sabato 30 agosto 2014

Sabato 30

Si avvererà immancabilmente. Non tarderà (Abac. 2:3)



Una cosa che ci impedisce di manifestare pazienza divina è la filosofia del "vediamo che succede". In altre parole, chi non è sicuro che la fine sia vicina potrebbe per così dire mettere in atto un piano alternativo nel dubbio che le cose non vadano come Geova ha promesso. Potrebbe pensare: "Voglio vedere se Geova mantiene la parola". A quel punto potrebbe provare a farsi una posizione in questo mondo, cercare la sicurezza economica invece di mettere il Regno al primo posto, o puntare sull'istruzione universitaria nel tentativo di assicurarsi una vita comoda già adesso. Ma questo non dimostrerebbe in realtà mancanza di fede? Non dimentichiamo l'esortazione di Paolo a imitare quegli uomini fedeli che ricevettero le promesse di Geova "mediante la fede e la pazienza" (Ebr. 6:12). Geova non permetterà che questo sistema sopravviva più di quanto sia strettamente necessario secondo il suo proposito. w12 15/9 3:16

venerdì 29 agosto 2014

Venerdì 29

Chi è umile di spirito afferrerà la gloria (Prov. 29:23)



Forse ci stiamo sforzando di crescere spiritualmente ma un fratello ci dà un consiglio. Se evitiamo di metterci sulla difensiva per orgoglio e resistiamo al desiderio di salvare la faccia o alla tentazione di giustificare il nostro comportamento, le sue sincere osservazioni potrebbero aiutarci. Altra possibilità: forse stiamo facendo un lavoro insieme a un compagno di fede. L'apporto che daremo in termini di idee e impegno sarà influenzato dal timore che il merito non sarà attribuito a noi? Anche gli anziani e coloro che aspirano a ricoprire tale incarico devono guardarsi dal ricercare la lode degli uomini (1 Tess. 2:6; 1 Tim. 3:1). Come dovrebbe reagire un fratello che riceve una lode sincera per un lavoro ben fatto? Riconoscerà prontamente che ciò che è riuscito a fare lo deve all'immeritata benignità di Geova e che in futuro potrà avere successo solo se Geova continuerà a benedirlo e aiutarlo? (1 Piet. 4:11). w13 15/2 4:10, 11

giovedì 28 agosto 2014

Giovedì 28

Preghiamo Dio che non facciate nulla di male, affinché facciate ciò che è eccellente, benché noi possiamo apparire disapprovati (2 Cor. 13:7)



Per resistere alle pressioni è necessario avere accurata conoscenza, essere umili e modesti, amare Dio e avere timore di lui e non dell'uomo. Se la nostra fede si fonda sull'accurata conoscenza, parleremo di ciò in cui crediamo con coraggio e convinzione. Questo ci aiuterà a non cedere alle pressioni e a vincere il timore dell'uomo. Ovviamente non dobbiamo mai commettere l'errore di sopravvalutare le nostre forze. Piuttosto dobbiamo riconoscere umilmente che, per resistere alle pressioni, abbiamo bisogno della potenza di Dio. Dobbiamo chiedere a Geova il suo spirito; inoltre, l'amore nei suoi confronti ci spingerà a difendere il suo nome e sostenere le sue norme. Oltre a ciò, dobbiamo prepararci a resistere alle pressioni prima che queste si presentino. Ad esempio, preparandosi in anticipo e pregando, i nostri figli sapranno come comportarsi quando i loro coetanei cercheranno di indurli a fare qualcosa di sbagliato. w12 15/8 3:13

mercoledì 27 agosto 2014

Mercoledì 27

Istruiscimi, o Geova, nella tua via, e guidami nel sentiero della rettitudine a causa dei miei nemici (Sal. 27:11)



Per agire in armonia con questa preghiera dobbiamo ascoltare attentamente e seguire senza esitazione qualsiasi direttiva basata sulla Bibbia che riceviamo dall'organizzazione di Geova. Molti che si sono liberati di debiti inutili possono testimoniare che seguire il saggio consiglio di semplificare la propria vita è stato utile durante le recenti crisi economiche. Invece di continuare a pagare per beni che non possono più permettersi, sono liberi di impegnarsi maggiormente nel ministero. Ognuno di noi fa bene a chiedersi: "Applico immediatamente tutte le istruzioni che trovo nella Bibbia e nelle pubblicazioni dello schiavo fedele e discreto, anche quando questo comporta dei sacrifici?" (Matt. 24:45). Se permetteremo a Geova di istruirci e di guidarci nel sentiero della rettitudine non avremo ragione di temere. w12 15/7 3:15, 16

martedì 26 agosto 2014

Martedì 26

Avendo nutrimento e di che coprirci, di queste cose saremo contenti (1 Tim. 6:8)



