sabato 28 giugno 2014

Sabato 28

Per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno (Gen. 22:18)



La Bibbia menziona più di 40 diverse occasioni in cui Geova Dio fece giuramenti. L'esempio più noto è forse il giuramento che Geova fece ad Abraamo. Nell'arco di molti anni Geova aveva fatto ad Abraamo parecchie promesse con valore di patto che, nel loro insieme, indicavano che il Seme promesso sarebbe disceso da lui tramite suo figlio Isacco (Gen. 12:1-3, 7; 13:14-17; 15:5, 18; 21:12). Quindi Geova sottopose Abraamo a una dura prova ordinandogli di offrire in sacrificio il suo amato figlio. Abraamo ubbidì senza alcun indugio, e quando fu sul punto di sacrificare Isacco un angelo di Dio lo fermò. Allora Dio fece questo giuramento: "Veramente giuro per me stesso [...] che siccome hai fatto questa cosa e non hai trattenuto tuo figlio, il tuo unico, io di sicuro ti benedirò e di sicuro moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare" (Gen. 22:1-3, 9-12, 15-17). w12 15/10 3:6

venerdì 27 giugno 2014

Venerdì 27

L'ira dell'uomo non opera la giustizia di Dio (Giac. 1:20)



Quando si è molto arrabbiati, concedersi un po' di tempo per calmarsi e vedere la situazione in modo più distaccato può aiutare a non dire o fare cose di cui poi ci si potrebbe pentire (Sal. 4:4; Prov. 14:29; Giac. 1:19). Cosa dobbiamo fare, però, se le emozioni negative persistono? Cerchiamo di capire perché siamo adirati. È forse perché siamo stati trattati in maniera ingiusta o sgarbata? O pensiamo che l'altra persona abbia deliberatamente voluto ferirci? Si è davvero comportata così male? Capire i motivi della nostra reazione ci permetterà di stabilire qual è il modo di agire migliore e scritturalmente corretto (Prov. 15:28; 17:27). Anche se non è facile, quando affrontiamo il problema in questo modo permettiamo alla parola di Dio di esaminare "i pensieri e le intenzioni del [nostro] cuore" e di guidarci così che possiamo imitare l'atteggiamento misericordioso di Geova (Ebr. 4:12). w12 15/11 5:7, 8

Giovedì 26

Il sentiero dei giusti è come la fulgida luce che risplende sempre più finché il giorno è fermamente stabilito (Prov. 4:18)



Nella storia moderna del popolo di Geova ci sono state assemblee epocali, eventi che hanno segnato fondamentali sviluppi nelle attività teocratiche o nell'intendimento delle Scritture. La prima assemblea di una certa portata tenuta dagli Studenti Biblici dopo la prima guerra mondiale fu quella del 1919 a Cedar Point, nell'Ohio. Questo congresso, a cui assisterono circa 7.000 persone, è ricordato per il lancio di una campagna mondiale di predicazione. Nel 1922, a un'assemblea di nove giorni tenuta nella stessa località, Joseph Rutherford diede grande impulso a questa attività rivolgendo a un uditorio attento le seguenti parole: "Il mondo deve conoscere che Geova è Dio e che Gesù Cristo è il Re dei re e il Signore dei signori. [...] Perciò annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno". I presenti, come pure i servitori di Dio in tutto il mondo, accolsero con gioia la sua esortazione. w12 15/9 5:6

mercoledì 25 giugno 2014

Mercoledì 25

È per nulla che Giobbe ha temuto Dio? (Giob. 1:9)



