede e diventare più pazienti? È fondamentale applicare le istruzioni di Dio. Per esempio, riflettiamo sulle ragioni che abbiamo per mettere il Regno al primo posto nella vita. Possiamo fare uno sforzo maggiore per seguire l'esortazione contenuta in Matteo 6:33? Questo potrebbe richiedere che dedichiamo più tempo al ministero o che facciamo qualche cambiamento nel nostro modo di vivere. Non sottovalutiamo il modo in cui Geova ha benedetto i nostri sforzi fino ad ora. Magari ci ha permesso di iniziare uno studio biblico o di ricevere "la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero" (Filip. 4:7). Più rifletteremo sui benefìci che abbiamo ricevuto personalmente seguendo le istruzioni di Geova, più apprezzeremo il valore della pazienza (Sal. 34:8). Man mano che la nostra fede cresce, diventa più facile attendere le benedizioni che sappiamo arriveranno (Giac. 5:7, 8). w12 15/9 3:11-13

martedì 8 luglio 2014

Martedì 8

Dio vuole che ogni sorta di uomini siano salvati e vengano all'accurata conoscenza della verità (1 Tim. 2:4)



Geova vuole che le persone conoscano la verità perché lo adorino in modo appropriato e abbiano la sua benedizione. Diffondendo "la vera conoscenza" tramite l'opera di predicazione, Geova ha radunato un fedele rimanente di cristiani unti (Dan. 12:4). Sta anche radunando "una grande folla [...] di ogni nazione e tribù e popolo e lingua", che ha la speranza di vivere per sempre sulla terra (Riv. 7:9). L'espansione degli scorsi 130 anni dimostra oltre ogni dubbio che Geova e il suo Re costituito, Gesù Cristo, sono con coloro che praticano la vera adorazione sulla terra: li guidano, li proteggono, li organizzano e li istruiscono. Tale crescita evidenzia anche il fatto che Geova manterrà sicuramente le sue promesse per il futuro. "La terra sarà certamente piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare" (Isa. 11:9). Che benedizioni riceverà allora l'umanità! w12 15/8 1:16, 17

lunedì 7 luglio 2014

Lunedì 7

Chiami gli anziani della congregazione presso di sé, e preghino su di lui (Giac. 5:14)



Anche i dedicati servitori di Dio potrebbero preoccuparsi eccessivamente di quello che pensano gli altri. Supponiamo, per esempio, che un giovane debba predicare in una zona in cui è piuttosto conosciuto, ma non come testimone di Geova. Si lascerà paralizzare dal timore? O supponiamo che qualcuno abbia delle mete teocratiche ma che, a motivo di queste, altri lo prendano in giro. Permetterà a persone poco spirituali di condizionare le sue scelte? Oppure, mettiamo il caso di un cristiano che abbia commesso un grave peccato. Nasconderà la trasgressione per paura di perdere gli incarichi che ha nella congregazione o di deludere familiari e amici? Se la cosa che gli sta più a cuore è ristabilire la sua relazione con Geova, "[chiamerà] gli anziani della congregazione" per ricevere aiuto (Giac. 5:15, 16). w13 15/2 4:9

Domenica 6

La creazione stessa sarà pure resa libera dalla schiavitù della corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio (Rom. 8:21)



"La creazione" si riferisce all'umanità con la speranza terrena, i beneficiari della "rivelazione" degli unti figli di Dio. Tale rivelazione avrà inizio quando questi "figli", risuscitati nel reame spirituale, opereranno insieme a Cristo per ripulire la terra dal male e per introdurre "una grande folla" nel nuovo sistema di cose (Rom. 8:19; Riv. 7:9, 14). Allora l'umanità redenta proverà una libertà completamente nuova: la libertà dall'influenza di Satana e dei demoni (Riv. 20:1-3). Dopo di che, i 144.000 che saranno re e sacerdoti con Cristo continueranno a liberare l'umanità applicando progressivamente i benefìci del sacrificio di riscatto finché non ci sarà più traccia del peccato adamico e dell'imperfezione (Riv. 5:9, 10). Una volta che avranno dimostrato la loro fedeltà anche nella prova, gli esseri umani otterranno la perfetta libertà che Geova ha promesso. w12 15/7 1:17, 18