Il mondo del commercio fa di tutto per convincerci che non possiamo fare a meno dei moltissimi prodotti che ci offre e di tutte le novità che vengono continuamente lanciate sul mercato. Tuttavia, i veri cristiani non possono accettare che sia il mondo di Satana a stabilire le loro priorità (1 Giov. 2:15-17). E che dire di quelli che sono in pensione? Il modo migliore in cui possono impiegare il tempo che hanno a disposizione è quello di fare i pionieri, mettendo così il servizio di Geova al primo posto. Ogni dedicato servitore di Geova può chiedersi: "A cosa do il primo posto nella vita? Sto dando la precedenza agli interessi del Regno? Sto imitando l'atteggiamento altruistico di Gesù? Lo sto seguendo di continuo secondo il suo invito? Potrei organizzarmi in modo da impiegare più tempo nell'opera di predicazione del Regno o in altre attività teocratiche? Anche se le mie circostanze attuali non mi permettono di dedicarmi maggiormente al ministero, continuo a coltivare lo spirito di sacrificio?" w12 15/6 3:16, 17

lunedì 25 agosto 2014

Lunedì 25

Non lasciate che il peccato continui a regnare nel vostro corpo mortale per ubbidire ai suoi desideri. Né continuate a presentare le vostre membra al peccato come armi d'ingiustizia (Rom. 6:12, 13)



Per diventare cristiani abbiamo dovuto pentirci e convertirci (abbandonare la nostra condotta peccaminosa). Questo, comunque, è un processo continuo. In noi esseri umani imperfetti il peccato resta annidato come un serpente pronto a colpire (Rom. 3:9, 10). Teniamo quindi gli occhi aperti, e non ignoriamo le nostre debolezze. Fortunatamente Geova esercita pazienza mentre lottiamo con i nostri difetti e facciamo i cambiamenti necessari (Filip. 2:12; 2 Piet. 3:9). A tale proposito è molto utile stare attenti a come si usano tempo e risorse, evitando di impiegarli per perseguire interessi egoistici. Riflettiamo inoltre sulla nostra dedicazione. La nostra relazione con Geova è il bene più prezioso che abbiamo. Egli conosce quelli che gli appartengono (Isa. 44:5). Meditiamo sulla profondità di tale relazione; facciamone oggetto di preghiera. w13 15/3 3:14, 16

domenica 24 agosto 2014

Domenica 24

Gli uccisi da Geova certamente saranno in quel giorno da un'estremità all'altra della terra (Ger. 25:33)



Man mano che la fine di questo sistema si avvicina, Satana intensificherà i suoi attacchi contro i servitori di Geova. A quel punto arriverà il "giorno in cui [Dio farà] guerra" ai suoi nemici (Zacc. 14:3-5). "I re della terra e i loro eserciti" saranno schierati dalla parte di Satana, ma ovunque si trovino non potranno sfuggire alla distruzione (Riv. 19:19-21). La guerra comporta sempre delle difficoltà, anche per coloro che alla fine vincono: il cibo può scarseggiare; i beni possono andare perduti; le condizioni di vita possono peggiorare; la libertà dei singoli può subire delle limitazioni. Se ci troveremo in questa difficile situazione, come reagiremo? Ci faremo prendere dal panico? Sotto pressione, rinnegheremo la nostra fede? Sprofonderemo nella disperazione e nello sconforto? Durante la grande tribolazione sarà di vitale importanza non perdere la fiducia nel potere salvifico di Geova e rimanere nella valle della sua protezione (Abac. 3:17, 18). w13 15/2 3:14-16

sabato 23 agosto 2014

Sabato 23

Spenderò lietamente e sarò completamente speso per le anime vostre (2 Cor. 12:15)