Se veniamo a sapere che un fratello aspira a qualche privilegio di servizio, siamo pronti a credere che le sue ragioni siano pure o sospettiamo che agisca per tornaconto personale? Se tendiamo a essere critici, faremmo bene a ricordare che il Diavolo mise in dubbio le motivazioni di Giobbe, fedele servitore di Dio (Giob. 1:10, 11). Anziché nutrire sospetti nei confronti del nostro fratello, dovremmo cercare di capire perché abbiamo un'opinione negativa di lui. Ne abbiamo davvero motivo? O potrebbe darsi che il nostro cuore sia stato avvelenato dallo spirito poco amorevole così diffuso in questi ultimi giorni? (2 Tim. 3:1-4). Un'altra ragione che potrebbe portarci a essere critici nei confronti degli altri è il desiderio di richiamare l'attenzione sui nostri meriti. In pratica sarebbe come se cercassimo di emergere sminuendo gli altri. O magari le nostre critiche sono un modo per giustificare il fatto che non facciamo quello che dovremmo. Che sia un problema di orgoglio, di invidia o di insicurezza, l'effetto è comunque distruttivo. w12 15/8 3:5, 6

martedì 24 giugno 2014

Martedì 24

Una cosa ho chiesto a Geova: Che io possa dimorare nella casa di Geova per tutti i giorni della mia vita (Sal. 27:4)



Gesù rivelò che per adorare Geova nel modo a Lui gradito non sarebbe più stato necessario un grandioso edificio che avesse la Sua benedizione (Giov. 4:21-23). Come spiegò l'apostolo Paolo nei capitoli da 8 a 10 di Ebrei, nel 29, quando Gesù si battezzò presentandosi per fare la volontà di Geova, venne all'esistenza un grande tempio spirituale (Ebr. 10:10). Esso è la disposizione presa da Geova grazie alla quale possiamo accostarci a lui ed essere benaccetti sulla base della nostra fede nel sacrificio di riscatto di Gesù. Come si adora nel grande tempio spirituale? Pregando "con cuore sincero nella piena certezza della fede"; dichiarando pubblicamente la propria speranza senza vacillare; considerando, incitando e incoraggiando i compagni di fede alle adunanze e in occasione dell'adorazione in famiglia (Ebr. 10:22-25). Apprezzare la disposizione della vera adorazione ci rafforza in questi difficili ultimi giorni. w12 15/7 3:7

lunedì 23 giugno 2014

Lunedì 23

Facevo nel giudaismo più progresso di molti della mia stessa età (Gal. 1:14)



Prima di convertirsi al cristianesimo, Paolo aveva quello che si poteva considerare un futuro promettente. Aveva studiato la legge ebraica con uno dei più noti insegnanti del tempo. Il sommo sacerdote gli aveva dato una certa autorità (Atti 9:1, 2; 22:3; 26:10). Eppure le cose cambiarono quando Paolo capì che Geova non benediceva più gli ebrei come nazione. Paolo si rese conto che una carriera nel sistema giudaico non aveva né valore né futuro agli occhi di Geova (Matt. 24:2). Questo ex fariseo arrivò al punto di dire che, in paragone con la sua nuova, chiara comprensione dei propositi di Dio e con il privilegio del ministero cristiano, le cose che un tempo considerava importanti erano ora come "tanti rifiuti". Paolo abbandonò la sua posizione nel giudaismo e dedicò il resto dei suoi giorni sulla terra alla predicazione della buona notizia (Filip. 3:4-8, 15; Atti 9:15). w12 15/6 3:10, 11

Domenica 22

Quando i settant'anni si saranno compiuti chiederò conto al re di Babilonia e a quella nazione del loro errore (Ger. 25:12)



"Nel quarto anno di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda", la parola di Geova "fu rivolta a Geremia riguardo a tutto il popolo di Giuda" (Ger. 25:1). Geova predisse che Gerusalemme sarebbe stata devastata e gli ebrei sarebbero stati deportati dal paese di Giuda in Babilonia, dove 'avrebbero servito il re di Babilonia per settant'anni'. Gli eserciti babilonesi distrussero Gerusalemme nel 607 a.E.V., e gli ebrei furono effettivamente deportati in Babilonia. Ma cosa sarebbe accaduto alla fine dei settant'anni? Geremia profetizzò: "Geova ha detto questo: 'Secondo il compimento di settant'anni a Babilonia vi rivolgerò la mia attenzione, e certamente realizzerò verso di voi la mia buona parola riconducendovi in questo luogo'" (Ger. 25:11; 29:10). La profezia si avverò puntualmente nel 537. w12 15/5 3:7

sabato 21 giugno 2014

Sabato 21

Nessuno può venire a me a meno che il Padre, che mi ha mandato, non lo attiri (Giov. 6:44)