Sabato 5

Ecco, la vostra casa vi è abbandonata (Matt. 23:38)



Roma ebbe un ruolo di primo piano nell'adempimento della profezia di Genesi 3:15. Satana si servì di funzionari dell'impero romano per ferire temporaneamente il seme al "calcagno". Come? Furono questi a condannare Gesù e a farlo mettere a morte sulla base di false accuse di sedizione (Matt. 27:26). Ma quella ferita fu ben presto sanata quando Geova lo risuscitò. Operando insieme ai funzionari romani, i capi religiosi di Israele cospirarono contro Gesù, e anche la stragrande maggioranza della nazione lo rigettò (Atti 2:22, 23). Pertanto Geova rigettò l'Israele naturale dall'essere suo popolo. Quindi scelse una nuova nazione, l'"Israele di Dio" (Gal. 3:26-29; 6:16). Tale nazione era la congregazione dei cristiani unti, composta sia da ebrei che da gentili (Efes. 2:11-18). Dopo la morte e risurrezione di Gesù, il seme del serpente continuò a manifestare odio verso il seme della donna cercando di sterminare la congregazione cristiana, la parte secondaria del seme. w12 15/6 1:17, 18

venerdì 4 luglio 2014

Venerdì 4

Molti lo scorreranno, e la vera conoscenza diverrà abbondante (Dan. 12:4)



La profezia biblica rivelava il tempo esatto, il 1914, in cui "i tempi fissati delle nazioni [si sarebbero] compiuti" e il Regno avrebbe iniziato a dominare in cielo (Luca 21:24; Dan. 4:10-17). Che effetto dovrebbe avere su di noi sapere che il Regno ha iniziato a dominare e che stiamo vivendo nel "tempo della fine"? Molti notano che la situazione mondiale peggiora sempre più, ma non si rendono conto che questi sviluppi adempiono le profezie bibliche riguardo agli ultimi giorni. Forse si aspettano che prima o poi questo sistema crolli, o magari sono convinti che gli sforzi umani porteranno "pace e sicurezza" (1 Tess. 5:3). Che dire di noi? Se ci rendiamo conto che siamo ormai molto inoltrati negli ultimi giorni del sistema di Satana, non dovremmo sforzarci di usare il tempo rimasto per servire l'Iddio 'dei tempi e delle stagioni' e aiutare altri a conoscerlo? (Dan. 2:21; 2 Tim. 3:1). Dovremmo essere saggi nel modo in cui impieghiamo il nostro tempo (Efes. 5:15-17). w12 15/5 3:9, 11

Giovedì 3

Benedetto sia Geova l'Iddio d'Israele, che ti ha mandato in questo giorno incontro a me! E benedetto il tuo senno, e benedetta tu che mi hai trattenuto dall'entrare in questo giorno nella colpa di sangue (1 Sam. 25:32, 33)



Cosa impariamo dall'episodio riguardante Davide e Nabal? (1 Sam. 25:9-13, 21, 22). Geova si servì di Abigail per impedire a Davide di fare un passo falso. Può fare la stessa cosa per noi oggi. Ovviamente non possiamo aspettarci che ci mandi qualcuno ogni volta che siamo sul punto di commettere uno sbaglio, né possiamo pretendere di sapere cosa farà esattamente in una determinata situazione o cosa permetterà che accada nella realizzazione del suo proposito (Eccl. 11:5). Ciò nonostante possiamo essere sicuri che Geova è sempre consapevole della nostra situazione e che ci aiuterà a rimanergli fedeli. Infatti ci assicura: "Ti farò avere perspicacia e ti istruirò nella via per la quale devi andare. Certamente darò consiglio col mio occhio su di te" (Sal. 32:8). w12 15/4 5:9, 10

Mercoledì 2

Correte in modo tale da conseguire il premio (1 Cor. 9:24)