Essere pastori comporta duro lavoro. A volte gli anziani trascorrono notti insonni a pregare per il gregge di Dio o a prestare aiuto spirituale ai compagni di fede (2 Cor. 11:27, 28). Ma nonostante tali sacrifici assolvono le loro responsabilità fino in fondo e di buon grado, proprio come Paolo. In effetti fu l'amore per i fratelli a spingerlo a dare tutto se stesso per rafforzarli (2 Cor. 2:4; Filip. 2:17; 1 Tess. 2:8). Per questo i fratelli lo amavano tanto (Atti 20:31-38). Anche noi odierni servitori di Dio amiamo i nostri premurosi anziani e ringraziamo Geova nelle nostre preghiere per averceli provveduti. L'interesse che hanno per noi accresce la nostra gioia; le loro visite pastorali ci arricchiscono; e siamo grati che siano pronti ad aiutarci quando ci sentiamo sopraffatti dalle pressioni a cui siamo sottoposti. Questi anziani attenti sono davvero 'compagni d'opera per la nostra gioia'. w13 15/1 5:15, 16

venerdì 22 agosto 2014

Venerdì 22

Dalle profondità ti ho invocato, o Geova. O Geova, odi la mia voce. I tuoi orecchi siano attenti alla voce delle mie suppliche (Sal. 130:1, 2)



Alcuni giovani iniziano a frequentarsi quando non sono ancora pronti ad assumersi le responsabilità legate alla vita coniugale. Altri conoscono su Internet quella che pensano sia la persona ideale e si sposano affrettatamente per poi rendersi conto che il loro è un matrimonio infelice. Altri ancora iniziano la loro vita coniugale con poco rispetto l'uno per l'altra perché hanno commesso un peccato grave mentre si stavano conoscendo. Alcuni cristiani non si sposano "nel Signore" e subiscono le conseguenze, spesso dolorose, del vivere con un coniuge che ha convinzioni religiose diverse dalle loro (1 Cor. 7:39). Se vi trovate in questa situazione, pregate Dio perché vi perdoni e vi aiuti. Egli non elimina le conseguenze degli errori commessi, ma aiuta chi si pente ad affrontare le difficoltà. Mettetecela tutta per fare la sua volontà ora e per sempre, e 'la gioia di Geova sarà la vostra fortezza' (Nee. 8:10). w12 15/5 2:3, 4

giovedì 21 agosto 2014

Giovedì 21

Nessuno che abbia messo mano all'aratro e guardi alle cose che sono dietro è adatto per il regno di Dio (Luca 9:62)



È senz'altro lodevole che siamo regolari nel frequentare le adunanze e nel partecipare al servizio di campo, attività sane e soddisfacenti. Tuttavia servire Geova con cuore completo richiede dell'altro (2 Cron. 25:1, 2, 27). Se in fondo al cuore un cristiano continua ad amare le "cose che sono dietro", cioè certi aspetti del modo di vivere tipico del mondo, rischia di perdere la sua buona reputazione agli occhi di Dio (Luca 17:32). Solo se davvero 'aborriamo ciò che è malvagio' e 'aderiamo a ciò che è buono' saremo 'adatti per il regno di Dio' (Rom. 12:9). Ognuno di noi, perciò, deve assicurarsi che nulla che appartiene al mondo di Satana, non importa quanto utile o piacevole possa sembrare, lo trattenga dal promuovere con tutto il cuore gli interessi del Regno (2 Cor. 11:14; Filip. 3:13, 14). w12 15/4 3:10, 13

mercoledì 20 agosto 2014

Mercoledì 20

Tutti inciampiamo molte volte (Giac. 3:2)



Forse vi sarà capitato di usare i verbi "inciampare" e "cadere" come sinonimi per descrivere la condizione spirituale di una persona. Questi verbi nella Bibbia possono avere lo stesso significato, ma non è sempre così. Per fare un esempio, Proverbi 24:16 dice: "Il giusto può cadere pure sette volte, e certamente si leverà; ma i malvagi li farà inciampare la calamità". Geova non permetterà che quelli che confidano pienamente in lui 'inciampino' o vadano incontro a una caduta - un serio problema o una battuta d'arresto in senso spirituale - dalla quale non sarebbero in grado di risollevarsi. Possiamo star certi che egli ci aiuterà ad "alzarci" così da tornare a dargli il nostro meglio. Questo è di grande conforto per tutti coloro che amano Geova dal profondo del cuore. Per quelli che 'amano la legge di Geova' non esiste pietra d'inciampo che possa eliminarli definitivamente dalla corsa per la vita (Sal. 119:165). w13 15/3 1:4-6

martedì 19 agosto 2014

Martedì 19

"Voi siete i miei testimoni", è l'espressione di Geova (Isa. 43:12)