In che modo Geova fa sì che le persone simili a pecore si avvicinino a suo Figlio? Mediante la predicazione della buona notizia e l'operato dello spirito santo. Se siamo cristiani dedicati è perché Dio ha fatto in modo che anche noi fossimo attratti dalla vera adorazione. Proprio come nel caso di Lidia, il nostro Padre celeste ha visto qualcosa di prezioso anche nel nostro cuore. Quando abbiamo cominciato ad ascoltare la buona notizia, ci ha aiutato a comprenderla con lo spirito santo (Atti 16:13-15; 1 Cor. 2:11, 12). Quando ci siamo sforzati di mettere in pratica quello che imparavamo, ha benedetto i nostri sforzi. Quando gli abbiamo dedicato la nostra vita, ne ha gioito. Proprio così: dal momento stesso in cui ci siamo incamminati lungo la via della vita, Geova è stato con noi a ogni passo. Dopo averci aiutato a intraprendere il cammino con lui, Geova non ci lascia da soli nella sfida per rimanergli fedeli. Sa che, proprio come non siamo venuti alla verità con le nostre sole forze, non riusciremmo a rimanervi con le nostre sole forze (1 Piet. 1:4, 5). w12 15/4 5:5-7

venerdì 20 giugno 2014

Venerdì 20

Smettete di accumularvi tesori sulla terra (Matt. 6:19)



Certi leader religiosi insegnano che è sbagliato inseguire il successo e che non si dovrebbe fare nessuno sforzo in tal senso. Questo però non è ciò che diceva Gesù. In effetti, egli esortò i suoi discepoli a reindirizzare gli sforzi, ponendosi l'obiettivo di accumulare "tesori in cielo" che non periscono (Matt. 6:20). Il nostro più grande desiderio dovrebbe essere quello di conseguire il successo che può definirsi tale agli occhi di Geova. Proprio così, le parole di Gesù ci ricordano che abbiamo la possibilità di scegliere cosa ricercare. Il fatto è, però, che noi ricercheremo ciò che ci sta a cuore, ciò che per noi ha valore. Se nel cuore abbiamo il desiderio di piacere a Geova, possiamo star certi che egli ci farà avere tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Riferendosi ai nostri bisogni materiali Gesù ci assicura: "Continuate [...] a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte" (Matt. 6:31-33). w12 15/12 1:13, 15, 16

Giovedì 19

Io non sono solo, perché il Padre è con me (Giov. 16:32)



Gesù disse chiaramente che al tempo della sua presenza ci sarebbero stati problemi, ma disse anche: "Non siate atterriti" (Luca 21:9). Con lui come nostro Re e con il sostegno del Creatore dell'universo abbiamo ogni motivo di sentirci sicuri. Notiamo come alcuni servitori di Dio dichiararono la loro piena fiducia in Lui. Davide disse: "Geova è la mia forza e il mio scudo. In lui ha confidato il mio cuore, e sono stato aiutato, così che il mio cuore esulta" (Sal. 28:7). Paolo espresse così la sua incrollabile fiducia: "In tutte queste cose siamo completamente vittoriosi per mezzo di colui che ci ha amati" (Rom. 8:37). Tutte queste dichiarazioni denotano assoluta fede in Geova. Coltivare la stessa fiducia in lui può darci il coraggio necessario per affrontare qualsiasi avversità (Sal. 46:1-3). w12 15/10 1:14, 15

mercoledì 18 giugno 2014

Mercoledì 18

Chi si comporta come il minore, egli è grande (Luca 9:48)