Noi cristiani siamo impegnati in una corsa simbolica. È una corsa che vogliamo vincere. Non è una gara su breve distanza in cui ciò che conta è la velocità, e di certo non è una corsetta intervallata da frequenti pause. La si può paragonare a una maratona, nella quale la chiave della vittoria è la perseveranza. La Bibbia ci esorta a prendere parte a questa corsa simbolica (1 Cor. 9:25-27). Il premio è la vita eterna, in cielo per i cristiani unti e sulla terra per tutti gli altri corridori. Diversamente da quanto accade nella maggior parte delle competizioni atletiche, tutti coloro che partecipano a questa gara e arrivano sino in fondo vincono il premio (Matt. 24:13). Gli unici che perdono sono quelli che infrangono le regole o che non tagliano il traguardo. Inoltre questa è l'unica corsa che mette in palio come premio la vita eterna. Arrivare al traguardo però non è facile; ci vogliono disciplina e un obiettivo preciso. w13 15/3 1:2-4

Martedì 1

Manda la tua luce e la tua verità. Che queste stesse mi guidino. Mi conducano al tuo monte santo (Sal. 43:3)



Dio ha preservato nella sua Parola il nome che si è scelto, così che i suoi servitori potessero usarlo. Le Scritture menzionano per la prima volta "Geova Dio" quando narrano "la storia dei cieli e della terra" (Gen. 2:4). Il nome di Dio fu miracolosamente inciso diverse volte sulle tavolette di pietra contenenti i Dieci Comandamenti. Ad esempio il primo inizia così: "Io sono Geova tuo Dio" (Eso. 20:1-17). Il nome divino sopravvive grazie al fatto che il Sovrano Signore Geova lo ha preservato insieme alla sua Parola a dispetto di tutti gli sforzi di Satana per cancellare entrambi (Sal. 73:28). Nella sua Parola, inoltre, Geova ha preservato la verità. Non smetteremo mai di ringraziarlo per averci donato luce e verità spirituale. Mentre l'umanità brancola nelle tenebre e nell'errore, noi continuiamo a camminare gioiosi nella luce che proviene da lui (1 Giov. 1:6, 7). w13 15/2 1:2, 3

Lunedì 30

Desidero ardentemente vedervi, per impartirvi qualche dono spirituale affinché siate resi fermi (Rom. 1:11)



Un modo particolarmente importante in cui gli anziani si interessano dei singoli fratelli e contribuiscono alla gioia della congregazione è quello di aiutare prontamente coloro che hanno bisogno di incoraggiamento (Atti 20:28). Quando lo fanno imitano i pastori spirituali dell'antichità. Si noti, ad esempio, ciò che fece il fedele sorvegliante Neemia vedendo che alcuni suoi fratelli ebrei si erano indeboliti in senso spirituale. Il racconto narra che 'immediatamente si levò' e li incoraggiò (Nee. 4:14). Oggi gli anziani desiderano fare lo stesso. 'Si levano', cioè si attivano subito, per aiutare i fratelli a stare fermi nella fede. Per fornire tale incoraggiamento mirato li vanno a trovare a casa, se le circostanze lo permettono. Nel corso di queste visite pastorali desiderano 'impartire loro qualche dono spirituale'. w13 15/1 5:10

Domenica 29

Mantenete la vostra condotta eccellente fra le nazioni (1 Piet. 2:12)



A volte gli stranieri, cioè coloro che risiedono temporaneamente in un paese che non è il loro, vengono criticati per il semplice fatto di essere diversi; possono addirittura essere considerati "malfattori". È vero che il loro modo di parlare, di comportarsi, di vestirsi e magari il loro aspetto possono essere diversi. Ma quando compiono "opere eccellenti", vale a dire quando la loro condotta è esemplare, i commenti negativi sulla loro diversità si rivelano infondati. In maniera analoga, i veri cristiani differiscono da molti loro vicini sotto certi aspetti, per esempio negli argomenti delle loro conversazioni e nella scelta dello svago. Il loro abbigliamento e il loro aspetto spesso li distinguono dalla maggior parte dei componenti della comunità. Queste differenze hanno talvolta indotto persone male informate ad accusarli di essere, per così dire, dei "malfattori". Tuttavia, altri li lodano per il loro stile di vita. Proprio così, la condotta eccellente può mettere a tacere le critiche ingiustificate. w12 15/12 3:11-13