La nostra eredità spirituale include l'accurata conoscenza della Parola di Dio e il chiaro intendimento della verità su di lui e sui suoi propositi. Ma oltre a queste benedizioni c'è anche un privilegio speciale. Fu all'assemblea tenuta nel 1931 a Columbus, nell'Ohio, che tale privilegio entrò a far parte del nostro patrimonio spirituale. Sul programma stampato dell'assemblea comparivano le lettere "J" e "W". Una sorella raccontò: "Si fecero diverse ipotesi su cosa volesse dire 'JW': Just Wait [aspettate], Just Watch [state a guardare], e poi quella giusta". Fino ad allora ci eravamo chiamati Studenti Biblici, ma con la risoluzione di domenica 26 luglio 1931 adottammo il nome Testimoni di Geova [in inglese Jehovah's Witnesses, da cui le iniziali "J" e "W"]. Ricevere questo nome scritturale fu emozionante. "Non dimenticherò mai l'alto grido e l'applauso che fecero tremare quel luogo di adunanza", ebbe a dire un fratello. Nessun altro aveva voluto tale nome; eppure da oltre 80 anni Dio benedice il fatto che noi lo portiamo. Essere suoi Testimoni è veramente un onore senza pari! w13 15/2 1:4, 5

lunedì 18 agosto 2014

Lunedì 18

Non volevano adorare nessun dio eccetto il loro proprio Dio (Dan. 3:28)



Nel VII secolo a.E.V. tre servitori di Geova ebrei ebbero una chiara dimostrazione che egli ricompensa la fede e il coraggio. Nabucodonosor, re di Babilonia, riunì tutti i dignitari dell'impero e ordinò che adorassero un'imponente immagine d'oro. Chiunque non lo avesse fatto sarebbe morto in una fornace ardente. Rispettosamente, i tre ebrei dissero a Nabucodonosor: "Il nostro Dio che serviamo ci può liberare. Egli ci libererà dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma se no, ti sia noto, o re, che i tuoi dèi non sono quelli che noi serviamo, e certamente non adoreremo l'immagine d'oro che hai eretto" (Dan. 3:16-18). Il modo emozionante in cui furono salvati è vividamente descritto in Daniele 3:19-30. Anche se difficilmente qualcuno minaccerà di gettarci in una fornace, noi pure affrontiamo prove di integrità, e possiamo stare certi che Dio benedirà la nostra fede e il nostro coraggio. w13 15/1 1:13

domenica 17 agosto 2014

Domenica 17

Voi non appartenete a voi stessi (1 Cor. 6:19)



Il concetto di schiavitù evoca immagini di persone oppresse e private della libertà, che lavorano e si sacrificano non per se stesse, ma per i loro padroni. Eppure Gesù disse che i suoi discepoli sarebbero stati schiavi, o umili servitori. Tuttavia non c'è nulla di svilente o di vessatorio in questa schiavitù dei veri cristiani. Essi godono di onore, fiducia e rispetto. Prendiamo ad esempio ciò che Gesù disse poco prima di morire riguardo a un certo "schiavo": profetizzò che avrebbe affidato alcune mansioni a uno "schiavo fedele e discreto" (Matt. 24:45-47). È interessante rilevare che in una narrazione parallela lo schiavo è chiamato "economo" (Luca 12:42-44). La stragrande maggioranza dei cristiani fedeli ora in vita non fa parte di coloro che compongono quell'"economo fedele". Ciò nonostante le Scritture indicano che tutti gli adoratori di Dio prestano servizio come economi. w12 15/12 2:1-3

sabato 16 agosto 2014

Sabato 16

Vi ho dato il modello, affinché come vi ho fatto io, così facciate anche voi (Giov. 13:15)



È l'ultima sera di Gesù sulla terra, ed egli la trascorre con i suoi apostoli nella stanza al piano superiore di una casa a Gerusalemme. A un certo punto, durante la cena, Gesù si alza, si toglie la sopravveste e si cinge con un asciugatoio. Dopodiché riempie un bacino d'acqua e comincia a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli. Dopo aver finito si rimette la sopravveste. Perché Gesù compie questo gesto umile? (Giov. 13:3-5). Lui stesso spiega: "Sapete che cosa vi ho fatto? [...] Se io, benché Signore e Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri" (Giov. 13:12-14). Mostrando di essere disposto a svolgere un compito così umile, Gesù dà ai suoi apostoli una lezione pratica che rimarrà profondamente impressa nelle loro menti e in seguito li spronerà a manifestare umiltà. w12 15/11 2:1, 2

venerdì 15 agosto 2014

Venerdì 15

L'immeritata benignità del Signore Gesù Cristo sia con lo spirito che voi mostrate (Filem. 25)