Chi è umile è sinceramente grato per tutto ciò che Geova gli provvede, incluso il cibo spirituale. Perciò è un attento studioso della Bibbia e un avido lettore della Torre di Guardia e di Svegliatevi! Quando ci dimostriamo umili e grati leggendo e studiando le nostre pubblicazioni bibliche progrediamo spiritualmente, e Geova può impiegarci maggiormente nel suo servizio (Ebr. 5:13, 14). Chi si comporta come il minore è "grande" anche sotto un altro aspetto. In ogni congregazione ci sono uomini qualificati che sono stati scelti sotto la guida dello spirito santo per servire come anziani. Questi uomini organizzano attività spirituali come le adunanze, il servizio di campo e l'opera pastorale. Quando manifestiamo l'atteggiamento del minore collaborando di buon grado con le loro disposizioni, contribuiamo alla gioia, alla pace e all'unità della congregazione (Ebr. 13:7, 17). w12 15/11 3:9, 10

martedì 17 giugno 2014

Martedì 17

Ti conosco per nome (Eso. 33:17)



Molti fratelli e sorelle dicono che è una gioia vedere l'interesse degli anziani nei loro confronti. Un modo fondamentale in cui gli anziani possono mostrare tale interesse si evince dall'esempio di Davide, di Eliu e anche di Gesù (2 Sam. 9:6; Giob. 33:1; Luca 19:5). Ognuno di questi servitori di Geova dimostrò di interessarsi sinceramente degli altri chiamandoli per nome. Anche Paolo era consapevole dell'importanza di ricordare e usare i nomi dei compagni di fede. Nella conclusione di una sua lettera salutò 26 fratelli e sorelle menzionandoli tutti per nome. (Rom. 16:3-15). È vero, alcuni anziani hanno difficoltà a ricordare i nomi dei compagni di fede, ma quando si sforzano sinceramente di farlo è come se dicessero a ognuno di loro: "Sei importante per me!" Per esempio ai fratelli fa molto piacere se gli anziani li chiamano per nome quando li invitano a commentare durante lo studio Torre di Guardia o altre adunanze. (Confronta Giovanni 10:3.) w13 15/1 5:6, 7

lunedì 16 giugno 2014

Lunedì 16

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Matt. 10:8)



"La vera conoscenza" è divenuta abbondante grazie alla pagina stampata (Dan. 12:4). Oggi La Torre di Guardia viene pubblicata in 195 lingue. La tiratura di 42.182.000 copie per ogni numero ne fa il periodico più diffuso al mondo. Al secondo posto vi è l'altra nostra rivista, Svegliatevi!, che ha una tiratura di 41.042.000 copie in 84 lingue. Ogni anno, inoltre, stampiamo circa 100 milioni di libri e Bibbie. Questa opera colossale è finanziata mediante contribuzioni volontarie. Ciò è già di per sé stupefacente per chi opera nel campo dell'editoria e conosce i costi legati all'impiego di macchine da stampa, carta, inchiostro e altri materiali. Un fratello addetto agli acquisti per le nostre tipografie si è espresso così: "Gli uomini d'affari che visitano i nostri stabilimenti tipografici restano sbalorditi quando scoprono che strutture tecnologicamente così avanzate e capaci di una produzione così elevata funzionano grazie a contribuzioni volontarie. Sono altrettanto colpiti dal fatto che le persone che costituiscono la manodopera della Betel siano così giovani e felici". w12 15/8 1:14, 15

domenica 15 giugno 2014

Domenica 15

Gesù si mise a sedere alla destra di Dio, aspettando quindi fino a che i suoi nemici fossero posti a sgabello dei suoi piedi (Ebr. 10:12, 13)



Dopo essere stato risuscitato, Gesù ricevette autorità in cielo e sulla terra (Matt. 28:18). Egli ha sempre usato questa autorità per realizzare il proposito di Geova in base alla Sua tabella di marcia. Per questo attese pazientemente alla destra di Dio fino al 1914, quando i suoi nemici furono posti a sgabello dei suoi piedi (Sal. 110:1, 2). Ben presto Gesù entrerà in azione per porre fine al sistema di Satana. Nel frattempo aiuta pazientemente le persone a ottenere l'approvazione di Dio e le conduce alle "acque della vita" (Riv. 7:17). Comprendiamo come l'esempio di Gesù dovrebbe influire sul modo in cui consideriamo la tabella di marcia di Geova? Gesù era ansioso di fare tutto ciò che Geova gli chiedeva, ma al tempo stesso era disposto ad attenersi ai tempi da Lui stabiliti. Mentre attendiamo la fine del sistema malvagio di Satana, dobbiamo manifestare pazienza divina aspettando la guida di Dio e non cedendo allo scoraggiamento. w12 15/9 3:9, 10

sabato 14 giugno 2014

Sabato 14

Io ho fatto conoscere il tuo nome (Giov. 17:26)



