lunedì 26 maggio 2014

Lunedì 26

Alzo in effetti la mano in giuramento a Geova (Gen. 14:22)



Le creature perfette che amano Dio e lo imitano non hanno bisogno di fare giuramenti; proferiscono sempre la verità e hanno completa fiducia le une nelle altre. Ma, con la comparsa del peccato e dell'imperfezione umana, le cose cambiarono. Alla fine, quando la menzogna e l'inganno divennero comuni tra il genere umano, si rese necessario giurare il vero nelle questioni importanti. Il giuramento era uno strumento legale di cui il patriarca Abraamo si servì con profitto in almeno tre occasioni (Gen. 21:22-24; 24:2-4, 9). Una di queste fu dopo che ebbe sconfitto il re di Elam e i suoi alleati (Gen. 14:17-20). Quando il re di Sodoma volle ricompensare Abraamo per aver salvato la sua gente dagli eserciti invasori, questi (che all'epoca si chiamava ancora Abramo) giurò: "Da un filo a un legaccio di sandalo, no, non prenderò nulla di ciò che è tuo, affinché tu non dica: 'Io ho fatto ricco Abramo'" (Gen. 14:21-23). w12 15/10 3:4, 5