In più occasioni, scrivendo ai compagni di fede, l'apostolo Paolo espresse la speranza che Dio e Cristo approvassero lo spirito mostrato dalle congregazioni. Perciò, quando usava espressioni come "il Signore sia con lo spirito che tu mostri", Paolo incoraggiava i fratelli ad avere uno spirito che fosse in armonia con la volontà di Dio e con la personalità cristiana (2 Tim. 4:22; Gal. 6:18; Col. 3:9-12). Anche noi facciamo bene a chiederci: "Che genere di spirito manifesto? Come posso mostrare più pienamente uno spirito che fa piacere a Dio? Posso dare un contributo maggiore allo spirito positivo della congregazione?" In un campo di girasoli ogni fiore contribuisce con i suoi colori brillanti alla bellezza del quadro d'insieme; ognuno di noi dovrebbe sforzarsi di essere come uno di quei girasoli e contribuire alla bellezza della congregazione. w12 15/10 2:1, 3

giovedì 14 agosto 2014

Giovedì 14

L'uomo ha dominato l'uomo a suo danno (Eccl. 8:9)



In seimila anni di storia il genere umano ha mietuto una tragica messe di dolore e sofferenze per aver cercato di autogovernarsi. Quale scenario ci si presenta oggi? Oltre che da guerre e rivolte, la terra è devastata da problemi come povertà, malattie, distruzione dell'ambiente e cambiamenti climatici, per citarne solo alcuni. Fonti autorevoli avvertono che se non smetteremo di comportarci come se nulla fosse le conseguenze saranno disastrose. Grazie all'operato del Re messianico, Gesù Cristo, e dei 144.000 che regneranno con lui, il Regno di Dio compirà una serie di passi per annullare tutti i danni subiti dall'umanità e dalla sua dimora, il pianeta Terra. Il Regno millenario adempirà questa rassicurante promessa di Geova Dio: "Io creo nuovi cieli e nuova terra; e le cose precedenti non saranno ricordate, né saliranno in cuore (Isa. 65:17). w12 15/9 2:2, 3

mercoledì 13 agosto 2014

Mercoledì 13

Comportatevi in maniera degna della buona notizia (Filip. 1:27)



Il verbo greco usato da Paolo, tradotto "comportatevi", può anche essere reso "comportatevi da cittadini". Questo dava all'esortazione un significato speciale per la congregazione di Filippi. A quanto pare, infatti, Filippi faceva parte di un ristretto numero di città ai cui abitanti era stata concessa una forma di cittadinanza romana. I cittadini romani di Filippi e di tutto l'impero erano orgogliosi del loro status, e la legge romana garantiva loro speciale protezione. I componenti della congregazione di Filippi avevano un motivo d'orgoglio ancora più grande. Paolo rammentò loro che come cristiani unti la loro cittadinanza esisteva "nei cieli" (Filip. 3:20). Non erano cittadini di un semplice impero umano, ma del Regno di Dio. Come tali, godevano di protezione e benefìci senza confronti (Efes. 2:19-22). w12 15/8 2:1, 2

martedì 12 agosto 2014

Martedì 12

I suoi comandamenti non sono gravosi (1 Giov. 5:3)



Adamo ed Eva non mostrarono apprezzamento per il loro meraviglioso Datore di vita e per la libertà che aveva dato loro. Scelsero invece l'illecita libertà offerta da Satana, ovvero l'indipendenza morale. Ma anziché avere maggiore libertà, i nostri primogenitori vendettero se stessi e i loro futuri discendenti in schiavitù al peccato con conseguenze disastrose (Rom. 5:12). Se Satana è riuscito a indurre due esseri umani perfetti a rigettare la sovranità di Dio, e ha fatto lo stesso con molte creature spirituali, può ingannare anche noi. La sua strategia non è cambiata. Cerca di ingannarci inducendoci a pensare che le norme di Dio siano gravose e ci impediscano di divertirci e goderci la vita. Se passiamo molto tempo con persone che hanno questa mentalità potremmo finire per adottarla anche noi. "Le amicizie sbagliate influivano molto su di me, specialmente perché avevo paura di pensarla diversamente dagli altri", ha detto una sorella ventiquattrenne che ha commesso immoralità sessuale. w12 15/7 2:2, 3

