giovedì 24 luglio 2014

Giovedì 24

Veramente giuro per me stesso (Gen. 22:16)



Perché Dio giurò ad Abraamo che le Sue promesse si sarebbero avverate? Lo fece per rassicurare coloro che sarebbero diventati coeredi di Cristo, i quali avrebbero costituito la parte secondaria del "seme" promesso, e per rafforzare la loro fede (Gal. 3:29). Come spiegò l'apostolo Paolo, Geova "intervenne con un giuramento, affinché, per mezzo di due cose immutabili [la sua promessa e il suo giuramento] nelle quali è impossibile che Dio menta, noi [...] avessimo un forte incoraggiamento ad afferrare la speranza che ci è posta davanti" (Ebr. 6:13-18). I cristiani unti non sono gli unici a trarre beneficio dal giuramento fatto da Dio ad Abraamo. Geova giurò che, per mezzo del "seme" di Abraamo, persone di "tutte le nazioni della terra certamente si [sarebbero benedette]" (Gen. 22:18). Tra loro ci sono le ubbidienti "altre pecore" di Cristo per le quali è in serbo la speranza della vita eterna su una terra paradisiaca (Giov. 10:16). w12 15/10 3:6-8