Gesù fu un modello di umiltà fin da bambino: sebbene i suoi genitori, Giuseppe e Maria, fossero imperfetti, "era loro sottomesso" (Luca 2:51). Da adulto Gesù Cristo si dimostrò umile anteponendo la volontà di Geova alla propria (Giov. 4:34). Nel suo ministero usò il nome personale di Dio e aiutò le persone sincere ad acquistare accurata conoscenza delle Sue qualità e del Suo proposito per il genere umano. Inoltre visse in armonia con ciò che insegnava riguardo a Geova. Ad esempio, il primo punto della sua preghiera modello fu: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome" (Matt. 6:9). In tal modo Gesù insegnò ai discepoli a considerare la santificazione del nome di Geova una questione di primaria importanza. Per di più, diede sempre a Geova il merito di ciò che faceva durante il suo ministero sulla terra (Giov. 5:19). w12 15/11 2:7, 8

venerdì 13 giugno 2014

Venerdì 13

Nessuno può venire a me a meno che il Padre, che mi ha mandato, non lo attiri (Giov. 6:44)



Quando abbiamo iniziato a frequentare la congregazione cristiana, non è stato come iscriversi a un club. Se siamo entrati a far parte della congregazione è perché lo ha voluto Geova. Cosa lo ha spinto a volerlo? Ha forse visto in noi delle persone giuste e timorate di lui? Probabilmente risponderemmo di no. Ma allora cosa ha visto Dio? Ha visto un cuore che si sarebbe sottomesso al suo benevolo operato e che avrebbe accolto la sua legge che rende liberi. All'interno della congregazione Geova si è preso cura del nostro cuore: ci ha nutrito spiritualmente, ci ha liberato da falsità e superstizioni e ci ha insegnato a coltivare la personalità cristiana (Efes. 4:22-24). Grazie a tutto ciò, abbiamo il privilegio di essere parte dell'unico popolo sulla terra che può giustamente essere definito "un popolo libero" (Giac. 2:12). La libertà che si prova oggi nel popolo di Dio è solo un assaggio di quella che proveremo in futuro. w12 15/7 1:15, 16

giovedì 12 giugno 2014

Giovedì 12

Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale (Matt. 5:3)



Se siete genitori, pensate all'effetto che il vostro esempio ha sui vostri figli. Cosa vedono? Che per voi è più importante la carriera o l'amicizia con Geova? Se osservassero che date la precedenza a status, prestigio e ricchezza, potrebbero finire per seguirvi sulla stessa strada pericolosa. O magari a soffrirne potrebbe essere il loro rispetto nei vostri confronti. Una ragazza cristiana dice: "Mio padre non fa che lavorare, e poi porta a casa oggetti di lusso, non propriamente beni di prima necessità. E così adesso siamo conosciuti come quelli che hanno un sacco di soldi, e non come una famiglia che incoraggia gli altri a impegnarsi nelle attività spirituali. Ai soldi di mio padre preferirei mille volte la sua presenza in senso spirituale". Genitori, non allontanatevi da Geova concentrandovi troppo sul lavoro. Dimostrate ai vostri figli con l'esempio di essere davvero convinti che le più grandi ricchezze sono quelle spirituali, non quelle materiali. w13 15/1 2:8, 9

mercoledì 11 giugno 2014

Mercoledì 11

Non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha aggiogato insieme l'uomo non lo separi (Matt. 19:6)



