lunedì 23 giugno 2014

Lunedì 23

Facevo nel giudaismo più progresso di molti della mia stessa età (Gal. 1:14)



Prima di convertirsi al cristianesimo, Paolo aveva quello che si poteva considerare un futuro promettente. Aveva studiato la legge ebraica con uno dei più noti insegnanti del tempo. Il sommo sacerdote gli aveva dato una certa autorità (Atti 9:1, 2; 22:3; 26:10). Eppure le cose cambiarono quando Paolo capì che Geova non benediceva più gli ebrei come nazione. Paolo si rese conto che una carriera nel sistema giudaico non aveva né valore né futuro agli occhi di Geova (Matt. 24:2). Questo ex fariseo arrivò al punto di dire che, in paragone con la sua nuova, chiara comprensione dei propositi di Dio e con il privilegio del ministero cristiano, le cose che un tempo considerava importanti erano ora come "tanti rifiuti". Paolo abbandonò la sua posizione nel giudaismo e dedicò il resto dei suoi giorni sulla terra alla predicazione della buona notizia (Filip. 3:4-8, 15; Atti 9:15). w12 15/6 3:10, 11