lunedì 11 agosto 2014

Lunedì 11

Non insegneranno più ciascuno al suo compagno e ciascuno al suo fratello, dicendo: "Conoscete Geova!" Poiché mi conosceranno tutti, dal più piccolo di loro fino al più grande di loro (Ger. 31:34)



Dovremmo tutti desiderare di conoscere Geova e far parte del suo popolo. Condizione essenziale per ricevere tali benefìci è che i nostri peccati siano perdonati sulla base del riscatto di Cristo. Il fatto stesso che possiamo essere perdonati dovrebbe spingerci a perdonare a nostra volta, anche coloro verso i quali potremmo nutrire animosità. Se saremo disposti a eliminare dal nostro cuore qualsiasi risentimento, questo non potrà che farci bene. Dimostreremo non solo che vogliamo servire Geova ma che stiamo anche imparando a conoscerlo meglio. Saremo come quelli a proposito dei quali Geova, tramite Geremia, disse: "In effetti mi cercherete e mi troverete, poiché mi ricercherete con tutto il cuore. E io stesso certamente mi lascerò trovare da voi" (Ger. 29:13, 14). w13 15/3 2:18, 19

domenica 10 agosto 2014

Domenica 10

O Dio, tu mi hai insegnato fin dalla mia giovinezza, e fino ad ora continuo ad annunciare le tue opere meravigliose (Sal. 71:17)



Ringraziamo Dio di averci dato luce spirituale invece di lasciarci vagare nelle tenebre! (Prov. 4:18, 19). Continuiamo perciò a studiare diligentemente la sua Parola e a parlare con zelo ad altri della verità. Quali servitori di Geova dedicati, comprendiamo le questioni correlate della sovranità divina e dell'integrità dell'uomo. Ecco perché proclamiamo l'innegabile verità che Geova è il Sovrano universale ed è degno della nostra assoluta devozione (Riv. 4:11). Inoltre, con il sostegno del suo spirito, siamo in grado di "annunciare la buona notizia ai mansueti", "fasciare quelli che hanno il cuore rotto" e "confortare tutti quelli che fanno lutto" (Isa. 61:1, 2). Nonostante i tentativi di Satana di dominare il popolo di Dio e l'umanità intera - tentativi destinati a fallire - apprezziamo grandemente la nostra eredità spirituale e siamo decisi a mantenerci integri e a lodare ora e per sempre il Sovrano Signore Geova! (Sal. 26:11; 86:12). w13 15/2 2:19, 20

sabato 9 agosto 2014

Sabato 9

Il suo potere deve acquistar vigore (Dan. 8:24)



Possiamo identificare la settima testa della bestia selvaggia di Rivelazione capitolo 13 paragonando la visione di Giovanni con quella di Daniele della bestia spaventosa con dieci corna (Dan. 7:7, 8, 23, 24). La bestia che Daniele vide rappresentava la potenza mondiale romana. Nel V secolo l'impero romano iniziò a frammentarsi. Le dieci corna sulla testa della bestia dall'aspetto terribile rappresentano i regni che nacquero da quell'impero. A metà del XVIII secolo la Gran Bretagna si avviava a diventare la potenza dominante sulla scena mondiale. Malgrado la sua posizione di forza, la Gran Bretagna non poté impedire che le sue colonie del Nordamerica dichiarassero l'indipendenza. Nel 1914, all'inizio del giorno del Signore, era a capo del più vasto impero della storia e gli Stati Uniti erano ormai la più grande potenza industriale del mondo. Durante la prima guerra mondiale gli Stati Uniti strinsero un'alleanza speciale con la Gran Bretagna. A questo punto la settima testa della bestia fece la sua comparsa come potenza mondiale anglo-americana. w12 15/6 2:3-5

Venerdì 8

Mi pento nella polvere e nella cenere (Giob. 42:6)