Che siamo sposati o no, dobbiamo tutti ricordare queste parole di Gesù. Desiderare il coniuge di un altro è peccato (Deut. 5:21). Se un cristiano dovesse cominciare a nutrire tale desiderio impuro, deve estirparlo immediatamente, anche se questo gli costasse grandi sofferenze emotive dovute al fatto che ha permesso al desiderio di svilupparsi (Matt. 5:27-30). È assolutamente necessario che corregga il proprio modo di pensare ed elimini i desideri peccaminosi di un cuore ingannevole (Ger. 17:9). Perfino molte persone che sanno poco o nulla di Geova Dio e del fatto che il matrimonio è un suo meraviglioso dono mostrano di apprezzare questa unione. Tanto più noi che siamo dedicati al "felice Dio", Geova, dovremmo gioire di tutti i suoi doni e dimostrare che siamo davvero grati del dono divino del matrimonio! (1 Tim. 1:11). w12 15/5 1:17, 18

martedì 10 giugno 2014

Martedì 10

Dalla sua nazione sorgeranno quattro regni, ma non con la sua potenza (Dan. 8:22)



In una visione Daniele vide la Grecia rappresentata da un leopardo con quattro ali, a indicare che le sue conquiste sarebbero state fulminee (Dan. 7:6). In un'altra vide un capro con un corno di notevoli dimensioni che uccideva rapidamente un montone con due corna che rappresentava la Media-Persia. Geova spiegò a Daniele che il capro simboleggiava la Grecia e il grande corno uno dei suoi re. Poi aggiunse che questo grande corno sarebbe stato spezzato e al suo posto ne sarebbero spuntati quattro più piccoli. Anche se questa profezia fu messa per iscritto circa due secoli prima che la Grecia acquistasse una posizione dominante, si avverò in tutti i suoi particolari. Alessandro Magno, il più famoso dei re dell'antica Grecia, conquistò la Media-Persia. Ben presto però il grande corno fu spezzato quando questo re, nel momento di maggior gloria, morì a soli 32 anni. Il suo regno fu poi diviso fra quattro suoi generali (Dan. 8:20-22). w12 15/6 1:15

lunedì 9 giugno 2014

Lunedì 9

Servi Geova con cuore completo, poiché Geova scruta tutti i cuori (1 Cron. 28:9)



Geova è "l'esaminatore" di tutti i cuori, compreso il nostro (Prov. 17:3; 21:2). Ciò che vi trova influisce profondamente sulla nostra relazione con lui e sul nostro futuro. Abbiamo dunque ottime ragioni per seguire il consiglio ispirato di Davide e fare del nostro meglio per servire Geova con cuore completo. La zelante attività che svolgiamo come servitori di Geova dimostra che desideriamo sinceramente servirlo con cuore completo. Se non vogliamo abbassare la guardia, cioè se non vogliamo che la nostra volontà di servire Dio si affievolisca, dobbiamo esaminare il nostro cuore regolarmente. Ma come possiamo farlo? Ovviamente la nostra persona interiore non è visibile, come non lo è l'interno di un albero. Nondimeno - disse Gesù nel Sermone del Monte - proprio come lo stato di salute di un albero si vede dai frutti, così le nostre azioni rivelano la vera condizione del nostro cuore (Matt. 7:17-20). w12 15/4 3:5-7

domenica 8 giugno 2014

Domenica 8

Fino all'eccesso perseguitavo la congregazione di Dio e la devastavo (Gal. 1:13)



Paolo non andava fiero di dover parlare di questi suoi trascorsi, ma non cercò neanche di far finta di niente (1 Cor. 15:9; Filip. 3:6; 1 Tim. 1:13). Sapeva bene di aver commesso gravi errori (Atti 26:9-11). Il caso di Paolo è emblematico del fatto che, se confessiamo i nostri peccati e cambiamo il nostro modo di vivere, Geova è disposto a cancellare completamente anche peccati gravi sulla base del sacrificio di riscatto di Gesù. Che potente messaggio per quelli che trovano difficile credere che i benefìci del sacrificio di Cristo valgano anche per loro! (1 Tim. 1:15, 16). Nonostante fosse stato un accanito persecutore del Cristo, Paolo scrisse: "Il Figlio di Dio [...] mi amò e si consegnò per me" (Gal. 2:20; Atti 9:5). Questo dimostra che Paolo aveva imparato come servire Dio in modo da non avere altri rimpianti in futuro. Lo avete imparato anche voi? w13 15/1 4:6, 8

sabato 7 giugno 2014

Sabato 7

Io stesso tornai a vedere tutti gli atti di oppressione che si compiono sotto il sole, ed ecco, le lacrime di quelli che erano oppressi, ma non avevano confortatore (Eccl. 4:1)



