martedì 22 aprile 2014

Martedì 22

Torniamo in noi dal laccio del Diavolo (2 Tim. 2:26)



Il Diavolo non dà tregua ai servitori di Geova. Non è necessariamente intenzionato a ucciderli come chi pratica la caccia grossa fa con le sue prede. Il suo obiettivo principale è quello di prendere le sue prede vive e di servirsene per i suoi scopi (2 Tim. 2:24-26). Per catturare vive le sue prede un cacciatore può usare trappole di diverso tipo. Può cercare di far uscire l'animale allo scoperto in modo da catturarlo con un laccio, oppure può nascondere una trappola dotata di un meccanismo che la fa scattare, cogliendo l'animale di sorpresa. Anche il Diavolo ricorre a trappole simili per prendere vivi i servitori di Dio. Se non vogliamo farci catturare dobbiamo stare attenti a cogliere i segnali di pericolo che rivelano la presenza di uno dei lacci, o trappole, di Satana. Tre trappole che il Diavolo utilizza con un certo successo sono: (1) i discorsi sconsiderati, (2) il timore e le pressioni e (3) i sensi di colpa eccessivi. w12 15/8 3:1, 2