Alcuni si lasciano sopraffare così tanto dagli errori del passato da pensare di non essere degni agli occhi di Dio. Ritengono di non meritare la sua misericordia, forse perché i loro errori sono molto gravi o perché ne hanno commessi troppi. In realtà, però, qualunque cosa abbiano commesso in passato, possono pentirsi, cambiare condotta e chiedere a Dio di perdonarli (Atti 3:19). Possono essere oggetto della misericordia e dell'amorevole benignità di Geova, come nel caso di molti altri. Non dimentichiamo mai il segreto per avere pace mentale: "Chi copre le sue trasgressioni non riuscirà, ma a chi le confessa e le lascia sarà mostrata misericordia" (Prov. 28:13; Giac. 5:14-16). Possiamo quindi confessare i nostri peccati a Dio, chiedere il suo perdono e agire per rimediare a ciò che abbiamo fatto (2 Cor. 7:10, 11). Una volta compiuti questi passi, possiamo ricevere la misericordia di Colui che 'perdona in larga misura' (Isa. 55:7). w13 15/1 4:11

Giovedì 7

Guardate accortamente che il modo in cui camminate non sia da insensati ma da saggi, riscattando il tempo opportuno (Efes. 5:15, 16)



'Riscattare il tempo opportuno' non è facile in un mondo pieno di distrazioni. Gesù avvertì: "Come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell'uomo". Cosa accadde ai giorni di Noè? Dio aveva detto a Noè che il mondo di quel tempo sarebbe giunto alla fine; gli uomini malvagi sarebbero annegati nelle acque di un diluvio universale. In quanto "predicatore di giustizia", Noè aveva dichiarato fedelmente il messaggio di Dio ai suoi contemporanei (Matt. 24:37; 2 Piet. 2:5). Eppure essi "mangiavano e bevevano, gli uomini si sposavano e le donne erano date in matrimonio, [...] e non si avvidero di nulla finché venne il diluvio e li spazzò via tutti". Per questo Gesù disse ai suoi seguaci: "Siate pronti, perché in un'ora che non pensate viene il Figlio dell'uomo" (Matt. 24:38, 39, 44). Dobbiamo assomigliare a Noè, non alle persone del suo tempo. w12 15/5 3:11, 12

mercoledì 6 agosto 2014

Mercoledì 6

Scrutami, o Dio, e guidami nella via del tempo indefinito (Sal. 139:23, 24)



Un modo in cui possiamo beneficiare dell'amorevole guida di Geova è quello di studiare a livello personale. Tramite le pubblicazioni dello schiavo fedele e discreto Geova provvede consigli scritturali in abbondanza (Matt. 24:45). Per trarne beneficio, comunque, dobbiamo dedicare del tempo allo studio e applicare ciò che impariamo. Lo studio personale è un modo in cui Geova può 'custodirci dall'inciampo' (Giuda 24). Ci è mai capitato di trovare in una nostra pubblicazione un pensiero che sembrava scritto apposta per noi? Accettiamo la correzione come se venisse da Geova. Proprio come un amico potrebbe darci un colpetto sulla spalla per richiamare la nostra attenzione su qualcosa, Geova può servirsi del suo spirito per richiamare la nostra attenzione su un aspetto del nostro comportamento o della nostra personalità in cui, noi come del resto molti altri, dobbiamo migliorare. Quando accettiamo la guida dello spirito permettiamo a Geova di dirigere i nostri passi. w12 15/4 5:12

martedì 5 agosto 2014

Martedì 5

Consideriamoci a vicenda per incitarci all'amore e alle opere eccellenti, non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l'abitudine, ma incoraggiandoci l'un l'altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno (Ebr. 10:24, 25)



Geova si compiace di tutti "quelli che cercano rifugio in lui"; anche dopo averlo conosciuto, quindi, dobbiamo continuare a frequentare regolarmente la congregazione, composta da persone che lo conoscono (Naum 1:7). In un mondo in preda allo sconforto, è saggio circondarci di fratelli e sorelle che ci incoraggiano. Nella congregazione, infatti, troviamo persone che ci incitano "all'amore e alle opere eccellenti". L'amore reciproco di cui Paolo scrisse agli ebrei presuppone che ci sia una fratellanza, una comunità di adoratori concordi, una congregazione. Per mostrare questo amore bisogna interagire con altri cristiani, e possiamo farlo essendo regolarmente presenti alle adunanze e partecipandovi. w13 15/3 3:13

lunedì 4 agosto 2014

Lunedì 4

Sii pronto a udire, lento a parlare (Giac. 1:19)