Oggi la situazione è la stessa, se non peggiore. Chi di noi non ha mai pianto per qualche motivo? Certo, a volte sono lacrime di gioia. Ma in genere le lacrime non sono che il riflesso di un cuore afflitto. A causa delle disgrazie, personali o su vasta scala, che colpiscono tutti, gli esseri umani hanno un disperato bisogno di conforto e sollievo. Questo bisogno sarà soddisfatto dal Regno millenario: Dio "asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore" (Riv. 21:4). Per quanto la prospettiva di veder cessare cordoglio, grido e dolore sia già di per sé meravigliosa, la promessa di Dio include perfino l'eliminazione di quel terribile nemico del genere umano che è la morte. w12 15/9 2:10, 12

venerdì 6 giugno 2014

Venerdì 6

Egli è umile (Zacc. 9:9)



La condotta umile e ubbidiente di Gesù Cristo sulla terra culminò nella sua morte su un palo di tortura. In questo modo egli dimostrò oltre ogni dubbio che gli esseri umani possono rimanere fedeli a Geova anche se sottoposti a prove estreme. Provò inoltre che l'asserzione di Satana secondo cui essi servono Geova per motivi egoistici è falsa (Giob. 1:9-11; 2:4). Con la sua perfetta integrità, poi, Cristo sostenne la legittimità e la giustizia della sovranità universale di Geova (Prov. 27:11). Con la sua morte sul palo di tortura, inoltre, Gesù pagò il riscatto per l'umanità (Matt. 20:28). Ciò ha dato agli esseri umani peccatori la possibilità di vivere per sempre, e al tempo stesso ha soddisfatto le esigenze della giustizia (Rom. 5:18). La morte di Gesù ha aperto ai cristiani unti con lo spirito la prospettiva della vita immortale in cielo, e alle "altre pecore" quella della vita eterna sulla terra (Giov. 10:16; Rom. 8:16, 17). w12 15/11 2:9-11

giovedì 5 giugno 2014

Giovedì 5

Tu, o Geova, sei buono e pronto a perdonare (Sal. 86:5)



È normale soffrire profondamente quando un familiare abbandona Geova e viene disassociato. Tuttavia, se imboccate la strada del risentimento nei confronti di Geova, vi allontanerete da lui. Ciò che il vostro familiare deve vedere in voi è la ferma determinazione a mettere Geova al di sopra di qualsiasi altra cosa, compresi i legami di parentela. Pertanto nell'affrontare la situazione prendetevi cura della vostra spiritualità. Non vi isolate dai vostri fedeli fratelli e sorelle (Prov. 18:1). Aprite il cuore a Geova in preghiera (Sal. 62:7, 8). Non cercate scuse per frequentare un familiare disassociato, ad esempio tramite e-mail (1 Cor. 5:11). Continuate a impegnarvi nelle attività spirituali (1 Cor. 15:58). Comunque, non è sbagliato sperare che una persona cara rientri nell'organizzazione di Geova. w13 15/1 2:16, 19, 20

mercoledì 4 giugno 2014

Mercoledì 4

I suoi piedi erano in parte di ferro e in parte d'argilla modellata (Dan. 2:33)



Una profezia contenuta nel libro di Daniele descrive una statua dalle sembianze umane che rappresenta la successione di potenze mondiali. L'ultima potenza mondiale è raffigurata dai piedi e dalle dita dei piedi. Questo indica che sulla scena mondiale non apparirà nessun'altra potenza. Durante la prima guerra mondiale, Gran Bretagna e Stati Uniti strinsero un'alleanza speciale. Si può affermare, dunque, che l'ultima parte della statua di Daniele simboleggia la potenza mondiale anglo-americana. Il fatto che i piedi e le dita dei piedi siano di ferro e argilla ben raffigura l'intrinseca debolezza della potenza mondiale anglo-americana. La stessa profezia indica che il Regno di Dio, raffigurato da una grossa pietra, fu 'tagliato' dalla montagna della sovranità di Geova nel 1914. Quella pietra sfreccia ora a tutta velocità verso il suo obiettivo: i piedi della statua. Ad Armaghedon i piedi, insieme al resto della statua, saranno distrutti (Dan. 2:44, 45). Pertanto, la potenza anglo-americana sarà ancora la potenza mondiale dominante quando si abbatterà Armaghedon. Sarà veramente emozionante vedere con i nostri occhi il completo adempimento di questa profezia! w12 15/9 1:13, 14