Prima di fare una visita pastorale un anziano deve prendersi il tempo di pensare alla persona. Grazie a questa preparazione anticipata la conversazione non sarà superficiale, ma significativa. Durante la visita pastorale, poi, l'anziano darà modo al fratello o alla sorella di esprimersi liberamente, e ascolterà con attenzione. Una sorella ha detto: "Un anziano che ti ascolta col cuore è di grande conforto!" (Luca 8:18). Chi può trarre beneficio da una visita pastorale? Paolo esortò gli altri anziani a prestare attenzione "a tutto il gregge" (Atti 20:28). In realtà, tutti i componenti della congregazione hanno bisogno di incoraggiamento, compresi quei proclamatori e pionieri che da anni compiono fedelmente il loro ministero. Per quale motivo questi hanno bisogno del sostegno dei pastori spirituali? Perché a volte anche chi è spiritualmente forte rischia di essere sopraffatto dalle pressioni esercitate da questo mondo malvagio. w13 15/1 5:10-12

domenica 3 agosto 2014

Domenica 3

Sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio nome (Matt. 24:9)



A partire dal 1914, negli ultimi giorni di questo sistema di cose, tale odio è diventato particolarmente intenso. Nel corso degli anni in molte parti del mondo sono stati imposti divieti e limitazioni all'opera di predicazione e alla diffusione delle pubblicazioni dei testimoni di Geova. In alcuni paesi tali restrizioni sono tuttora vigenti. Ma nonostante i loro tentativi, i nostri nemici non avranno mai la meglio sulla pura adorazione! Il potente braccio di Geova sarà sempre in difesa del suo popolo (Deut. 11:2). Se rimaniamo vicini a Geova e saldi nella verità, lui e suo Figlio, Gesù Cristo, faranno la loro parte; Dio non permetterà a niente e nessuno di 'rapirci dalla sua mano' (Giov. 10:28, 29). Geova, il Sovrano universale, è pronto a darci tutto l'aiuto di cui abbiamo bisogno per ubbidirgli ed essere sudditi leali del Regno messianico. w13 15/2 3:11-13

sabato 2 agosto 2014

Sabato 2

Dovranno conoscere che il mio nome è Geova (Ger. 16:21)



Nel 1931, all'assemblea di Columbus, nell'Ohio, gli Studenti Biblici furono entusiasti di adottare il nome Testimoni di Geova. Poi nel 1935, a Washington, il fratello Rutherford identificò la "grande folla" che secondo la descrizione del libro di Rivelazione sta "in piedi dinanzi al trono e dinanzi all'Agnello" (Riv. 7:9-17). Nel 1942, mentre infuriava la seconda guerra mondiale, Nathan Knorr pronunciò l'elettrizzante discorso "Pace - Può essa durare?", in cui svelò l'identità della "bestia selvaggia di colore scarlatto" di Rivelazione 17 e spiegò che dopo la guerra ci sarebbe stato ancora molto da fare nell'opera di predicazione. A un'assemblea internazionale che si tenne a New York nel 1950, l'uditorio fu entusiasta di ricevere la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane, la prima parte di una traduzione della Bibbia in lingua moderna che ridava al nome di Dio il posto che giustamente gli spetta nella Sua Parola. w12 15/9 5:7, 8

venerdì 1 agosto 2014

Venerdì 1

Non ti affrettare nel tuo spirito a offenderti, poiché l'offendersi è ciò che riposa nel seno degli stupidi (Eccl. 7:9)



Nella vita sono molte le situazioni che suscitano reazioni negative. Per fare un esempio, immaginiamo che mentre siamo alla guida un'altra automobile ci venga quasi addosso. Come reagiamo? Abbiamo senz'altro letto notizie di episodi di violenza sulla strada in cui un automobilista, in preda alla rabbia, ne ha aggredito un altro. Ovviamente, essendo cristiani, non vorremmo mai fare una cosa del genere. Sarebbe molto meglio fermarsi un attimo ad analizzare la situazione. Forse anche noi abbiamo la nostra parte di colpa perché ci eravamo distratti. O magari l'auto dell'altra persona aveva un guasto. Il punto è che rabbia, delusione e altri sentimenti negativi si possono attenuare con la perspicacia, l'apertura mentale e la prontezza a perdonare. Non prendiamola sul personale. w12 15/11 5:9, 10