Martedì 3

Sorse fra loro un'accesa disputa su chi di loro sembrava essere il più grande (Luca 22:24)



I discepoli di Gesù avevano un problema. Continuavano a discutere su chi di loro fosse il più grande (Mar. 9:33-35; 10:43; Luca 9:46). Grazie alla sua lunga esperienza con il Padre, Gesù sapeva come Geova considera la tendenza all'orgoglio (2 Sam. 22:28; Sal. 138:6). Inoltre aveva visto tali inclinazioni manifestate da Satana il Diavolo: quell'essere egotista attribuiva un enorme valore alla preminenza. Perciò Gesù deve aver provato grande tristezza vedendo che i discepoli che aveva addestrato continuavano a mostrare una mentalità ambiziosa. Tale mentalità era evidente addirittura tra coloro che aveva scelto come apostoli, i quali si fecero condizionare dall'ambizione fino all'ultimo giorno di Gesù sulla terra. Eppure, Gesù continuò a correggerli con benignità senza perdere mai la speranza che alla fine avrebbero fatto proprio il suo atteggiamento mentale umile (Luca 22:25-27; Filip. 2:5-8). w12 15/4 1:12

lunedì 2 giugno 2014

Lunedì 2

Salomone non seguì Geova pienamente come Davide suo padre (1 Re 11:6)



Salomone, figlio di Davide, ricevette grandi privilegi da Geova Dio. Nel corso del tempo, però, mancò di mostrare rispetto per la sua Legge. Disubbidì al comando secondo cui un re israelita "non si [doveva] moltiplicare le mogli" (Deut. 17:17). Anzi, sposò molte donne straniere; quando giunse alla vecchiaia "le sue stesse mogli avevano inclinato il suo cuore a seguire altri dèi" (1 Re 11:1-5). Se un non credente ci facesse delle avance, la nostra reazione ricorderebbe l'atteggiamento di Davide o quello di Salomone? Ai veri adoratori è richiesto di sposarsi "solo nel Signore" (1 Cor. 7:39). Se un cristiano o una cristiana decide di sposarsi, dovrebbe scegliere una persona che condivide la sua stessa fede. E se comprendiamo lo spirito su cui si basa questo requisito scritturale, eviteremo non solo di sposare un non credente, ma anche di incoraggiarne le avance. w12 15/11 1:15, 16

Domenica 1

Per fede Raab la meretrice non perì (Ebr. 11:31)



Grazie alla fede e al coraggio dimostrati da Raab, lei e quelli della sua casa furono risparmiati quando la città di Gerico cadde nelle mani degli israeliti (Giac. 2:25). Ovviamente, al fine di piacere a Geova, Raab abbandonò il suo stile di vita immorale. Alcuni che sono diventati cristiani hanno avuto la fede, il coraggio e la forza morale di operare simili cambiamenti per piacere a Dio. Dopo la morte di Giosuè, Rut la moabita si schierò coraggiosamente a favore della vera adorazione. Quando sua suocera Naomi, anch'essa vedova, la esortò a tornare dal suo popolo, la moabita rispose: "Non farmi premura di abbandonarti, di volgermi dall'accompagnarti. [...] Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio" (Rut 1:16). Rut mantenne la parola. A suo tempo sposò Boaz, parente di Naomi, e gli partorì un figlio, divenendo così antenata di Davide e di Gesù. Non c'è dubbio, Geova benedice gli atti di fede e di coraggio (Rut 2:12; 4:17-22; Matt. 1:1-6). w13 15/1 1:9, 10